𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 11

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(Da parte di @tua_sorella2_0 ahahahh)

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(Da parte di @tua_sorella2_0 ahahahh)

Mi giro nel letto, ho insolitamente freddo e un odore familiare mi impedisce di riaddormentarmi. Mi alzo per prendere un'altra coperta appoggiata su una sedia vicino alla finestra che mi accorgo del sole già sorto, probabilmente anche da un pezzo.
Lancio uno sguardo all'orologio sul mio comodino che avevo spudoratamente ignorato solo per leggere 3:30.
"Ma che..."
Mi avvicino, controllo meglio, solo per arrivare alla conclusione di aver scaricato le batterie. Guardo l'ora dal cellulare, 9:43.
Decisamente più plausibile.
Devo tornare in regola, tornare ad allenarmi.
Per il momento però mi limiterò a fare colazione.
Apro la porta per andare in sala comune che trovo ai miei piedi un ramo fiorito di Osmanto. Mi accuccio e lo prendo in mano, lasciando che il suo dolce e familiare profumo agrumato che mi impediva di riaddormentarmi si espanda nell'aria mentre ripenso a ieri.
Cosa significava? Non ne abbiamo parlato, e io non ne ho idea.
Dabi non c'è... ora non c'è nessuno al bar.

15:30
Mai come adesso ho ringraziato di saper cucire. Sono a buon punto con il lavoro del mio costume, forse riuscirò a finirlo entro domani, e il tessuto elastico che Toga mi ha trovato è perfetto in tutti i sensi. Anche il colore, nonostante non abbia avuto l'opportunità di sceglierlo, mi piace, e sul manichino sembra perfetto. Mi sono punta le dita più di qualche volta ma alla fine sono convinta ne varrà la pena.
Sto per iniziare a cucire qualche altro pezzo di tessuto che qualcuno apre la porta, ovviamente senza bussare. La privacy non è decisamente la priorità qui.
Avrei scommesso fosse Toga, ma appena alzo lo sguardo verso l'entrata rimango un po' spiazzata.
"Dabi..? Ah, riguardo a ie-"
"Hai mangiato?" mi interrompe subito.
"Umh? ...No, no, però lo farò presto..."
Chiude gli occhi e scuote leggermente la testa, ma non faccio in tempo a dire niente che esce dalla mia stanza chiudendo la porta.
Sospiro e torno al lavoro, facendo ricadere lo sguardo sui fiori arancio che ho appoggiato sul tavolo prima di ritornare la mia attenzione al mio costume.

16:00
Ho fame, e non poca. Esco dalla mia stanza per andare in sala comune e appena arrivo inizio a curiosare nelle dispense, senza trovare niente che possa soddisfare a pieno il mio appetito. Sto per prendere un tramezzino di tonno imbustato per tornare in camera mia un po' delusa che Dabi entra nel bar con un sacchetto in mano. E io, affinando l'olfatto, capisco subito cosa ci sia dentro.
Dabi sembra percepirlo da come mi rivolge appena un leggero sorriso, e appoggia il sacchetto sul bancone sedendosi su uno sgabello per poi prendere da dentro una scatola di take away che fa scivolare sul bancone fino a me.
"Mangia" mi dice semplicemente, accennando poi ad uno sgabello affianco a lui con un movimento della testa.
Prendo in mano la scatola di polistirolo ancora calda e mi siedo affianco a Dabi.
"Grazie" gli dico, scoprendo gli Yakitori riposti nella scatola take away.
Potrei commuovermi.
Mangio in un silenzio inaspettatamente gradevole in compagnia di Dabi.
"Sicuro che tu non ne voglia un pezzo?"
"Ho già mangiato"
"Non è una scusa" dico offrendogli uno spiedino, il quale, come era prevedibile, mi ritorna.
"Devi mangiare di più, t/n"
Annuisco vaga con fare un po' deluso, al che Dabi mi accarezza la testa.
"Hai intenzione di tornare ad allenarti?"
Annuisco di nuovo.
"Sì. Voglio poter partecipare alle missioni con voi." dico sicura, lasciando perdere per un attimo lo Yakitori che ho in mano. Sono sorpresa del mio tono fermo.
"Non posso prometterti niente, ma se è quello che vuoi ti aiuterò a realizzarlo" mi dice, passandomi due dita sulla cicatrice della bruciatura che mi ha fatto sul collo, ancora due settimane fa, per farmi riprendere il controllo.

𝐿𝑜𝑠𝑡 𝑖𝑛 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝑒𝑦𝑒𝑠 // Dabi x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora