𝑈𝑛'𝑖𝑛𝑛𝑜𝑞𝑢𝑎 𝑙𝑖𝑡𝑖𝑔𝑎𝑡𝑎 𝑃𝑡2

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Finn's pov

Gli corsi in contro, dovevo stare con lui, era troppo pericoloso. Gli presi la mano, e non gliela lasciai
Io e Jack stiamo correndo al riparo dato che sta iniziando a piovere sempre più forte, e a dir la verità inizio ad avere un po' di paura.
- Finn inizio ad avere un po' di paura - disse lui
- Vieni qui - dissi io abbracciandolo
- Adesso proviamo ad andare verso scuola va bene ?- aggiunsi e lui annuii. Gli presi la mano, e facendo attenzione, provammo ad incamminarci verso scuola.
- Finn quanto manca ? Sto muorendo di freddo !- disse Jack
- Non tanto! Ci siamo quasi - dissi io.
Stava iniziando a piovere veramente forte, ma nonostante tutto le macchine sfrecciavano come se niente fosse.
- Finn! Il camion !- disse Jack
- CAZZO JACK ! SPOSTATI!- urlai io
- NON VOGLIO MORIRE !- disse lui quando il camion gli era praticante arrivato addosso, cercai di prenderlo e poi mi buttai a terra. Da lì buio.

Mi sono appena svegliato, e sono in ospedale?
- Noah ?- dissi io
- Si è svegliato !- disse lui
- Dov'è Jack ?- chiesi io
- È in un'altra stanza...- disse lui triste
- Che succede ? - chiesi io
- È in coma Finn... non fosse stato per te sarebbe morto - disse Noah
- Devo vederlo !- dissi io cercando di alzarmi
- Non puoi! Hai un ginocchio distrutto, dovrai stare fermo per diversi mesi - disse lui
- COSA ? NO COL CAZZO IO DEVO ANDARE DA IL MIO JACK ! LUI HA BISOGNO DI ME, ME LO SENTO! E IO HO BISOGNO DI LUI ! È COME SE LUI FOSSE QUI E MI STESSE DICENDO DI ANDARE DI LÀ DA LUI ! HA BISOGNO DI ME CAZZO ! - urlai io per poi scoppiare a piangere
- Chiamo un infermiera e vediamo che ci dice - disse Noah.
L'infermiera arrivó, mi fece salire su una sedia a rotelle e mi portò dal mio Jack. Entrai in quella stanza e mi si formò un nodo alla gola.
- Si riprenderà ?- chiesi io
- Non lo sappiamo...- disse l'infermiera.
Vederlo attaccato a tutte quelle macchine mi face a stare male. Non potevo vederlo così, soprattutto se sapevo che era successo tutto per quella litigata del cazzo.

Sono passate già due settimane dall'incidente, io sono tornato a casa, e mi tocca girare con le stampelle, mentre Jack... Bhe lui è ancora in coma.
Oggi io e gli altri andremo a trovarlo.
- Pronti ?- chiese Noah accendendo la macchina
- Si - dissi io.
Arrivammo lì e la paura, come sempre, prese il sopravvento. Mi avvicinai alla sua camera, la 345, la mia invece era la 344. Entrai lì e lo vedi, era come sempre in coma,attaccato a tutte quelle macchine.
- Finn tutto bene ?- mi chiese Millie
- Potrei rimanere un attimo solo con Jack... lo so che probabilmente non mi sente ma ho bisogno di parlargli - dissi io e gli altri uscirono dalla camera.
- Bene non so se tu in questo momento mi senti, sappi che ti amo, ti amo più della mia vita. Sai devi sapere che grazie a te ho capito che la popolarità non conta niente. Con te ho iniziato a sorridere tutti i giorni. Sei un combattente. Te ne sei fregato del tuo patrigno; ti sei preso un pugno in faccia pur di stare con me. E guarda adesso, per una semplice litigata tu sei qui a lottare, ma quello che dovrebbe essere coricato in sto cazzo di lettino sono io! - dissi io con le lacrime agli occhi - Spero che quando ti sveglierai mi perdonerai. Lo so di essere stato un coglione, e lo so di aver sbagliato, e non me lo perdonerò mai, e ripeto : MAI! Non posso vederti così. Ti prego torna da me....- finii con le lacrime agli occhi .
- CAZZO JACK SVEGLIATI !- urlai io disperato
- SVEGLIATI TI PREGO !-
- FALLO PER ME - ero disperato, non potevo più vederlo così, per colpa mia. Non aveva senso andare a scuola senza di lui, non potevo lamentarmi con nessuno dei prof, ma soprattutto lasciavo sempre il suo posto al tavolo della mensa vuoto. Sono andato più volte a casa sua, e sono riuscito a far capire al suo patrigno della nostra relazione.
- Sai, l'altro giorno sono andato da tua madre, gli manchi tanto Jack, come manchi a me nanetto. C'era anche quello stronzo del tuo patrigno, mi ha chiesto scusa per tutti gli insulti che ci ha detto. Ha detto che dovrà abituarsi a tutto ciò, ma ha detto che ha capito di aver sbagliato. È fatta Jack ! Siamo liberi di stare insieme, abbiamo vinto noi questa volta. Ti prego fallo per me, fallo per i tuoi, fallo per gli altri ma soprattutto fallo per te, svegliati... ti amo- dissi io
- F-Finn pure ti amo- disse lui aprendo gli occhi
- J-jack ?- dissi io con le lacrime agli occhi
- Finn - disse lui piangendo.
Lo abbracciai e urlai per chiamare in infermeria. Lo visito e disse che quello stesso pomeriggio il mio nanetto sarebbe tornato a casa, però dovrà stare ancora per una settimana circa a casa.
Ho deciso che passerò l'intera settimana con lui e dormirò con lui, intanto i suoi mi hanno detto che andava bene.
Arrivammo a casa e andammo in camera. Jack aveva una fascia su un polso, un occhio nero e una grande cicatrice sul petto.
Posai le stampelle e mi buttai sul letto.
- Come va il ginocchio ?- mi chiese Jack
- Bene! Ma adesso quello che si deve Riprendere sei tu! Quindi dormi. Ci sono io qui qualsiasi cosa- dissi io.
Si addormentò con la testa sul mio petto, era così carino. Una chiamata di Clark attirò la mia attenzione, ma non risposi, dovevo stare con Jack, non potevo commettere lo stesso errore, di nuovo.

𝑄𝑢𝑒𝑙 𝑀𝑎𝑙𝑒𝑑𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑆𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora