11. Geloso

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"Se stasera mi ritroverò qualche fan pazzo sotto casa, saprò che è colpa tua"

Jimin lesse un paio di volte quel messaggio senza capire. Per un attimo si era addirittura chiesto se non fosse qualche messaggio spam. Poi, però, aveva dato una seconda occhiata al nickname della persona che gli aveva scritto: D boy. Il ricordo dell'ultima conversazione avuta con Yoongi unito alle informazioni che lo riguardavano, racimolate nel suo periodo da fan, avevano risolto il mistero. Il rapper, infatti, si era sempre vantato nei suoi testi della sua città natale, Daegu, tanto da inserirla in qualche modo anche nel nome del suo primo mixtape.

"Tranquillo, al massimo ti ritroverai me sotto casa. E tu non mi consideri un fan pazzo, vero?"

Digitò quella risposta alla velocità della luce, ma quando fu il momento di inviarla, esitò. Con quel messaggio gli stava praticamente dicendo che si stava auto-invitando a casa sua, senza che nemmeno potesse davvero farlo. Dopo cena, infatti, aveva preso accordi con Jungkook per uscire insieme. Con Yoongi aveva finto che fosse stato l'amico ad invitarlo, ma era stato l'esatto contrario.
Lo aveva fatto contro voglia in realtà, poiché gli sarebbe piaciuto rimanere ancora con Yoongi; tuttavia si era reso conto che senza avere nessun impegno in agenda, non avrebbe mai avuto la forza di andarsene dalla casa del rapper.
Quello che era successo era stato per lui come un sogno che si realizzava, ora però aveva bisogno di ritrovare la lucidità per riflettere sulla piega che avevano preso gli eventi. Rimanendo a casa di Yoongi non avrebbe mai trovato il tempo di farlo, rischiando invece che il desiderio che era esploso dentro di lui per l'altro ragazzo prendesse nuovamente il sopravvento.

Mentre ancora ragionava su tutto ciò, decise comunque di inviare il messaggio, ma aggiungendone subito dopo un altro.

"Scherzo, mi sto preparando per uscire con Jungkook-ah"

Senza attendere la risposta, troppo agitato per scoprire se davvero ce ne sarebbe stata una e, nel caso, cosa ci avrebbe potuto trovare scritto, attaccò il cellulare in carica e iniziò a prepararsi. Sarebbe dovuto uscire più tardi, era ancora presto, ma dovendo calcolare anche il tempo per la cena e il suo bisogno di tenersi impegnato con una qualunque attività, decise che era già arrivato il momento di scegliere cosa indossare.

Fu solo poco prima di cena, una volta che ebbe finito di acconciare i capelli, che controllò se avesse ricevuto qualche messaggio. Il primo che lesse era di Jungkook che confermava il luogo e l'ora dell'incontro, ma il secondo era proprio di Yoongi.

"Devo essere geloso?"

Provò un vero tuffo al cuore leggendo quelle parole. Non si sarebbe mai aspettato una risposta del genere da Yoongi poiché, dopotutto, si conoscevano solo da due giorni, o almeno il più grande lo conosceva da così poco tempo. Jimin, infatti, poteva dire di conoscere l'altro, almeno come artista, ormai un paio di anni.
Da sempre interessato al panorama rap underground, aveva scoperto la musica di Suga suggerita in un gruppo Facebook da un altro utente. Era rimasto subito affascinato dal modo in cui Yoongi sembrasse sputare fuoco nelle sue canzoni, con il suo rap veloce e tagliente. Un paio di volte era riuscito anche a partecipare ad alcune serate organizzate in qualche locale durante le quali Yoongi si era esibito; tuttavia poi, per diverso tempo, l'artista sembrava essersi concentrato maggiormente sul suo lavoro come compositore, arrivando comunque a collaborare con alcuni nomi famosi dell'industria musicale coreana.

Senza sapere cosa rispondere, Jimin lasciò il cellulare in camera prima di andare a tavola, visto che era stato richiamato per l'ennesima volta da sua madre. A cena entrambi i suoi genitori lo tartassarono di domande per sapere come mai uscisse nuovamente con Jungkook anche se era stato a casa sua fino a qualche ora prima.a
Jimin riuscì a placare la loro curiosità insistendo che l'altro dovesse ridargli un pezzo della divisa da cameriere che aveva dimenticato quella mattina da lui. A quel punto, però, sua madre aveva iniziato ad insistere affinché portasse alla famiglia dell'amico qualcosa con cui sdebitarsi per aver dormito ancora da loro, convinta che stesse sfidando la generosità dei coniugi Jeon.
Jimin, alla fine, riuscì ad uscire appena in tempo per non perdere la metro, portando con sé uno zaino in cui aveva cacciato dentro una delle camicie che usava al Moon, il bar che Namjoon gestiva durante la settimana, così da avere qualcosa da "riportare a casa" una volta che fosse rientrato; sopra a quella, infine, aveva infilato un piccolo cestino di frutta da regalare a Jungkook che sua madre gli aveva dato a forza. Il cellulare, invece, lo aveva già infilato in tasca insieme agli auricolari un attimo prima di uscire.

Kitty Night Club [BTS - YoonMin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora