Bellissima canzone spagnola rinascimentale, forse del XIV secolo, scritta in ladino:
Puncha, puncha, la rosa huele,
Que el amor mucho duele,
Tu no nacites para mi;
Presto aléxate de mi.Acódrate da quella hora,
Que yo te besava la boca.
Aquella hora ya pasó,
Dolor quedó al corazón.Montañas altas y mares hondos,
Llevame onde el mi querido.
Llevame onde el mi amor
El que me dé consolación.Si otra vez me queres ver,
Sale afuera te hablaré.
Echa los ojos a la mar;
Allí me puedes encontrar.Traduzione:
Spina, spina, la rosa profuma
che l'amore molto addolora,
tu non sei nato per me,
presto allontanati da me.Ricordati di quella ora
in cui io ti baciavo la bocca,
quella ora è già passata,
il dolore è rimasto al cuore.Montagne alte e mari profondi
portatemi dove sta il mio caro
portatemi dove sta il mio amore,
colui che mi dà consolazione.Se un'altra volta vuoi vedermi
vieni fuori, ti parlerò,
Alza gli occhi verso il mare,
lì mi puoi incontrare.(nota bene: non ho mai studiato spagnolo, la traduzione me l'aveva in parte fatta la mia amica Valentina qualche anno fa, l'ho riportata qui a memoria e colmato i vuoti ad istinto, perciò potrebbe contenere piccoli errori).
Interpretazione: si ha a che fare certamente con una storia d'amore travagliata. L'innamorato in questione parrebbe essere di classe sociale inferiore all'innamorata, come si educe dal verso "tu no nacites para mi", se non addirittura il contrario. La fanciulla comunque si pente della propria scelta di allontanarlo, ma il suo amato parrebbe ormai essere deceduto in mare, tanto che quello presente alla terza strofa appare come un vero e proprio suicidio da parte della ragazza, che chiede alle montagne e al mare (elementi naturali che presentano notevole altezza, dunque potenzialmente mortali) di essere ricondotta dal proprio amato. Gli stessi due versi di chiusura, d'altronde, sembrano confermare questa ipotesi: come una sorta di ultimo sfumato invito da parte di chi nella morte ha ritrovato la propria serenità.
Una libera traduzione in metro e rima fatta da me sul momento:
Punge la spina e la rosa profuma,
così è l'amore che tutto consuma
tu non nascesti per potermi amare
presto, allontanati, lasciami andare!Non ti scordare dell'ora remota,
che ti baciava la bocca e la gota,
e pur quella ora s'è già consumata,
solo la doglia nel cuore ha lasciata.Montagne alte e voi mari profondi
fate che insieme al mio amore io affondi,
fate che insieme al mio amore io mora,
egli che solo mi salva e rincora.Se un'altra fiata mi vorrai vedere,
deh, vien, rïaffiora dall'acque nere,
leva i tuoi occhi dal grembo del mare,
lì solamente mi potrai incontrare.
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Musica della Rinascenza
PuisiLa musica, si sa, è nata con l'uomo, ma in ogni epoca storica ha mutato sembianze variando assieme ad esso. Il Rinascimento è il periodo in cui tutte le arti hanno raggiunto il culmine della loro magnificenza, e tra di esse anche la stessa musica, t...