Una maestra di ghiaccio

120 3 0
                                    


(scusate il disegno ma non so disegnare)

Mi trovavo in una stanza buia. Faceva freddo come le notti d'inverno a casa mia. Con me non c'era nessuno... improvvisamente però apparve una luce dietro di me. Mi voltai e trovai zia Sarhami e zio Kagheshi che mi guardavano contenti. Feci per raggiungerli, corsi verso di loro velocissima. Mi buttai tra le braccia di entrambi. Erano loro! Si ne sono sicura, questo profumo, questo tepore. Loro erano lì. Iniziai a singhiozzare. "Ci dispiace tesoro, noi dobbiamo andare adesso" Kagheshi mi accarezzò la testa.
No... io non volevo lasciarli, mi rimanevano solo loro, se loro mi abbandonassero io rimarrei sola. "NO, non ve ne andate, farò la brava! Lavorerò il doppio, mi impegnerò, andrò io al villaggio a portare l'acqua, non mi lamenterò più lo giuro! Però non abbandonatemi!" ormai singhiozzavo tra le braccia dei miei zii... "noi non ti abbandoneremo mai, ricordalo" detto questo zia Sarhami e zio Kagheshi si sottrassero dalla mia stretta per allontanarsi da me portandosi appresso quella luce soffusa. "Questo non è un addio" Io non riuscivo a muovermi.
"No! ZIO! ZIA!! Non lasciatemi qui! NOOO" non mi sforzavo neanche a trattenere le lacrime o di non urlare "FERMI! Zio! Zia! MAMMA!"

Mi svegliai in un bagno di sudore con i lati degli occhi umidi.
«Dove sono?» fu il mio promo pensiero.
La testa mi pulsava e faceva malissimo ma per il resto era tutto a posto. Mi guardai attorno: era una piccola sala con una stufetta accesa e dei mobili in legno. Provai ad alzarmi.
"Te lo sconsiglio vivamente" una sagoma comparse da dietro la porta.
Ora ricordo: il demone, gli zii, la botta alla testa, quella sagoma. Appena mi issai con la schiena sentii perdere ogni senso dell'equilibrio, la testa mi girò peggio di una trottola e mi si appannò la vista. Ricaddi con la testa sul cuscino del futon. Da parte dell'uomo sentii in risposta una fragorosa risata, anche se non ci trovavo niente da ridere. Mi massaggiai la testa e mi accorsi che era fasciata. Adesso le immagini si facevano più chiare. Quello che io pensavo fosse un uomo in realtà era una donna: avrà avuto sulla ventina d'anni, aveva i capelli castano chiaro, lisci come la seta, gli occhi azzurri colmi di vitalità, era una figura alta e magra, ma si potevano vedere bene i suoi muscoli sotto i vestiti. "Chi sei?" chiesi. La ragazza mi guardò ancora "Mi chiamo Miyagi Akaru" disse prontamente "e tu?"

"Io... io mi chiamo Aoi"

(Aoi è il nome del mio Oc da prima che sapessi che anche un personaggio si chiamasse così e non ho voluto cambiarlo)

"Aoi... mi piace, Aoi e basta?" si sedette accanto a me a gambe incrociate.
"Si, avevo un cognome ma ho finito per dimenticarlo"... "Dove sono?"
"A casa mia, bella vero?"
"Tu... perché mi hai salvata?" la donna mi guardò mi come se avessi parlato un'altra lingua.
"Perché avrei dovuto lasciarti morire? Avrai anche tu qualche altro parente... e a proposito, mi dispiace di non essere riuscita a salvare i tuoi genitori" di colpo si fece più seria. Ripensai al corpo di zia Sarhami e a quello di zio Kagheshi, che per fortuna non avevo visto. Già. Loro erano morti.
"No io... non ho nessun altro, forse era meglio che mi lasciavi essere divorata da "quello"..." mi misi sotto le coperte per non dover incontrare il suo sguardo.
"... "quello", era un demone-mangia-uomini. Sono creature mostruose che si cibano degli esseri umani. Appaiono di notte, quando il sole non c'è, entrano nelle case della gente e le divora. Sono esseri superiori agli esseri umani in tutto e per tutto" lo disse in un modo del tutto diverso dalla persona che pensavo avessi davanti, sembrava come se fosse... arrabbiata.
Mi voltai a guardarla. "Ma quel demone-mangia-uomini ha attaccato la mia casa di giorno"
"Deve essere stato un demone affamato, che ha sfruttato il fatto che il sole fosse molto coperto dalle nuvole e ha attaccato le prime persone che si è ritrovato davanti"
«Ora capisco» ritornai a vagare con la mente, e ritornai ai miei zii "non importa, tanto ormai gli zii sono morti, grazie di tutto, leverò le tende al più presto". La donna parve allarmata "Ma no non ti preoccupare puoi stare qui quanto vuo-" "No, ti creerei disturbo e poi... poi «mi lascerò morire nel fiume»" pensai. Miyagi sbatté il pugno sul pavimento come se avesse sentito tutto. Mi presi un colpo che quasi trattieni il respiro.
"Non pensare di poterti prendere certe libertà" non capivo "è vero, non hai più nessuno adesso, sei sola come un cane. Nessuno può rimpiazzare i tuoi zii e di certo abbattersi cosi presto non è di certo la soluzione!" ... "Così è troppo facile, chiunque può decidere di non affrontare i problemi" che cosa stava dicendo? "T-tu... tu non capisci! *sigh* IO HO PERSO LE UNICHE PERSONE CHE SI PRENDEVANO CURA DI ME! Erano come dei genitori! Come puoi parlare così senza sapere! È da egoisti!" agitai le braccia, sbattei i piedi come una bambina, avevo la vista offuscata dalle lacrime e la bocca impastata dal pianto. "MA DI CERTO PIANGERE NON LI RIPORTERÀ IN DIETRO!" sbottò.

Me in the world of Demon Slayer {ita}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora