Capitolo otto.

157 12 3
                                    

-Non toccarlo!- Gridai esasperata nel bel mezzo di una crisi di nervi.
Odiavo Ashton e le sue manacce curiose che toccavano ogni singolo oggetto nella camera.
Doveva dormire lì, non rimanerci rinchiuso per tutta la vita, non gli era necessario sapere l'esatta utilità di ogni singolo oggetto.
-Scusami principessina, voglio solo sapere con quali oggetti potresti uccidermi durante la notte.- Ammiccò ridacchiando appena, spostando una ciocca dei miei capelli blu dietro la spalla.
A quel contatto rabbrividii, spintonando il castano con quella poca forza che avevo, ma bastò uno sguardo a farlo allontanare.
-Riuscirei ad ucciderti anche con un peluche, per quanto mi irriti.- Ribattei riportandomi la ciocca di capelli davanti, era un mio modo per non farlo apparire superiore a me.
-Simpatica, bella e con le labbra da pompino, pacchetto completo.- Disse gettandosi con noncuranza sul suo nuovo letto, che mia madre aveva posizionato esattamente davanti al mio, purtroppo.
-Potresti smetterla con questa storia? Mi stressi.- Dissi per poi mettermi le cuffiette nelle orecchie, facendo partire Rap God a massimo volume, azzerando così quello della voce di Ashton che continuava con uno delle sue solite frecciatine esplicite.

--
-Oh Ashton, vedo che ti sei sistemato con tutte le tue cose! Che bello, siete carinissimi tutti e due qui!- Esclamò mia mamma, gridando talmente tanto che riuscii a sentirla anche con la musica a massimo volume.
Alzai gli occhi al cielo e, dopo aver visto Ashton sorridere falsamente come un ebete, mi alzai, andando a chiudere la porta in faccia a mia madre, obbligandola così ad allontanarsi dalla stanza.

Legai i capelli in uno chignon disordinato e mi stesi nuovamente sul letto, prendendo in mano il cellulare, aprendo la chat di Michael.

A: M.

Vieni? Voglio le coccole. xx

Digitai il messaggio rapidamente e lasciai il cellulare cadere accanto a me, aspettando una risposta dal fucsia, pregando che arrivasse presto.
Pochi secondi dopo, infatti, un 'tin' interruppe il silenzio.

Da: M.

Arrivo subito. Qualcosa non va?

Portava scritto il messaggio.
Il solo pensiero che Michael fosse preoccupato mi fece sorridere, quanto era bello.

A: M.
Nono, tutto okei.

Digitai per poi abbandonare il cellulare sul piumone, chiudendo gli occhi per qualche istante.
Volevo dimostrare ad Ashton che non avrebbe influito sulla mia vita sociale e privata, sarei stata benissimo anche con lui in casa, avrei continuato a gonfie vele la mia relazione e mi sarei "presto" trasferita da Michael, sì.

Dopo meno di dieci minuti, dei sassolini iniziarono a colpire la finestra della camera, richiamando la mia attenzione.
Mi alzai e, dopo aver aperto la finestra, aspettai che Michael si arrampicasse, come era solito fare, per arrivare in camera.
Appena su, mi avvolse rapidamente, facendomi sorridere finché le sue labbra non si posarono con desiderio sulle mie, facendomi letteralmente impazzire e sospirare nel bacio.
Aveva il vizio di portare una mano dietro al mio collo, quando ci baciavamo, e questo mi faceva perdere il senno, sentivo le dita di Michael massaggiarmi dolcemente la pelle.
L'altra mano, invece, era posata su un mio fianco, che il ragazzo usava accarezzare con dolcezza.

-Ehm ehm.- Tossicchiò Ashton apposta per interrompere il momento e per sottolineare la sua oppressiva e sgradita presenza.
Mantenni le labbra su quelle del fucsia e alzai il medio, indirizzandolo come meglio potevo al castano, non avrei di certo lasciato da parte i miei desideri per non infastidire il piccolo principe viziato.
Doveva imparare la lezione.
Casa mia, le mie regole.

ANGOLO AUTRICE:
Dopo secoli, eccomi qui!
Anche se il capitolo è corto e poco sostanzioso, spero che vi piaccia!

Alla prossima! Xx.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 05, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Whisper. ||Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora