Capitolo sei.

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PREMESSA:
HO SALTATO ALCUNE PARTI, INTERROMPENDOLE CON *** E PASSANDO AD UN'ALTRA 'SCENA' E ME NE SCUSO, PIÙ AVANTI NON 'CENSURERÒ' PIÙ.
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Non dovetti nemmeno aspettare un secondo che Michael premette l'indice sul tasto di accensione dello stereo che iniziò a riprodurre pochi istanti dopo Thinking Out Loud di Ed Sheeran, facendomi sorridere come un'idiota dal viso rosso pomodoro.
Ogni volta che facevamo l'amore Michael sceglieva una canzone e la faceva partire, amavo farmi cullare dalle parole romantiche di qualche cantante mentre raggiungevo l'apice del piacere con Michael dentro di me.
Mi lasciai cadere sul divano-letto ancora aperto e puntai le mie iridi color cioccolato nelle sue, di un colore particolare, che spesso cambiava a seconda delle emozioni che provava.
Mi ritrovai inchiodata al letto dal suo sguardo e sorrisi dolcemente, prendendo tra le dita una ciocca dei miei capelli blu, rigirandola con lentezza fra il medio e l'indice.
Non dovetti aprir bocca che Michael si avvicinò con lentezza al letto, levandosi la maglietta, posandola con cautela sulla poltrona.
Gli sorrisi complice e mi misi seduta sul materasso, imitandolo, levandomi la maglia prima di gettarla a terra, io non badavo molto all'ordine in quel tipo di momenti.
Mi stesi nuovamente sentendo poi il peso di Michael parzialmente addosso, chiusi gli occhi e lo lasciai fare, le sue mani vagavano esperte sul mio corpo e non esitavano nelle azioni.
Passavano spavalde sui miei seni e arrivavano sino al mio bacino, accarezzandolo con dolcezza.
Come sempre, lasciavo che fosse lui a 'comandare' quei momenti, lasciavo a lui il compito di spogliarmi delle ultime vesti.
Riaprii gli occhi prima di portare le mani sulla zip dei suoi skinny jeans neri, slacciandoli e calandoli giù dalle sue magre gambe pallide.
Appena toccata terra, fece un passo avanti per liberarsi del pantaloni e delle scarpe, rimando così in boxer.

****
Fare l'amore con Michael era una delle poche cose che si potevano considerare belle della vita.
Eravamo stretti l'uno all'altra, nudi sotto le coperte e con il fuoco che scoppiettava davanti a noi, forse un giorno sarei andata a vivere da lui, liberandomi così di Ashton, dunque speravo che quel giorno arrivasse presto.
Il nostro rapporto era fin troppo strano, davanti agli altri sembravamo sì e no due amici mentre, quando eravamo soli, ci amavamo più di tutte le coppie della terra messe insieme.
-Mikey, credi che potrò venire a vivere qui presto?- Domandai voltandomi verso di lui con la fronte corrugata e le labbra piegate in una smorfia simile a una supplica.
-Sai che se fosse per me vivresti qui da un pezzo. Tua mamma non ti lascerà venire, almeno fino ai ventun anni.- Rispose con tono calmo prima di stamparmi un piccolo bacetto sulla punta del naso.
-In caso ai diciotto!- Esclamai, evidenziando il fatto che la maggior età si raggiungeva ai diciotto anni.
-Sai che tua mamma non ti lascerà venire, nemmeno ai diciotto anni.- Mormorò prima di stringermi in un caldo abbraccio, posando il capo sulla mia spalla, chiudendo gli occhi e sfregando il naso contro al mio collo.
Sorrisi dolcemente e posai la guancia sul suo capo fucsia, ridendo piano per il solletichio che mi facevano i suoi capelli.
Passai più volte la mano sul suo petto nudo, coccolandolo, premendo ogni due minuti le labbra sulle sue, facendolo sorridere sistematicamente.
Lo amavo, ma sapevo che quell'Ashton Irwin avrebbe rovinato anche la mia vota sentimentale.
Era come un uragano.
Era arrivato per distruggere tutto.
Un uragano, quando passa, non distrugge solo in parte, e così avrebbe fatto Ashton.

SPAZIO AUTRICE:
Spero che la storia vi stia piacendo.
So che spesso la narrazione può sembrare strana ma sono abituata a ruolare nel fake (solo chi ne ha uno capirà) e dunque mi viene automatico narrare così!
Un bacione!
{Ceci.}

Whisper. ||Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora