Caro diario,
Oggi sono stata a casa come sempre.
Sono arrivata a pag. 240 del libro e ho sottolineato un sacco di pezzi e dialoghi bellissimi in piú ho fatto altri due disegni.
Ecco le parti sottolineate nel libro:
E non pensate che quando dico "crema" voglia dire uscire divertirsi, drogarsi e tutte le cose che fate voi quando credete di mangiare la crema. La crema, qui, è il coraggio di essere se stessi, la voglia di far vedere chi sei, di tenere gli occhi aperti di far sentire la tua voce. Quella è la vera crema. Ecco, non funziona che c'è un momento in cui si può fare a meno di farlo, un periodo di prova, un "non è ancora ora": funziona che hai solo un pasticcino, e poco tempo per mangiarlo.» Ancora silenzio, ma tutti gli occhi adesso sono per il pasticcino.-Scusa
-...
-Hai sentito che ti ho detto? Scusami, Non volevo colpirti.
-Non mi devi chiedere scusa, mamma. Hai fatto bene.
- Non dire cosi adesso.E perché ti vesti?
-No, davvero. É la tua vita.
-Gioia, dove stai andando adesso?
-A vivere la mia.Il punto è che in tutto questo casino, come sempre, come da sempre, Gioia è sola, e si sente come in quella parola tedesca intraducibile che è waldeinsamkeit, che significa "la sensazione che si prova quando si è da soli nel bosco", perché essere soli a diciassette anni non è come essere soli a trenta, o a quaranta, o settanta, è comunque uno schifo ma è uno schifo diverso, essere soli quando si è più grandi vuol dire esserlo contro il mondo, e okay è brutto ma almeno lÍ sai chi e il nemico, lui di là tu di qua, mentre esser soli a diciassette vuol dire non capire bene mai da che parte sta il nemico, perché il nemico è il mondo, gli altri, mamma, papà, Giulia Batta, Casali, la sfiga, i prof e tutto il resto: ma a diciassette anni, prima di tutto e tutti, il nemico sei tu.
Ed ecco i disegni:
Come puoi vedere non ho messo né una descrizione né una mia opinione personale.
Perché voglio che tu ci rifletti da solo.
Perché quando sentiamo i pareri delle persone tendiamo a copiarli e non a cercare il nostro significato.
Quindi riflettici da solo,senza che nessuno ti influenzi .
Comunque mentre sto scrivendo questo i vicini di mia nonna stanno festeggiando un compleanno e ci sono le canzoni dei me contro te sparate a palla tanto che per parlare con qualcuno é meglio se gli scrivi un messaggio.
Forse si capisce di piú.
Verso le 21 i miei vengono per prendere una cosa,quindi esco da casa per andare alla macchina e mi hanno detto che resteró qui solo altri 2 giorni (senza contare questo che ormai é volato via) .
Quindi ho iniziato a lacrimare ,scappando sono rientrata nel portone e ho pianto.
Perché mi sarebbe mancato stare qui,perché mi mancherá mia nonna,perché qui non c'é nessuno che entra nella camera e ti disturba facendoti un milione di domande.
Perché tornando a casa si accorgerebbero dei tagli,perché qui ogni mattina si sente il profumo del mare e di una buonissima lasagna.
Qui ho il bagno tutto per me,un letto matrimoniale tutto per me.
Quando torneró mi chiederanno ogni volta ma perché non esci,mi controllerebbero il telefono ogni secondo e la mia privacy andrá quel paese.
Si chiederanno perché le mie amiche si preoccupano tanto per me,perché ricevo messaggi tipo : va tutto bene o come stai.
Si chiederanno come mai non sento piú la mia migliore amica.
E se gli dicessi che c'ho litigato mio padre esulterebbe dalla gioia.
Magari leggeranno questa storia e si vergognerebbero di me,o magari si arrabbierebbero.
So solo che la loro reazione non sará mai quella che avrei voluto che fosse.
Si insospettirebbero per la bandana e del come mai sono sempre in casa.
Praticamentte ti ho spiegato l'inferno.
Letteralmente l'inferno.
Letteralmente.
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Diario Di Una Ragazza Quasi Mai Felice
Teen FictionÈ un diario che parla di come, a 12 anni si inizia piano piano, senza accorgersene, a soffrire di depressione e autolesionismo. Capitolo 12 -Caro diario, Sono le 4:37 del mattino e ho appena finito di piangere. Ho pianto, ho pianto tantissimo. Ho...