Tutto questo non ha più senso

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Per quanto potevo resistere ancora? Per quanto ancora avrei potuto reggere questa situazione? Non lo sapevo.
Passarono i mesi, passarono le stagioni, ma la situazione non migliorava.
Arrivò l'estate, tempo di centri estivi, e, come ogni anno, l'avrei passata da animatore.
Ciò che però non mi aspettavo era di vedere lei, vedere lei così legata ad un altra persona. Sì, durante quell'estate lei aveva iniziato a legare con un ragazzo, erano subito diventati amici e ora trascorrevano molto tempo, durante i centri estivi, insieme.
Ma perché mi preoccupo tanto di questo? Perché sento un qualcosa che mi trapassa il cuore? Sento un dolore strano, un dolore che mai avevo provato prima. Dovrei essere contento, dovrei essere contento della sua felicità. E allora perché non sto bene? Mi manca? Sì, mi manca terribilmente, voglio sì vederla felice, ma vorrei che sia felice restando accanto a me. Sento come un vuoto dentro, un vuoto che non può essere colmato da altre persone se non con lei. Un'altra notizia che mi sconvolse quell'estate fu quando Ettore mi rivelò che in realtà, tutto ciò che mi aveva detto, non glielo aveva chiesto lei, era tutto frutto di una sua iniziativa personale. La cosa mi sollevò ma mi fece anche arrabbiare allo stesso tempo. Per tutto questo tempo io ero stato male, pensando che lei non mi volesse più vedere e che avesse chiesto ad Ettore di fare in modo che io e lei chiudessimo. Ma invece no, per tutto questo tempo ero stato malissimo per colpa di queste parole. Ora però non sapevo più che fare, l'avevo fatta arrabbiare, l'avevo fatta soffrire con le mie parole, pensando che lei mi odiasse ma non era così. Volevo solo farmi perdonare, volevo provare a ricostruire il nostro rapporto. Ma come potevo? Dopo tutti i casini che avevo combinato? Come poteva solo ascoltarmi nuovamente? Come potevo mai? Non lo so, non lo saprò mai...

Un gioco stranoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora