19; Gli aveva preso il cuore

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Jimin stava dormendo da un'ora, girato verso Jungkook e russava delicatamente, in una maniera quasi adorabile.

Come può essere così carino anche mentre dorme?

Il corvino intanto teneva gli occhi puntati sul soffitto, sperando di addormentarsi il prima possibile per non dover soffocare ulteriormente il desiderio di stringerlo a se.

Perché così lo avrebbe svegliato, e gli avrebbe chiesto come mai lo stesse abbracciando.

"Avanti Jungkook, dormi, dormi"

Bisbigliava, e parlava a se stesso, era ufficialmente impazzito.

Quando capì che non sarebbe entrato nel mondo dei sogni tanto facilmente, si alzò dal letto e andò in bagno, per sciacquarsi il viso con l'acqua gelata.

"Riprenditi! È adorabile, ma devi dormire!"

Si diede uno schiaffo, non troppo forte per paura di farsi male, e scosse la testa.
Puntò un dito contro la sua figura riflessa nello specchio, assottigliando lo sguardo.

"Adesso vai lì, chiudi gli occhi, e dormi."

Annuì alle sue stesse parole, e tornò in camera.

Si infilò silenziosamente sotto le coperte ma un mugolio lo immobilizzò.

Jimin aprì lentamente gli occhi e si diede una veloce occhiata attorno, cercando di vedere qualcosa nel buio della stanza.

"Jungkook?"

Fu un adorabile mormorio, e il moro sentì il cuore scioglierglisi nel petto.
Si voltò verso il ragazzo che aveva appena svegliato e deglutì.

"Uhm, Jimin?

"Che ci fai sveglio?"

Jungkook pensò velocemente ad una scusa, quella con cui avrebbe fatto preoccupare di meno il suo Jiminie ma non gli venne in mente niente.

"Oh.. avuto un incubo?"

Desiderò tornare indietro nel tempo quando vide il più grande spalancare gli occhi ed avvicinarsi a lui da sotto le coperte.
Jimin fece in modo che tutti e due fossero comodi e al calduccio, poi cominciò ad accarezzare i capelli di Jungkook nel modo più amorevole possibile, come solo lui sapeva fare.

"Ti va di raccontarmelo?"

Il corvino si sentì in colpa, lo stava facendo preoccupare inutilmente.

"Non preoccuparti, adesso torna a dormire"

Jimin sorrise e gli lasciò un bacio sulla punta del naso.

"Dormi anche tu"

Non chiuse occhio tutta la notte.
Ma ne era valsa la pena, aveva avuto ben otto ore di sonno mancato per tastarsi delicatamente il naso e realizzare che Jimin gli aveva preso il cuore, e lo aveva fatto suo.


















-G.G.

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