« Bᴇ__ᴍʏ__S L A V E» | Taekook

«Perché fai così?»

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Premessa: in questo capitolo c'è un nuovo personaggio che avrà un lungo dialogo con Taehyung. Questa parte è stata necessaria per far trasparire maggiormente il carattere di Taehyung e le sue sensazioni riguardo la novità nella sua vita. 

(Ho scritto solo 2 capitoli e già la state leggendo in tanti, grazie di 💜🙏🏻) 

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Taehyung pov 

Il lavoro in ufficio era davvero tanto nell'ultimo periodo. C'era un accumulo di pratiche sulla mia scrivania da non so quando. Probabilmente mi toccava restare a visionarle per ore e ore; in quei giorni ero sempre occupato, non avevo tempo neanche di pisciare. 

Sbuffai e dopo una breve esitazione mi misi all'opera. Non ero chissà quanto concentrato, e sapete perché? Tutta colpa del ragazzo che avevo conosciuto. Sì, proprio lui, quello che si era offerto di farmi da schiavo sotto contratto. Era passata una settimana esatta da quando si presentò per la prima volta a casa mia. Il suo non è un viso che si scorda facilmente: occhi tondi e scuri, capelli di un nero corvino, fisico scolpito, aspetto innocente e sguardi impenetrabili, a tratti malinconici. Si era recato nella mia dimora ogni pomeriggio. Gli avevo fatto fare di tutto, rimaneva ore inginocchiato a lucidare i pavimenti e ogni volta che era in procinto di andare via aveva i lividi sulle gambe. Io tornavo dall'ufficio nervoso e scocciato, per cui sfogavo la mia frustrazione su di lui, gli urlavo contro anche se non c'era un motivo in particolare; ogni occasione era un pretesto per frustarlo, tanto da lasciargli i segni ben evidenti sulla schiena, in altri momenti mi assaliva la voglia di saltargli addosso...e così facevo. L'ultima volta non gli avevo lasciato neanche il tempo di entrare in casa che mi ero abbassato i pantaloni e lo avevo scopato in bocca senza pietà. Non aveva osato lamentarsi. 

Non sapevo niente di lui, ma d'altronde era questo quello che avevamo concordato. Lui aveva solo il compito di essere il mio sottomesso, il resto poco mi importava...forse.  Solo un dubbio mi attraversò la mente: e se stavo calcando troppo la mano? Non gli avevo dato tregua neanche per un momento. Sì, era il mio sottomesso, ma anche un essere umano. 

"No, Taehyung, perché cazzo ti metti questi problemi?" - mi domandai. "Focalizzati sui tuoi impegni e smetti di arrovellarti il cervello" . Rivolsi lo sguardo verso la pila di fogli sullo scrittoio, sbuffai e diedi dei colpi con i palmi delle mani sul piano di lavoro. Ma che mi stava succedendo? Non lo sapevo. Ormai la mia mente era pervasa dall'immagine di quel ragazzo. E se stavo sbagliando qualcosa? Dopotutto si era comportato davvero bene con me. Mi sarebbe piaciuto farglielo sapere, nonostante il contratto e tutto ciò che ne derivava, ma ogni giorno in cui facevo il mio rientro a casa ero di pessimo umore. 

Qual era il motivo? Forse lo sapevo. Avevo passato intere giornate in ufficio; vedevo gente in continuazione, persone di ogni tipo e ceto sociale, che si rivolgevano a me per ogni motivo, dal più banale al più grave. A malapena mi ricordavo di pranzare; i miei tragitti erano dallo studio al tribunale, dal tribunale allo studio. E io ero stanco. Era sicuramente appagante vedere la mia carriera brillare, ma sentivo che avevo bisogno di una pausa. Così, in merito a ciò, decisi di contattare un mio caro amico, uno dei pochissimi che avevo, di nome Yoongi. Ci conosciamo dai tempi del liceo e ci vogliamo un gran bene. È l'unica persona che è in grado di capirmi davvero; ogni volta che ho bisogno di parlare con qualcuno mi rivolgo a lui, perché so che è in grado di comprendere tutto. Non ci vediamo spesso, purtroppo. Dopo il diploma si è dedicato alla carriera di musicista, ha girato locali a fare serate, cantando come rapper; il suo sogno è sempre stato quello di dedicarsi alla musica ed è riuscito a realizzarlo con molto sacrificio.