La casa di quel demone più che una casa sembrava una reggia. Lo spazio in cui si trovava era immenso anche se non infinito. Dopo che il demone Yushiro ci aveva condotti dinanzi una staccionata, egli ci era passato attraverso, e dopo che tutte le sue cellule erano al di là del legno, la sua presenza sparì. Non un'odore, non un suono, fu come se non fosse mai esistito. Entrati nel dominio del demone-donna ad accoglierci un vasto spiazzo, dove albeggiava un cielo scuro, senza stelle e senza sole.
Un'atmosfera piacevole e al tempo stesso inquietante per uno stomaco umano.
«Quindi in questa specie di dominio Kibistuji non può trovarci?» chiese Tanjiro nel mentre attraversavamo il cortile.
«Ci ho messo anima e corpo per ereggere questa barriera, se Muzan vuole trovarci ci troverà, ma almeno lo rallenteremo» farfugliò
«Rassicurante» borbottai e ci fece entrare.
L'interno era come la sua padrona: semplice, raffinato e soprattutto antico. Nulla era fuori posto e anche se a prima vista sembrava che quella dimora non fosse poi così tanto abitata, non c'era un filo di polvere né sul pavimento né sui mobili. Era tutto perfetto, cosa che indicava la sua non relazione con qualcosa di umano.
«Lady Tamayo si trova nel seminterrato, è là il suo laboratorio e le camere dei pazienti, andiamo»
Scorgemmo l'esile figura uscire da una camera e chiudersi dietro le ante tipiche giapponesi. Ci rivolse un flebile sorriso e poi prese con le cortesie:
«Benvenuti miei cari ospiti, prego accomodatevi» fece una breve pausa e ci indicó un mini salottino dove sederci «Ho saputo che avete avuto una piccola disputa voi due... state bene?» come una buona padrona di casa, Tamayo si posiziona davanti a noi, con un'aria gentile e le mani congiunte.
«AH NO SI, nulla di preoccupante, Aoi ci è andata abbastanza leggera non si preoccupi» il ragazzo, come ogni buon ospite, fece il modesto ma sapeva benissimo che aveva almeno una costola inclinata. A furia di prendere calci da Miyagi potrei aver esagerato in quello che gli assestai prima. Alzai gli occhi a cielo ma ringraziai mentalmente il demone verde per essersi accorto da solo della situazione, così da non dover aprire bocca.
«A dir la verità la tua amica non ci è andata affatto leggera, hai una costola inclinata e ti esce ancora il sangue sia dal naso che dalla testa» abbozzò scontroso, le braccia incrociate e assottigliò ancora di più gli occhi «Tu non sei un demone, le tue ferite non si rimarginano velocemente come quelle di tua sorella».
Giusto.
Parlando della sorella.
Nonostante io abbia cercato di uccidere lei e suo fratello nello stesso arco di 5 minuti, da quando avevo chiarito con Tanjiro, quella ragazzina non faceva altro che starmi appresso: mi girava in torno, mi punzecchiava e se non interagiva fisicamente con me allora se ne stava appiccicata al fratello mentre mi fissava... in... modo... compulsivo. Non dico che mi dava fastidio... ma in 12 anni di vita con gli zii, ho impedito loro in tutti i modi di prendermi una sorellina o un fratellino per un motivo...
Per quanto si fosse dimostrato un demone più strano del solito, la sua presenza ancora mi metteva a disagio... non riuscivo a capacitarmi di come Tanjiro riuscisse a restare così clamo e rilassato. Quello restava pur sempre un covo di demoni, buoni o meno.
«Allora accomodati, Tanjiro, permettimi di medicare un po' le tue ferite» come una madre, il demone-donna posò delicatamente le sue mani sul petto nudo del ragazzo accingendosi alle cure.
Strinsi un po' più forte l'elsa della katana irrigidendomi sul posto, Tamayo potrebbe porre fine alla vita del rosso in qualsiasi momento, così vicina e disinvolta. In un lampo potrebbe benissimo trapassare il ventre del ragazzo e portarlo alla morte, mentre Yushiro si occupa di me. Eppure sembra non avere nessuna intenzione a riguardo. I suoi movimenti, i suoi occhi si muovono tutti attentamente, attenti a non recare altro dolore fisico a Tanjiro.
Così tanti pensieri ed emozioni diverse mi frullano per la testa che mi portarono una forte nausea.
"Che sensazione disgustosa"«Puoi anche lasciar andare la spada» mi disse con riluttanza il demone alle mie spalle. Adesso che lady Tamayo aveva finito con Tanjiro i due rivolsero la loro attenzione alle parole del demone.
«Scusatemi, anche se ci avete ospitati e curato le ferite di Tanjiro... io non riesco comunque a essere completamente rilassata» fissai per un secondo Tanjiro e Nezuko, che gli stava appoggiata sulle ginocchia mentre giocherellava con un lembo quadrettato dell'haori «Non so quante volte voi abbiate avuto uno scontro faccia a faccia con Kibistuji, ma per me questa era la prima volta» sta volta volsi lo sguardo su Tamayo «Sono ancora scossa e credo che la cosa più razionale sia in questo momento non abbassare la guardia, soprattutto in un luogo del genere». Sentii dietro di me il verdino alterarsi, colpito nel suo orgoglio, ma prima che potesse dire qualcosa la donna lo fermò.
«Hai perfettamente ragione Aoi-san, i tuoi dubbi sono fondati e la fiducia, specialmente per noi demoni, va conquistata...» gli angoli della bocca le si incurvarono all'insù «... ma apprezziamo il solo fatto che tu sia qui, è da molto che io e Yushiro collaboriamo con la Squadra degli Ammazzademoni, ma finora non siamo mai entrati in contatto diretto con dei membri ufficiali, il fatto che sia tu che Kamado vi siate fidati così tanto mi riempie di gioia»
La donna-demone aveva sempre quell'aria malinconica e antica, come se non appartenesse a quest'epoca, lontana da casa sua per troppo tempo, ma aveva quel sorriso gentile «Quindi non preoccuparti a tenere vicina la spada, so che non la sfodererai a meno che non ti sentirai minacciata»
ascoltai con stupore quelle parole, rimasi colpita.
Abbozzai a un mezzo inchino da seduta per ringraziare.
«GIÀ E-E POI, anche per me era la prima volta! Ritrovarmi cosi vicino a Kibistuji è stato troppo intenso per me! Non credo che lo rivorrei, ma se dovessimo rincontrarlo... non ci penserei due volte ad affrontarlo» il rosso strinse i pugni e guardò dolcemente la ragazzina che adesso dormiva sulle sue gambe. In qualche modo mi si strinse il cuore. Se fosse successo anche a me, che al posto di morire, Miyagi si fosse tramutata in demone, avrei fatto le stesse scelte di Kamado. Il suo amore per la sorella deve essere immenso...
«Bene allora, iniziamo a spiegare un po' la situazione» adesso anche Yushiro si era accomodato nel cerchio, nella stanza aleggiava una piacevole aria, la stessa nelle sale da the. Potei finalmente lasciarmi andare a un sospiro che trattenevo da quando ero arrivata in città.
Lady Tamayo raccontò di Muzan, di come si era liberata della maledizione e di come aveva aiutato anche Yushiro, disse che poteva fare tutto ciò anche con Nezuko, poi parlò della Squadra.
Vidi gli occhi del ragazzo brillare appena le parole «... un modo per far tornare umani i demoni esiste...» giunsero le sue orecchie, a quel punto anche la donna sorrise, di nuovo.
Improvvisamente quel demone mi parve la persona più delicata di questa terra. Ancora prima che me ne accorgessi, mi trovai a mio agio. Potevo dire lo stesso di Tanjiro a quanto pare. Un senso di agio che se ne andò via velocemente tanto quanto era arrivato.
Una morsa allo stomaco mi sballottò su e giù riprendendomi dalla realtà. Tamayo mi guardò preoccupata.
«C'è qualcosa che non va Aoi-san?» assottigliò lo sguardo poi lo rivolse a Yushiro. Nessuno dei due sembrava capire. Ma poi il rosso si alzò di scatto, svegliando in malo modo la creatura che dormiva ai suoi piedi. Sembrava intento ad... annusare.
«Ho una spiacevolissima sensazione...» la buttai ma nessuno parve darci particolarmente peso, la bella arietta piacevole di prima era sparita del tutto. Voltai verso Tanjiro.
«Lo senti anche tu, vero Aoi?» cercò in me una conferma, e nel mentre aveva già tirato fuori la spada «Sono arrivati» conclusi io.
«Ma come? Lady Tamayo io non ho percepito nulla...» il piccolo demone fu ammutolito dolcemente dal dito alzato della donna, che ci osservava solenne «Adesso dobbiamo lasciar fare a loro Yushiro... meno interferiremo meno gli complicheremo le cose, è il loro lavoro dopotutto».
Già lavoro, effettivamente ci arrivava una paga ma non credevo che potesse essere messo per iscritto da qualche parte, su un curriculum per esempio: impiego attuale Cacciatore di Demoni presso l'associazione Sq. Ammazza Demoni a tempo indeterminato -tempo che finirà quando si raggiungerà la morte del soggetto per mano di un demone o all'impossibilità di egli di continuare-, non credo che qualcuno ci avrebbe creduto.
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Me in the world of Demon Slayer {ita}
Hayran KurguPraticamente questa è la storia di come mi immaginerei (io e nessun altro quindi secondo le mie volontà) se fossi nel mondo di Demon Slayer, tutte le vicende e i fatti non inerenti alla storia originale sono stati inventati da me. ʕ•̫͡•ʕ•̫͡•ʔ•̫͡•ʔ•̫...