Capitolo 3

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Non molto tempo dopo, il nostro duo divenne un gruppetto di ragazze vivaci. Ogni occasione era buona per ridere. I nostri professori non sapevano come fermarci. Spesso non sapevano se rimproverarci o no, perché avevamo imparato ad ammutolirci non appena guardavano nella nostra direzione. Dal mio banco accanto alla mia amica Kate, se ne aggiunsero quattro altri in fila davanti a noi. Ormai eravamo una squadra. La scuola per me divenne un punto di riferimento. Tutto ciò che non andava, lo lasciavo fuori da lì. A casa mia non ci riunivamo nei pomeriggi, dato che mio padre non voleva chiasso e trascorrevamo i pomeriggi a casa di Kate, o in bicicletta nei parchi e nelle campagne.                                      "Non voglio che tu stia sempre con le tue amiche" mi rimproverava William, il mio ragazzo. Certi momenti avevo voglia di scappare. Le mie amiche erano il luogo sicuro dove farlo. William era una ragazzo molto distante all inizio, non pensava a me e ad una relazione seria. Ci trovammo fidanzati seriamente, senza che me ne accorgessi. I suoi genitori, altro non volevano per lui che questo. Dopo un po' di mesi, iniziava a rimproverarmi per i pomeriggi trascorsi con le mie amiche, per un po' di trucco che mettevo sul mio viso...                               "Trish, sei pronta per l interrogazione di storia?", l'insegnante mi aveva preso di mira. "Kate, neanche fare un ritardo di un quarto d'ora in bagno mi è servita a scamparmela", piagnucolai alla mia amica. Kate non sapeva più dove nascondersi per non ridere in faccia all'insegnante. "Professoressa, non sono molto preparata", avvertì. "Trish, ti metterò quattro se non verrai". Kate, insieme alle mie amiche, si divertivano a fare dei video mentre guardavo la mia prof. minacciosamente e allo stesso tempo col cuore a mille. Le avrei prese una ad una lì sedute con me, ma non potevo farle notare dall insegnante, perché avevano il mio cellulare per i video.                                                          "Non voglio che tu stia seduta vicino la tua amica, spostati davanti da sola", rimproverava ancora William. "Scherzi?!?", gli risposi al suo messaggio. Dopo che non feci altro dall inizio dell anno che arrivare a quel posto, lui mi ordinò di rimettermi dove ero prima. Le mie amiche non ricevevano questo tipo di messaggi.. Loro ricevevano un 'ti penso', un 'mi manchi'.." No, certo che no", pensai. "Non lo ascolterò". Non dissi nulla a Kate. Passavo sopra ad ogni cosa. Avevo le mie amiche con cui spensierarmi. Arrivo' l'ora della prova di verifica di matematica. "Stavolta sono fritta", dissi a Kate. "No, Trish. Vedrai che Jane ci passerà il compito". A fine ora, Jane non ci passo' proprio nulla. Le nostre amiche preparate, in quei casi facevano finta di non conoscerci. "Trish, William è di sotto che ti aspetta", mi disse una nostra compagna. Suonò la campanella e uscì da scuola. "Ciao amore", mi salutò William. "Hai spostato il tuo banco vero?". "Si", risposi io. Non volevo farlo arrabbiare.

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