***Dopo circa una settimana sono riuscita a procurarmi quello che stavo cercando.
Provando a fare silenzio torno in camera mia insieme a Toga, tenendo dei pesanti sacchetti in mano che ad ogni mio passo ondeggiano creando un vago suono metallico per il loro contenuto.
"A cosa ti servono?" mi chiede la bionda non appena entriamo in camera mia, a notte inoltrata.
"...sfogo personale di fantasia" le rispondo vaga, prima di abbandonare delicatamente i sacchetti al parquet che ho ormai finito di pulire. Toga mi passa le due valigette che ha in mano, leggermente sporche di sangue, che avvolgo rapida in un telo nero e nascondo dietro la scrivania.
"Non l'hai ucciso, vero?" le chiedo seria.
Scuote la testa prima di tuffarsi di peso sul mio letto con un gridolino di incoerente felicità.
Se non abbiamo svegliato gli altri tornando alle 3 di notte di sicuro lo ha appena fatto lei.
"È divertente uscire con te, voglio farlo più spesso" mi dice.
"Ho l'impressione che lo faremo di nuovo" le dico sorridendo appena.
Vado in cucina e mi faccio un tè caldo per riscaldarmi un attimo, prima di tornare in camera e trovare Toga leggere il mio diario.
"Hey!" le urlo sussurrando.
Colta di sorpresa fa cadere per terra il mio diario, momento che sfrutto per riprendermelo. Solo dopo mi accorgo della pagina strappata che le è rimasta in mano e che mi soffermo a guardare.
"...scusa?" mi chiede nervosa, porgendomi la pagina di diario.
Prendo la pagina in mano e la appoggio sulla scrivania.
"Non fa niente" le dico poco attenta, più concentrata sulla pagina che altro. È un vecchio progetto un po' scarabocchiato che ideai qualche anno fa, un costume per le mie abilità. Forse avrei potuto riprenderlo e continuarlo.(I miei disegni di anatomia non sono il meglio, scusate ahahah)
"L'hai fatto te?" mi chiede Toga, sbirciando curiosa da dietro la mia schiena, tenendo le mani sulle mie spalle e appoggiando il mento sopra una sua mano.
Annuisco appena.
"Cosa significa questo simbolo?" mi chiede indicandomi la spirale.
"Questa è una triscele" inizio a dirle "...è un vecchio simbolo celtico, me l'ha insegnato mio fratello e ha parecchi significati"
"E la rosa?"
Rimango in silenzio per qualche secondo, prima di risponderle sinceramente.
"Non ne ho idea..."6:30 (AM)
Ho iniziato a lavorare sul mio costume, abbandonando il contenuto dei sacchetti ad un'altra occasione, e diciamo che ho perso un po' la cognizione del tempo mentre Toga è collassata e si è addormentata sul mio letto. Torno in cucina a farmi un'altro tè, e qualcuno mi raggiunge.
"Oi, sacco di pulci" sento chiamarmi.
Chiudo gli occhi per qualche secondo; non ho la forza e nemmeno la voglia di affrontare una conversazione a quest'ora. Saluto appena Dabi con un cenno della testa, rivolgendo la mia intera attenzione a non spandere l'acqua bollente.
"Che ci fai già in piedi, tu?" mi chiede "...vieni con noi?" continua.
"Già in piedi...? Ancora in piedi, direi" lo correggo, finendo di fare il mio tè
"E dove andate?"
"Se non te l'hanno detto non sono affari tuoi"
'Gentile e disponibile come il solito' penso, ma è un pensiero che mi tengo per me, facendo morire qua la nostra conversazione. Non so neanche se voglio saperlo, dove devono andare e spero che ciò non includa Toga perché è praticamente in coma sul mio letto.
Appoggio la tazza sul bancone, faccio il giro e mi siedo su uno sgabello, riprendendo in mano la mia tazza contenente quel liquido caldo e zuccherato che mi trattiene dall'addormentarmi sul bancone. Una volta comoda, mi limito a bere il mio tè guardando Dabi prendersi la giaccia con la sua solita aria da stronzo apatico. Se la mette al volo, facendo sollevare un poco i lembi della larga maglia bianca che porta.
Mi soffermo sulle cicatrici evidenti sul suo volto, delineate da una serie di piercing per poi far ricadere lo sguardo su quelle delle sue mani, con le quali si sistema rapido la maglietta e la giacca. Mi piacerebbe chiedergli delle sue cicatrici, ma mi ha esplicitamente detto niente domande personali e credo di essere già abbastanza insopportabile così, figurati se mi ci metto. Ma siccome tengo un minimo alla mia vita, prendo un sorso di te in silenzio mentre continuo a cercare invano risposte a domande che non mi riguardano, ritrovandomi solo con più dubbi di prima.
Mi accorgo di star fissando Dabi solo quanto, tornando a studiare le cicatrici sul suo volto, non incrocio il suo sguardo. Faccio contatto visivo con i suoi occhi blu per qualche istante, prima di distogliere rapida lo sguardo imbarazzata.
"Cos'hai da guardare?" mi chiede.
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𝐿𝑜𝑠𝑡 𝑖𝑛 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝑒𝑦𝑒𝑠 // Dabi x reader
FanficDA RIVEDERE "Hai barato, avevo detto niente quirk...." "Ho vinto stando alle mie regole, è diverso" Il suo corpo per quanto poco a contatto con il mio mi provoca un fremito che vorrei solo soffocare. Non mi piace questa sensazione, e più ci penso pi...