𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 10

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Ultimamente sono in una situazione parecchio complicata, scusatemi se con i ritmi di pubblicazione sono irregolare. Spero solo che questo non rovini la storia, come sempre grazie un sacco per il vostro supporto❤︎
Ah e ci saranno scene semi-smut in questo capitolo Oof-

"...come scusa?"
"Ti ho chiesto dov'è Dabi" dico al celeste, in modo più aggressivo di quello che avrei voluto far intendere.
"Inizia a portarmi rispetto, lurida cagna, che ora che tuo fratello non c'è niente mi impedisce di fare fuori anche te"
"Prova a riparlarmene dopo aver fatto i conti con i miei artigli e le mie zanne..." inizio a dire, sfoderando gli artigli "...sempre se avrai tempo, dato che i tuoi ultimi secondi di vita li sprecherai strisciando verso l'altra metà del tuo misero corpo"
"Pensi di potermi uccidere? Cos'è, userai la tua instabilità emotiva, mentale e fisica come mossa speciale?" mi risponde inespressivo.
Sto per ribattere, ma ringrazio mentalmente Kurogiri che si frappone fra noi: per quanto voglia attaccare il celeste, ora non sono decisamente nelle condizioni di farlo.

Mi sono messa qualcosa addosso, ho preso il mio solito parka e sono uscita dal bar alla ricerca di Dabi; a quanto pare si era solo fermato a prendere qualcosa, non ho ben capito cosa dovesse fare.
Cammino nei vicoli, ignorando il mio dolore alle gambe, alla ricerca di quella sottospecie di porcospino arrostito per chiedergli di accompagnarmi all'appartamento.
Ho deciso che chiuderò il tutto subito, e magari la presenza di Dabi al mio fianco mi aiuterà. Ripenso all'ultimo triste sorriso di mio fratello, non riesco a farne a meno, e per un momento mi odio come mai ho fatto prima. So che non l'ho fisicamente ucciso io, ma sento come se le mie scelte abbiamo portato questo. E non riesco a sopportarlo.
Sento una mano sulla spalla. Mi giro di scatto, pronta ad attaccare chiunque abbia davanti se non fosse proprio Dabi. Alla fine è stato lui a trovare me.
"Dove stai andando?"
Lo guardo confusa per qualche secondo, prima di scuotere la testa e mettermi le mani in tasca.
"Da nessuna parte..." rispondo vaga, evitando il suo sguardo. Non so nemmeno perché abbia mentito in questo modo.
Mi alza il mento, obbligandomi a guardarlo negli occhi. 
"T/n..." inizia a dirmi in modo più tranquillo del previsto "...dove stai andando?"
Sto per mentire di nuovo. Abbasso la testa e sospiro.
"Devo... devo passare all'appartamento"
"Per..?"
"Devo prendere dei documenti"
"...tutto qua?"
Annuisco. Mi guarda per qualche secondo, incerto.
"Sicura che tu voglia farlo... adesso?" mi dice tutto ad un tratto.
Rimango per qualche secondo in silenzio, e a parlare alla fine è di nuovo Dabi.
"Lo prendo come un no... Dove sono?"
"...uhm?"
"I documenti di cui parlavi... dove sono?"
"Non ne sono sicura... conoscendo mio fratello ti direi in camera sua, sotto una delle assi del parquet"
"Passerò a prenderli io. Torna al bar, t/n, le tue gambe stanno sanguinando"
Abbasso lo sguardo verso le mie gambe.
Non ha mentito, anche se stanno sanguinando solo minimamente. Rialzo lo sguardo verso Dabi per rispondergli, solo per ritrovarmi di nuovo sola.

2:20 (PM)
Sono tornata al bar come Dabi mi ha chiesto. Tiro dritto verso camera mia, ignorando tutti solo per non dover parlare con Shigaraki. Se già prima il nostro rapporto era teso, ora lo è ancora di più.
Mi siedo sulla mia scrivania, apro il mio diario e prendo una penna, solo per fissare una pagina bianca per qualche minuto.
Lo richiudo, incrocio le braccia sulla scrivania e ci appoggio sopra la testa: ho già troppe cose da fare, iniziare un nuovo progetto ora non avrebbe senso. Ed è in quel momento che, con la coda nell'occhio, noto lo schema del mio costume tra i tanti fogli della mia scrivania.

Sono passate quasi due settimane, e io sono stata praticamente sempre in camera mia uscendo solo per mangiare e evitando un po' tutti. Ho lasciato solo Toga stare in camera mia, qualche volta. Ho sospeso gli allenamenti: il mio corpo non sta reagendo al mio quirk come dovrebbe, è come se lo stesse rifiutando, il che mi obbliga a dover guarire ad una velocità completamente umana. Fino a che almeno le mie gambe non saranno guarite, non posso fare granché così mi sono solo esercitata un po' sul maneggiare i kunai. Dabi mi ha portato i documenti, che tengo in un cassetto della scrivania, anche se non li ho ancora guardati.
Guardo fuori dalla finestra: saranno quasi le sei, il sole sta iniziando a tramontare, ci sono dei colori fantastici. Mi metto qualcosa addosso ed esco dalla camera dirigendomi verso il tetto per guardare il tramonto che incrocio Dabi in corridoio
"Dove stai andando?"
"Sul tetto"
Rimane per qualche secondo in silenzio, sembra indeciso.
"...sai cosa? Mettiti una giacca, ti porto in un posto" mi dice
"Umh? Dove andiamo?"
Mi guarda con un mezzo sorriso senza rispondermi, prima di sparire in camera sua.

𝐿𝑜𝑠𝑡 𝑖𝑛 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝑒𝑦𝑒𝑠 // Dabi x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora