La casa di Harry è all'ultimo piano di un palazzo di dodici piani e non appena metto piede all'interno rimango sorpresa nel vedere che non è assolutamente come immaginavo. Pensavo vivesse in una villa circondato dal lusso in ogni angolo e invece è un appartamento normale in cui vive un normale ragazzo di ventun'anni. L'ingresso dà su un salotto in cui c'è un un divano a penisola che può ospitare tre persone, un tavolino di vetro, e un display 72'' attaccato al muro di fronte. Alle pareti ci sono appesi dei quadri che raffigurano paesaggi o figure astratte, di cui probabilmente solo Harry conosce il significato. Sul lato destro intravedo la cucina, grande almeno quanto la stanza in cui ci troviamo adesso, e poi un lungo corridoio che porta alle camere da letto e al bagno.
«Suoni?» gli chiedo sfiorando la superficie del pianoforte che c'è sul lato sinistro del divano posto davanti ad una delle grandi vetrate che affaccia su una Londra illuminata. La vista che si vede da qui è pazzesca!
«Ogni tanto» risponde e lo sento proprio dietro di me. Troppe emozioni combattono per farsi largo in me e non mi giro verso di lui proprio perché so che cederei all'istante se incontro i suoi occhi.
«Mi fai ascoltare qualcosa?» gli chiedo e mi sposto a toccare i tasti mentre mi immagino Harry seduto sul sediolino a suonare una delle mie canzoni preferite. Il solo pensiero mi fa venire le farfalle nello stomaco. Le sue braccia mi circondano la vita e si appoggia con il mento alla mia spalla, facendomi venire voglia di stringerlo forte a me.
«Prima parliamo, poi facciamo tutto quello che vuoi» mi sussurra all'orecchio e con il naso sfiora il mio collo. Il mio corpo reagisce immediatamente e sento i brividi ricoprirmi ogni centimetro di pelle ad averlo così vicino. Chiudo gli occhi, lasciandomi andare contro il suo petto, e mi prendo il labbro tra i denti mentre mi godo le sensazioni che mi sta provocando.
«Harry!» lo avverto cercando di non cedere quando inizia a darmi baci proprio sul punto tra l'orecchio e il collo in cui sono più sensibile. Mi scappa un piccolo gemito dalla bocca quando mi dà un altro bacio lì e lui sorride soddisfatto.
«Mettiamoci lì» mi dice e poggia una mano sulla mia schiena per guidarmi verso il divano dove fa accomodare me per prima. «Puoi ascoltarmi senza interrompermi?» mi chiede dopo essersi seduto e cerca un contatto visivo con i miei occhi che non gli nego per il semplice motivo che ne ho bisogno mentre ascolto le sue parole.
«Dipende da ciò che dirai» rispondo, facendo spallucce, senza promettergli niente perché non riesco a tenere la bocca chiusa quando qualcosa non mi quadra.
Harry mi guarda negli occhi senza ribattere e allunga una mano per sistemarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Mi dispiace per come mi sono comportato e soprattutto per come ti ho trattata. Pensavo ti fossi pentita di ciò che era successo tra di noi e che stavi cercando un modo per allontanarti. Mi sono sentito ferito da una mia stessa idea sbagliata perché proprio il giorno prima ti avevo aperto le porte della mia vita» i suoi occhi riflettono esattamente le sue parole e riesco persino a vedere quanto lo ha fatto stare male. Mi si stringe il cuore al pensiero che possa aver sofferto per una stupidaggine che poteva essere risolta parlandone.
«Non mi sono pentita assolutamente di niente, ma penso che potevi reagire in modo diverso e si poteva evitare tutto questo» ribatto, facendo spallucce e lui annuisce, consapevole di aver avuto un comportamento sbagliato. «E in ogni caso anche tu mi hai ferita tanto quando mi hai fatto intendere che c'è un'altra ragazza. Dopo tutto quello che ho passato è stato un colpo davvero basso da parte tua» aggiungo, spostando lo sguardo sulle mie mani per non dover guardare lui. «Ho passato dei giorni infernali pensando ossessivamente a questa cosa» sento le lacrime salirmi agli occhi, ma combatto contro me stessa per non lasciarle cadere.
«Guardami» mi dice e mi solleva il viso dal mento per potermi guardare negli occhi. «Non c'è nessun'altra. Mi dispiace tantissimo di avertelo fatto credere, mi sento uno schifo, però credimi se ti dico che per me ci sei soltanto tu dalla prima volta che ti ho incontrata» aggiunge e l'effetto che i suoi occhi hanno su di me è così forte che non riesco ad avercela con lui. Mi batte il cuore a sentirgli dire quelle parole perché, aldilà di tutto, sono certa che non mi abbia mentito. Sono io che sono troppo segnata dal passato. «Ero nel tuo quartiere perché ero venuto a cercarti, volevo parlarti e soprattutto volevo vederti, ma una volta arrivato lì ho pensato che non fosse una buona idea e sono andato via» questa consapevolezza mi colpisce in pieno. Era venuto a cercare me, a parlare con me e a vedere me.
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Broken 🥀 || Harry Styles ||
RomanceDue ragazzi apparentemente diversi, ma allo stesso tempo simili e con l'anima in fiamme. Due mondi destinati a scontrarsi da sempre perché è questo ciò che succede a due persone che si appartengono già prima di incontrarsi. E non importa quanto temp...