PROLOGO

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Buio. Buio totale. Questa era la parola che mi rappresentava meglio. Quando cadi nel vortice del buio, è difficile uscirne, a meno che non ti resta un po’ di anima pura, un po’ di luce che ti dia la forza di combattere e andare avanti controcorrente, sempre più in altro per uscirne, ed è vero. Ne esci. Ma cambi. Il tuo essere sembra scomparire, il tuo corpo diventa solo un contenitore nel quale porti solo i tuoi organi e niente più.

Puoi respirare, ma non senti l’aria che ti inonda i polmoni con l’odore del mare, puoi parlare ma sei abituato a ripetere le stesse parole come un robot tanto che la tua voce ti sembra sconosciuta. Puoi camminare ma ti senti mancare la terra sotto i piedi, le gambe si fanno leggere e ti basi a fluttuare, puoi guardare ma i tuoi occhi non riescono più a percepire la sensazione di un attimo perfetto e metabolizzarla nel tuo cervello perché il tuo cuore non comunica più. Si limita a battere.

Ti senti come un pezzo di cartone abbandonato nell’angolo della strada umido, quelli che nemmeno gli addetti alle pulizie stradali hanno voglia di chinarsi a raccogliere e lasciano li, in balia del meteo per farli distruggere dall’ennesimo temporale ed essiccare al sole, per poi diventare solo inutile polvere che si perde nel cosmo dell’aria che noi respiriamo.

Nessuna sensazione, nessuna empatia, nessuna emozione. Solo voglia di solitudine e di scappare lontano da me stessa alla velocità del suono, in modo da lasciare i miei demoni lontani da me, anche solo per qualche istante.

Tutti siamo soli, e dobbiamo imparare a sopravvivere con questo aneddoto, ed io non ne avevo più paura, mi ero costruita una sorta di corazza intorno, una bolla che conteneva solo i pezzi che restavano di me stessa, e la paura di metterli nuovamente insieme era troppa. Vivevo con la convinzione di stare bene con me stessa, ma se davvero fosse stato tale, la mia voglia di scappare costantemente si sarebbe affievolita, e invece cresceva sempre più in me la sensazione di vuoto costante, l’apatia e la consapevolezza di vivere una vita vuota a soli ventidue anni. Non stavo vivendo, ogni giorno, non appena aprivo gli occhi la mattina sapevo di dover sopravvivere di nuovo a un altro giorno senza la minima emozione, perché è proprio così, quando tu non vivi ciò che sei ma continui a rifiutarlo perennemente a te stessa per una paura, non stai vivendo, ti limiti a sopravvivere basandoti su un’esistenza che non ti appartiene.

Quando per tutta la vita, ti basi nell’avere rapporti malati, questo succede. Diventi malato anche tu in un certo senso. Malato del tuo essere, la tua anima si stacca dal corpo e non riesci più a recuperarla. Pensi che l’essere realista non ti darà più problemi. Il chiuderti in te stessa è la cosa più giusta da fare quando in poco tempo i tradimenti sono così tanti da farti crollare come un castello di carta. Impari a combattere il dolore, ma attorno a te ci sono le spine. Non vuoi nessuno vicino e non lasci neanche a qualcuno il tempo di farlo. Quando hai tanti segreti, quando la maggior parte delle persone tradisce la tua fiducia, ti basi solo sulla diffidenza e non apri più la porta della tua vita a nessuno.

Poi arriva un giorno, dove una persona entra nella tua vita in punta di piedi, piano piano con la sua innocenza ti lascia impronte indelebili nel cuore, giorno dopo giorno. Senti il tuo battito cardiaco affievolirsi grazie ad essa e poi incontri i suoi occhi, i più belli che tu abbia mai visto in vita tua, che ti leggono quel poco che ti resta da dare.

Fu così che mi sentii quando incontrai lei, la mia anima gemella, il mio opposto, l’unica persona che ha tirato fuori il meglio di me tenendolo esclusivamente per lei, senza volere niente in cambio.

Io sono lo Yin, lei è lo Yang. Collegate dal destino, il bianco e il nero, lei l’innocenza ed io la perversione, lei la luce ed io il buio, lei il bene ed io il male, lei la purezza ed io torbidezza.

Questa persona mi stravolgerà la voglia di sopravvivere in voglia di vivere a pieno ogni singola emozione, ogni singolo attimo, da imprimere per sempre dentro la scatola dei ricordi più belli fino ad oggi. Colei che mi ha salvata piano piano, trascinandomi fuori dall’apatia e facendomi tornare la voglia di amare, di credere nella forza del destino, ma soprattutto di fare riconoscere a me stessa che, non sono così sporca come credevo. Questa persona ha raccolto i pezzi della mia anima e li ha ricostruiti senza rendersene conto, senza chiedermi nulla. In ogni carezza, in ogni bacio, in ogni attimo solo nostro ha racchiuso la parte più fondamentale della mia vita, quella in cui torno a credere nell’amore, quel sentimento che fino ad oggi mi è stato negato. La voglia di essere me stessa e la sensazione di poter parlare con ogni singolo sguardo senza pronunciare alcuna parola. E per la prima volta, ho capito cosa significhi sentirsi amati e meritarsi l’amore di qualcuno. Questa è la persona che ha portato nel mio buio la luce.

Questa è la mia storia, questa sono io.

Questa è la nostra storia, queste siamo noi.

La dedico alla persona che io abbia mai amato di più in tutta la mia vita fino ad oggi.

Questa è per te.


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