3. Idiota

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Quando il frastuono dei battiti di mani tra le persone nel pubblico si placò, sostituito da un concitato chiacchiericcio, Yoongi si arrischiò a voltarsi verso Hoseok per la prima volta da quando l'esibizione era iniziata.

«Non mi avevi detto fosse un Night Club gay» disse, con la voce più roca del solito.

Nella sua mente questo poteva implicare certamente qualcosa sull'orientamento sessuale di Jimin, soprattutto visto che l'esibizione a cui Yoongi aveva appena assistito non aveva praticamente nulla di etero, ma la parte più razionale del suo cervello gli ricordò che non erano fatti suoi e che tanto a lui non sarebbe cambiato niente se Jimin era o non era etero.

«Beh, nemmeno io lo sapevo. Certo, in effetti siamo davvero vicini a Itaewon...» disse riflettendo tra sé sul quartiere di Seoul famoso per i suoi locali gay. «Comunque,- riprese -che ne pensi? Jimin è davvero bravo, eh?» Hoseok ammiccò malizioso cambiando discorso. «Chi se li aspettava quegli abiti così succinti?»

«Sa come muoversi, sì» rispose Yoongi tenendosi sul vago.

Conoscendo il suo migliore amico avrebbe dato di matto per qualunque risposta un po' più sentita, costruendosi chissà quali castelli in aria. E Yoongi decisamente non ne aveva bisogno: c'era già la sua testa, la parte non razionale ovviamente, che stava dando di matto.

Dire che Jimin sapeva muoversi era assolutamente riduttivo, lo sapeva. Yoongi aveva visto molte volte Hoseok ballare e indubbiamente lui era davvero bravo, ma Jimin non era assolutamente da meno anche se il loro stile era diverso. Hoseok stupiva per i suoi movimenti ampi, decisi ed impeccabili ed ammaliava per la sua mascolinità e per la potenza che trasmetteva, mentre Jimin si destreggiava in movimenti più fini e sinuosi, sprigionando una sensualità elegante che riusciva a rubarti tutto il fiato dal corpo.
E per un attimo, quando Jimin lo aveva guardato diritto negli occhi, Yoongi era rimasto davvero senza respiro. In quel preciso momento aveva sentito nascere dentro di sé la stessa voglia di imbrigliarlo, sottometterlo e amarlo che solitamente solo la musica gli suscitava.
Poi Jimin aveva distolto lo sguardo ed era tornato a danzare, lasciando il ragazzo a boccheggiare confuso, incapace di distogliere lo sguardo.

«"Sa come muoversi"?! Solo questo hai da dire? Sei proprio crudele hyung, aish! Chissà cosa pensi di me quando ballo, allora. "Hoseok sembra una scimmia che si muove, sì"» inventò l'amico sul momento, sfoderando però una buona imitazione del suo tono.

Yoongi gli mollò un pugno sulla spalla, ma suo malgrado si ritrovò a ridere. «Non l'ho mai pensato, idiota. Sei bravo» borbottò in risposta, imbarazzato nel fare quel complimento dal nulla.

«Yoongi hyung, ti prego, ripetilo! Devo registrare questa tua confessione d'amore!» e dicendolo tirò fuori il cellulare mentre rideva apertamente.

«Sei proprio un idiota»

«E tu non hai nessuna fantasia per gli insulti» lo rimbeccò Hoseok, ma entrambi stavano sorridendo. «Hyung, ora però per ringraziarmi di averti portato qui vai a prendere qualcos'altro da bere» disse cambiando argomento.

«Vacci tu, Hoseok. Ti do il mio portafogli, prendi quello che vuoi. Non ho voglia di alzarmi, sono stanco» replicò troppo in fretta Yoongi.
Senza attendere nessuna risposta tirò fuori il portafogli per la prima volta in quella serata, solo per mettere in chiaro che non si sarebbe alzato.

«Non credo ai miei occhi! Prima mi fai i complimenti e ora mi dai dei soldi per prendere dell'alcol. Sicuro di sentirti bene hyung?» Hoseok si sporse verso di lui con la mano protesa fingendo di volergli toccare la fronte per sentire se fosse calda.

«Toccami e ti tiro un calcio. Ora prendi sto cazzo di portafoglio e vedi di portarmi qualcosa di più decente di quella birra di prima»

La mano di Hoseok cambiò repentinamente direzione, puntando ora al borsello che Yoongi gli tendeva.

«E ora smamma!» disse facendo un gesto con la mano come se stesse cercando di scacciare una mosca fastidiosa.

In pochi secondi l'amico si era dileguato in direzione del banco del bar. Yoongi, ora solo, sospirò profondamente. Per quanto stesse cercando di non pensarci più, non aveva nessuna intenzione di alzarsi in quelle condizioni. Anche lasciare i soldi che aveva prelevato il giorno stesso al migliore amico gli era sembrata una prospettiva migliore. Soprattutto perché alzarsi avrebbe significato sfilare davanti ad un intero locale pieno di gay con i pantaloni troppo stretti sul cavallo. Preferiva di gran lunga pagare il prezzo di qualunque vino costoso Hoseok avrebbe deciso di prendere, per vendicarsi o per approfittare di quel suo momento di benevolenza, e restarsene lì comodamente seduto. O almeno così pensò finché non vide cos'aveva ordinato realmente l'amico ingrato.

«Champagne?! Hoseok, sei morto. Quanto hai speso per 'sta bottiglia?»

Yoongi avrebbe dovuto intuire tutto quando Hoseok era tornato a mani vuote, comunicando che il loro ordine glielo avrebbe portato un cameriere. Solo che qualche minuto più tardi si era presentato il barman in persona, quello che prima aveva preparato le loro birre, con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, tutto per Hoseok.
A quel punto Yoongi non si era più trattenuto e gli aveva urlato contro. Hoseok aveva riso della sua reazione e gli aveva spiegato che il barman aveva scambiato la sua allegria e i suoi sorrisi per un tentativo di flirting, decidendo così che quella bottiglia poteva anche fargliela ad un prezzo scontato. Yoongi aveva tirato un mezzo sospiro di sollievo solo dopo aver controllato quanti soldi avesse ancora nel portafogli, comunque meno di quanti sperava.

Visto che ormai il danno era fatto, a Yoongi non restò così che vuotarsi un calice di champagne in totale silenzio. Senza nemmeno un brindisi o altro, infine, lo sorseggiò apprezzandolo suo malgrado, senza tuttavia mostrare il ben che minimo segno di gradimento ad Hoseok per non dargli alcuna soddisfazione.

La serata proseguì con altre esibizioni altrettanto piccanti e sensuali, ma solo in una Jimin fu di nuovo il protagonista assoluto del palco. Nelle altre fu soprattutto il poliziotto sexy, quello che aveva flirtato più di tutti con Jimin, ad essere la regina del palco, ottenendo così finalmente l'occasione per mostrare il suo talento. Nessuno, però, per quanto bravo, riuscì a catturare lo sguardo di Yoongi tanto quanto il paio di orecchiette da gatto che ancora erano al loro posto tra i capelli tinti di rosa di Park Jimin.

Solo verso le tre di notte sul palco fu definitivamente chiuso il sipario, dopo un lungo applauso riservato a tutte e cinque le star della serata e al direttore del locale, un ragazzo che non superava la trentina d'anni e che mostrava un forte fascino mascolino. Molte persone tra il pubblico iniziarono a lasciare il night club, mentre i due amici rimasero al loro tavolo. Yoongi iniziava a sentire tutta la stanchezza di quella intensa serata sommata a quella di tutto il mese passato, alle quali si aggiungeva un'ulteriore sonnolenza dovuta all'alcool. Ormai fissava nel vuoto, senza più ascoltare Hoseok che blaterava ancora pieno di eccitazione da dieci minuti filati.

L'amico gli aveva chiesto circa un'ora prima di restare fino alla chiusura per poter avere il modo di salutare Jimin, ma poi, vista l'espressione di palese rifiuto di Yoongi, aveva cambiato strategia, ricordandogli che la macchina con cui erano arrivati era sua, non lasciando a Yoongi nessun'altra possibilità se non quella di accettare.
O almeno questo era quello che cercava di raccontare a se stesso per giustificare il fatto che, nonostante tutto il sonno, in fondo fosse curioso di conoscere Jimin.








NOTE:
Eccoci al terzo capitolo!! Questa storia è stata con me così a lungo! Spero davvero vi stia piacendo. Fatemi sapere cosa ne pensate, nel bene e nel male, mi farebbe un sacco piacere ^^
Grazie mille a chi è arrivato a leggere fino a qui e a chi ha già inserito la storia nei preferiti, grazie davvero. Ci vediamo venerdì per il prossimo capitolo, sperando di tenervi un pochino di compagnia durante questo nuovo lockdown!
DidiNihal

Kitty Night Club [BTS - YoonMin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora