The daughter of Tony Stark

~ Gita a New York~

-Giovedì 20 maggio, siamo sull'aereo per New York, ma sentiamo cosa ne dicono le donzelle qui.-
- Parker se non la smetti di registrare con quell'aggeggio giuro che ti butto fuori dall'aereo a calci nel sedere.-
Scoppio a ridere e i due si girano verso di me con uno sguardo omicida.
- Mj rilassati è solo Peter, vedrai che tra poco la smetterà . - sussurro all'orecchio di Michelle, lei rotea gli occhi e boffonchia un - Ok-.
-Ora sentiamo il parere della figlia di Tony Stark, Alexandra dicci cosa ne pensi. - Dice con fare da giornalista, provocandomi sapendo quanto mi da fastidio il mio nome detto per intero.
-Mio caro Peter Benjamin Parker io sono di larghe vedute e credo che questa gita sarà la più bella della mia vita, fino ad ora si intende, ma concordo con la mia amica, ovvero se non la smetti ti butto giù dall'aereo. -

Peter pov

Arriviamo in hotel alle 8 di sera, io e Ned entriamo in una camera molto mancolcia se devo dire.

Mi sdraio sul letto e penso a lei, lei che ride, sorride, fa le smorfie... Insomma lei è fantastica: è intelligente, gentile, simpatica, dolce e con la sua timidezza è perfetta... nonostante sia la Figlia si Tony Stark non si vanta, non è viziata, è una ragazza da sogno...

-Wow amico sei proprio cotto eh? - deve essere da cinque minuti che osservo il soffitto pensando ad Alex.
-Beh allora tu ed Mj? -
-Amico non ci provare siamo solo amici-
-Certo-
Bussano alla porta arrossisco nel vedere chi è...
-Hey Pete, io e Michelle andiamo a prenderci un gelato qui vicino, ma i prof  non si fidano a lasciarci da sole perciò... -
-Certo che verremo, vero peter? - le dice Ned dandomi una pacca sulla spalla per poi continuare, -ok allora ci vediamo tra 10 minuti nella hall,va bene? -
-Perfetto- afferma Alex, i nostri sguardi si incrociano sembra che non possano fare a meno di intrecciarsi, i suoi occhi sono scuri come la corteccia di un albero, a guardarli entro in un bosco enorme e bellissimo, Alex arrossisce violentemente e abbozza un sorriso mentre rientra nella sua stanza.

- non ci credo... Lei mi ha invitato... pensa che io sia in grado di proteggerla... - sussurro appena la porta si chiude.