Capitolo 1

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Driiiiiin!

Driiiiiin!

Driiiiiin!

La sveglia suona, sembra impazzita.

Combatto contro il forte desiderio di afferrarla per scaraventarla dall'altra parte della stanza e apro gli occhi di malavoglia. Cerco di mettere a fuoco i numeri che brillano sul display e che mi accecano violando il buio che regna nella camera. Mi ci vogliono alcuni secondi e poi leggo l'ora.

6:30.

Mi metto a sedere di scatto togliendomi le coperte di dosso. È tardissimo! Devo aver regolato male la sveglia e ora ho praticamente solo dieci minuti per rendermi presentabile e riuscire a prendere l'autobus.

Accendo la luce, scendo dal letto, e vado di corsa in bagno. Prendo lo spazzolino e inizio a lavarmi i denti velocissimamente, poi afferro la spazzola e inizio a pettinarmi. Ci rinuncio. Raccolgo i capelli in una coda disordinata e ritorno in camera da letto. Prendo un paio di jeans, una felpa, la prima maglietta pulita che trovo e li indosso. Corro verso l'ingresso, mi metto le mie solite adorate vecchie scarpe, un giubbotto pesante e mi metto lo zaino in spalla. Sono pronta per uscire.

Dopo aver chiuso la porta a chiave, mi fiondo alla fermata dell'autobus e arrivo appena in tempo per prenderlo. Mi guardo attorno, non c'è nemmeno un sedile libero. Non importa, vuol dire che rimarrò in piedi anche oggi.

Il viaggio dura venti interminabili minuti. Appena scendo mi avvio verso scuola camminando in mezzo ad una folla di ragazzi con facce da zombie, intontiti dal sonno. Non oso pensare a che aspetto devo avere, sveglia da neanche mezz'ora non devo essere una gran bellezza! Cerco di ignorare il mio discutibile aspetto e il freddo pungente che penetra nei vestiti raggiungendo le ossa e gelandomi il sangue.

Dopo alcuni minuti mi trovo davanti all'imponente cancello della scuola. Entro. Un'altra grigia mattinata da passare tra quattro mura.

La notte non fa più pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora