21; Non hai capito un cazzo

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Jungkook lo aveva portato in un ristorante davvero carino, nella stessa via dove stava il cinema.

Il cibo era delizioso e Jimin ci teneva tanto a far capire quanto il suo palato stesse godendo.
Sopratutto quando toccò al dolce, quello lo fece impazzire.

"È buonissimo, cavolo!"

Il moro ridacchiò all'ennesimo verso di approvazione del suo migliore amico, versandogli dell'acqua quando si accorse che il suo bicchiere era vuoto.

"Sarà la ventunesima volta che lo dici"

"Beh è vero! Grazie per avermi portato qui, è tutto fantastico"

Tu sei fantastico

"Non ringraziarmi.. sai che amo uscire con te"

"Beh anche io"

Jimin ridacchiò, e Jungkook non riuscì a credere ai suoi occhi.
Poté giurare di averlo visto arrossire, anche solo per qualche secondo.

Forse aveva finalmente capito il senso di quella serata, e il modo in cui si sarebbe conclusa.

"Chiediamo il conto?"

"Certo! Dividiamo o ognuno paga quello che ha preso?"

Jungkook scosse la testa e alzò un braccio per chiamare il cameriere, un ragazzo della loro età che raggiunse il tavolo parecchio velocemente.

"Ci porta il conto? Grazie"

Il dipendente annuì, guardando Jimin per qualche secondo, prima di allontanarsi verso la cassa.

"Allora? Come facciamo?"

Il moro sorrideva, e cercò di cambiare discorso.

"Cosa ti è piaciuto di più?"

Jimin sembrò distrarsi dal conto per qualche attimo, e rifletté sulla domanda postagli. Si mise un dito sul mento.

"Il dolce, decisamente il dolce. Probabilmente la torta più buona che avessi mai mangiato, ma non dirlo a mia nonna"

Risero insieme, poi il cameriere arrivò col conto e Jungkook non perse tempo ad afferrarlo senza neanche lasciare a Jimin l'opportunità di dare un'occhiata.

"Non vorrai pagare tutto tu, spero."

Il minore annuì cacciando fuori dalla tasca dei pantaloni il portafogli nero, controllando solo dopo cosa ci fosse scritto sul foglietto di carta che gli avevano portato.

Alzò un sopracciglio, alquanto indispettito.
Jimin credette fosse per il prezzo e si sentì tanto in colpa che glielo strappò dalle mani dicendo "dai, possiamo dividerlo".

Ma forse la cosa che aveva infastidito Jungkook non era il prezzo da pagare per una cenetta tra amici.
Si trattava del numero di telefono scritto sul bordo, ed un 'x biondino" accanto.

Jimin arrossì ma sorrise comunque, e lo fissò come una sedicenne alle prese con la sua prima cotta.

"Ridicolo"

Jungkook prese in giro il cameriere, sperando che il biondo ricambiasse l'insulto sussurrato.

Se aveva davvero capito il perché di quell'uscita così particolare, allora avrebbe ignorato quel numero e gli avrebbe restituito il conto.

E invece, Jimin fece una foto al foglietto.

Non hai capito un cazzo, brutto idiota di cui mi sono innamorato.

















-G.G.

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