Fortunatamente la macchina non era molto distante e la raggiungemmo dopo poco. Non si degnò nemmeno di aprirmi la portiera che già aveva messo in moto la macchina. feci in tempo a salire e subito dopo gli dissi senza pudore
<scusami ma per caso ti ha chiesto mio fratello di trattarmi così di merda oppure sta nel tuo DNA?>
<no è stata la mia ragazza, dice che ti devo stare alla larga>
<e posso sapere il perchè?>
<perchè nel club mi hai mangiato vivo con gli occhi ahahah> gli scappò un piccola risata e io diventai subito rossa, speravo non se ne ricordasse.
<ehm in verità c'è non ti stavo guardando> dissi per rimediare alla figuraccia
<ah no? e cosa guardavi di così bello da farti rimanere a bocca aperta?>ed eccolo di nuovo, quel maledetto sorriso malizioso. scossi la testa per ritornare in me e risposi
<di sicuro non te> devo ammettere che rispondergli è molto soddisfacente.
<se lo dici tu> concluse fingendo di credere alle mie parole.
Durante il resto del viaggio non parlammo, anzi, il silenzio mi stava mangiando viva. Qualche volta mi perdevo nei suoi occhi color mare per poi chinare la testa. Potevo percepire il suo cuore battere e anche il calore della sua pelle nonostante non mi avesse nemmeno sfiorata.
Proprio mentre ero persa nei miei pensieri mi chiamò edorado e timorosa del fatto che fosse a conoscenza di tutto non gli risposi. L'attenzione di riccardo fu richiamata dalla mia suoneria e perciò disse
<sai che ora mi chiamerà vero?>
<e sai che puoi anche non rispondergli?> gli dissi con il suo stesso tono.
In quel preciso istante squillò il telefono di Riccardo che parlò giusto due secondi con edoardo per poi consegnarmi il telefono. Proprio in quel momento le nostre mani si toccarono e mi credereste se vi dicessi che nonostante il contatto sia durato 0.5 secondi a me è sembrata un' eternità?!
Prima di rispondere al cell feci un grande respiro così da prepararmi al peggio
<ehi edo come va?>
<alice smettila per favore lorenzo ha detto che è successo qualcosa al club si può sapere che diamine hai combinato> Ero scioccata, si era permesso di addossarmi la colpa senza sapere le cose. Non ci vdidi più e alzai il tono della voce, avevo già perso la pazienza.
<c'è scusami sarebbe colpa mia? ma sei serio? Non sai nemmeno come sono andate le cose e pensi pure di potermi fare la predica>
<tu non hai capito se ti dovesse succeder qualcosa di brutto non me lo perdonerei mai> Notai un pizzico di dispiacere nella sua voce così abbassai i toni...
<e io apprezzo tutta questa preoccupazione ma di certo non si risolve nulla dandomi la colpa>
< okey okey scusa però mi piacerebbe sapere che è successo>
<c'è questo ragazzo che va al college con me che si è avvicinato innoquamente al posto dove stavo io, mi ha proposto di ballare ma io gli ho detto di no così siamo andati fuori per prendere una boccata d'aria>
<si può sapere chi è questo deficente?>
<è irrilevante quindi stammi ad ascoltare. Dopo un po' siamo rientrati perchè avevamo finito i drink>
<i drink? mi stai dicendo che hai bevuto? quante volte ti ho detto di non bere nei club o nelle discoteche? ma soprattutto che ti è preso? bere con uno sconosciuto?>
<oh mio dio mi lasci parlare? Ho preso uno spritz analcolico non m sembra così scandaloso>
<continua>
<dopo che siamo rientrati mi ha chiesto di ballare e io...>
<o mio dio non dirmi che hai accettato>
Sinceramente mi sentivo ingenua e me ne pentivo tantissimo ma di certo lui non mi aiutava
<giuro che la prossima volta di attacco in faccia. Comunque sì, ho accettato e niente lui subito c'è... te lo devo dire per forza oppure capisci da solo?> ero super imbarazzata anche per la presenza di riccardo.
< e tu che hai fatto?>
<io l'ho respinto bruscamente ma si è incazzato così mi sono allontanata ma...> mi cadde la prima lacrima <mi ha preso per il braccio e ha stretto la presa> Presi fiato per andare avanti ma era comunque difficile rivivere il tutto. Così tolsi un attimo il telefono da vicino l'orecchio per tenerlo sulle cosce. Subito dopo con una mossa veloce riccardo lo prese e disse
< scusa edo ti richiamo appena torno al college>
Wow questo ragazzo ha un cuore dissi tra me e me. Attaccò e poi mi guardò un attimo.
<c'è sappi che non riaccadrà> disse per compassione
<non penso ci sarà occasione> dissi decidendo che i club e le discoteche fossero off-limits al momento
<non puoi permettere al quel coglione di limitarti così tanto>
Anche se aveva ragione non mi sentivo per niente pronta a frequentare un luogo del genere di nuovo, e confidavo nel passare del tempo.
<se vuoi noi tutti ci siamo, abbiamo fatto una promessa a tuo fratello e la manterremo>
Ormai non riuscivo nemmeno a decifrare quello che mi stava dicendo perchè l'unica cosa che sentivo erano le mani di quel viscido a contatto con il mio corpo. I miei respiri si amplificarono e mi sentii quasi soffocare. Riccardo con uno sguardo preoccupato accostò il prima possibile e poi mi guardò intensamente. Appena i nostri occhi si incrociarono mi sentii più sollevata ma avevo tutti gli occhi rossi e non riuscii a mantenere il contatto visivo per tanto tempo. Così appena distolsi lo sguardo lui disse con una voce quasi da cane bastonato.
<ehi> si avvicinò slacciandosi la cintura <ora sei al sicuro non c'è nulla di cui preoccuparsi>
Mi scostò così una ciocca di capelli caduta davanti i miei occhi e sentii un brivido percorrermi.
Poi mi chiese se me la sentivo di riprendere il viaggio che sembrava infinito. E risposi annuendo con la testa. Accese il motore e ripartimmo sta volta mi guardava con più frequenza e sembrava davvero dispiaciuto per me. Notai che però aveva imboccato la strada sbagliata così lo avvisai e lui misteriosamente disse
< è quella giusta invece>
Si fermò davanti a un supermercato e mi fece scendere. Essendo tardi mi porse la sua felpa che inizialmente rifiutai ma poi lui me la mise comunque sulle spalle scoperte. Mi prese la mano e mi trascinò verso i gelati; la sua stretta era completamente diversa dalle altre e calzava a pennello con la mia. Non era nè troppo stretta nè troppo debole, era perfetta. Mi chiese quale vaschetta di gelato volessi e scelsi quella al cioccolato al latte intuendo il suo scopo. Lui scelse il limone e poi andammo verso il bancone per pagare. Salimmo in macchina e fino al campus non uscì una parola dalle nostre bocche. Prese la busta, chiuse la macchina e mi fece un sorriso rassicurante.
Varcammo la soglia dei dormitori e gli dissi
<vado a mettermi qualcosa di più comodo>
<io intanto scelgo qualcosa da vedere, preferenze?>
<suspense> dissi con un sorrisetto
Nell'ascensore pensai a cosa indossare e scelsi una maglietta di edoardo e dei pantaloni morbidi così da potergli restituire la felpa perchè fa freschino e soprattutto non si creeranno altri casini.

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New love new life
RomanceUna ragazza sedicenne, un nuova nuova vita, nuova casa, nuovi amici, nuovo college, nuovi interessi e specialmente nuovi amori. Saranno gli anni più duri della sua vita ma anche i più belli. Alice è pronta per iniziare un nuovo capitolo della sua vi...