Capitolo IX: Due persone, due universi

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Era scesa la notte. Al villaggio si festeggiava. C'erano danze e canti. Fuori dalla tenda era diverso da come Lewin si immaginava: c'erano molti cerchi concentrici di case, tutti attorno ad un gigantesco fuoco. Le persone tatuate ballavano saltando e battendosi il petto, intonando strane melodie. Il pomeriggio il capo villaggio, l'uomo nero con il grande mantello, aveva fatto fare un giro al suo dio mostrandogli qua dove facevano i tatuaggi, uno ad ogni mese che passava dopo a nascita, e là le cucine dove si preparavano grandi banchetti a base di frutta, bacche e qualche strano animale simile al coniglio. Ogni casa ospitava una famiglia, composta da almeno cinque persone. Nonostante gli edifici fossero una identica all'altra, ognuna aveva uno scopo diverso.
Lewin era felice: dopo tanto faticare e dopo la litigata con Ethy finalmente aveva altro a cui pensare, aveva cibo in abbondanza e non rischiava di morire.
Fecero una grande cena da saziar un intero esercito e poi iniziarono a ballare attorno al fuoco intonando strani canti. Alla fine il capo del villaggio chiese al ragazzo qualcosa al ragazzo e lui lo interpretó come se dovesse fare una magia. Allora Dain prese il controllo e attirò l'attenzione generale.
-Bene, venite tutti qua.- innalzò in aria un grosso fuoco che tutti fissarono meravigliati.
<Cosa hai intenzione di fare?> chiese preoccupato Lewis.
<Ci credono dèi no? Diamogli qualcosa per dimostrarglielo.>
-Vi darò qualcosa,- continuò ad alta voce. -qualcosa di cui non potrete più fare a meno.- il fuoco al centro cambiò colore: dal rosso diventò viola allungando scure ombre sul volto di Dain. -Vi darò un fuoco, un fuoco eterno. Non dovrete più preoccuparvi di pioggia, vento o di alimentarlo.- ora il fuoco era diventato verde acido. -Vi terrà al caldo le notti e cuocerà qualsiasi vivanda.- parlava veramente come un Dio che offre doni ai suoi credenti.
Il fuoco tornò rosso, ma un rosso più acceso, più vivo.
<Buttagli su dell'acqua, hai bevuto tantissimo, non dovresti avere problemi.>
<Ok...> anche Lewis si stava gasando.
Disse a voce alta: -Guardate!- gettò un po' d'acqua sul fuoco e questo non fece una piega, rimase acceso e brillante come se non fosse successo niente.
<Ora è il mio turno.> pensò il criocinetico.
-E non abbiate paura del caldo o della sete: avrete acqua in abbondanza.- puntò i palmi delle mani verso la terra poco lontano dal fuoco. Questa tremò e da quel punto si eresse un'enorme stalagmite di ghiaccio. Tutti ne rimasero estasiati, anche il pirocinetico. -Con questa non soffrirete più l'afa e l'acqua sarà illimitata.- fece un grande sorriso ed esplose nell'aria un grandissimo applauso.
<Potremmo restare qui... non è affatto male!> rifletté Lewis.
<Già. Ma... siamo in missione, dobbiamo trovare le pietre. Senza offesa ma ci tengo a riavere un corpo solo mio. E poi c'è Ethy. Mi preoccupo per lei. L'abbiamo lasciata con quell'uomo, non mi fido di lui e poi vorrei assicurarmi che riesca a tornare a casa.>
<Hai ragione. E poi> continuò ironizzando <non ne posso più della tua stupida voce nella testa> Risero entrambi.
A fine serata andarono tutti a dormire nelle proprie capanne. Lewin fece intendere al capo villaggio che la mattina dopo sarebbe dovuto ripartire ed egli indicò loro un edificio nel quale era sistemato il cammello.

***

-Anche Menflarrer è fatta. Non sono qui.- disse sconsolato Frank tracciando l'ennesima croce sulla mappa.
-Con questo siamo a sei.- continuò la moglie.
-Lucius aveva ragione, non li troveremo mai.- concluse sconsolato il marito tradendo disperazione nella sua voce.
-No... ci deve essere un altro modo.- riprese sicura Jane. -Aspetta...
-Cosa?- chiese subito lui notando una nuova luce negli occhi della moglie.
-Ti ricordi cosa ho costruito qualche tempo fa?
-Quale delle tante invenzioni geniali che ti vengono sempre in mente, tesoro?- disse lui con voce smielata. Lei serrò gli occhi con sguardo assassino aggiungendo: -Non ora. Comunque, stavo pensando a quegli occhiali, hai presente?
-Quelli che fanno andare in... altri mondi?
-Esatto! Se Ethy avesse applicato la mia tecnologia al suo teletrasporto? Questo significherebbe che potrebbe essere non solo qui, ma anche in altre vibrazioni del nostro mondo!- fece un grande sorriso che, purtroppo, si spense ben presto. -Questo significa anche che... potrebbero essere in qualsiasi posto, in un milione di mondi uguali e totalmente diversi da questo. Ciò estende la nostra ricerca verso... l'infinito.
-Non rattristarti,- provò a rassicurarla il Frank. -Se possono essere dovunque... allora noi li cercheremo dovunque. Partiremo da un posto e poi passeremo ad un altro, ma lo faremo insieme.
Jane accennò un sorriso. Fece un grande respiro e disse: -Allora partiremo dalla vibrazione più vicina. Ethy e Lewin ci sono già stati. Se non sbaglio erano diretti a sud. Andremo verso le Grandi Colline. Ma su un'altra vibrazione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 25, 2021 ⏰

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