Capitolo 2

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Le scuole superiori. Stavo crescendo davvero. Non era proprio ciò che volevo :il mio motto è sempre stato quello di non sposarmi mai e di non crescere mai. Devo dire che spesso ciò che si vuole non si realizza. Ebbene si, mi ritrovai sugli scalini della scuola. Avrebbero dovuto trattarmi da ragazza adulta.. Invece mio padre mi confuse le idee, chiedendomi un bacetto vicino a tutti. Accettai veloce e scappai via.                                                        "Ciao", ci salutammo entrambe io e Kate. Kate, una ragazza timida, riservata, con la quale senti' subito una forte empatia, come se la conoscessi da tanto. "Di dove sei tu?", mi chiese. "Sono di Lecce e tu?".. "Anche io" rispose lei. Abitavamo più o meno sulla stessa zona e non c'eravamo mai incontrate. Destino ha voluto che ci incontrassimo a scuola. Suono' la campanella e ci sentivamo dei pesci fuor d'acqua. Presimo posto in classe e ci trovammo separate. Ci guardammo perplesse all arrivo dei nostri professori. Ci spiegarono un po di tutto, concludendo così "Avrete 5 anni avanti a voi, in bocca al lupo". Per un momento, mi sembro' un tempo piuttosto lungo, prima di arrivare a concludere gli studi, ma non ci toccava altro che farne un'avventura tutta nostra.. E da qui, da ragazze timide e ingenue, iniziammo a beccarci qualche nota di cattiva condotta. Dovevamo pur farne qualcosa, oltre che studiare. "Professore, posso cambiare posto e sedermi vicino a Kate?"... "No, Trish, chiacchererete e basta". Non era possibile che facendo gli occhi dolci non li persuadessi e spostavo pian piano il mio banco dietro, affianco a quello della mia amica, magari non si sarebbero accorti. Finalmente arrivata alla mia destinazione e soddisfatta di questo :"Trish, torna al tuo posto". Con rammarico, tornavo al mio posto e ritentavo nuovamente, mentre Kate se la rideva a crepapelle. "Kate, tu sei fidanzata vero? Mi servirebbe un consiglio per un regalo al mio ragazzo per il suo compleanno" le chiesi. "Si, regala un profumo, una cintura, qualcosa del genere" mi consiglio'. Da qui iniziammo a confidarci ogni nostro segreto. Le mie giornate a scuola proseguivano tentando ancora di far accettare ai miei professori la realtà, e cioè quella che il mio posto doveva essere accanto a Kate. E così ottenni il mio obiettivo. Le lezioni erano noiose, e non potevamo trattenerci dal chiacchierare della giornata precedente.. Quindi scrivevamo su dei bigliettini i nostri segreti. Era un successo:"Brave Trish e Kate, state prendendo appunti", ci dicevano i professori. Ci sentivamo molto astute, visto il risultato. Il problema si poneva al richiamo per le interrogazioni, quando dovevamo improvvisare e suggerirci le nozioni falsamente apprese. "Jack mi ha fatto lo squillo", mi confidava contenta Kate. Le dimostrazioni del pensiero da parte dei fidanzati erano lo squillo e il messaggino di testo. "Anche William, mi ha pensato scrivendomi", le risposi  io. Kate era fidanzata da poco come me. Viveva una storia tranquilla. La mia non era tranquilla, ma sembrava piuttosto normale. Ogni mattina, arrivavo sempre io per prima a scuola con la corriera. Kate, si faceva portare in macchina da sua madre e arrivava quando ormai le porte venivano chiuse. Ogni volta era un'ansia costante al pensiero che dovessimo fare le 5 ore scolastiche l una senza l altra. Così presimo una nuova abitudine. "Io stamattina non vengo a scuola, tu ci vai?",mi chiedeva Kate. Io ero già alla fermata della corriera,"ah ok, ritorno a casa, invento di aver perso il passaggio". E viceversa "Kate, io non vado a scuola oggi".. E lei diceva a sua madre "Mamma, posso rimanere a casa a recuperare?". Sua mamma capiva al volo cosa dovesse recuperare. Nei pomeriggi le nostre mamme, non ci lasciavano andare l una a casa dell altra, perche dovevamo fare i compiti prima di uscire. Noi però eravamo al telefono a un minuto di distanza e così loro si arresero. Niente male per iniziare l anno scolastico, vero?

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