Epilogo

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Quando Ambra riaprì gli occhi era in una piccola stanza in penombra. Era la cameretta di un ragazzino, arredata soltanto con un letto, una scrivania e una libreria. Il giovane Jurgen era seduto alla scrivania, con il computer acceso.

Ambra si avvicinò e guardò il monitor. Stava scorrendo profili di ragazze su un social network. Capì subito che lui e Maleigha si erano conosciuti online. Era il momento giusto in cui intervenire.

«Fermati.» disse una voce.

Non era stato il ragazzino a parlare. Ambra si guardò intorno. Sul letto era comparso Jurgen adulto. Aveva gli stessi contorni sfocati di quando era apparso sulla spiaggia.

«Fermati, ti prego.» ripeté.

Ambra estrasse la pietra dalla tasca e osservò la schermata del social network. Jurgen stava già guardando il profilo della giovane Maleigha. Cambiare quel momento avrebbe stravolto le loro vite, compresa la sua, con conseguenze imprevedibili. Il pensiero le fece girare la testa.

Osservò il volto del giovane Jurgen. Era rimasto serio fino a quel momento. Cliccò sull'unica foto di Maleigha presente sul profilo, per ingrandirla. Sorrise.

«Adesso o mai più.» si disse Ambra.

La stanza scomparve lentamente, insieme ai due Jurgen. La pietra si illuminò di una luce rossa abbagliante. Non riusciva neanche a guardarla. Sentì che il suo calore era quasi insopportabile, ma non poteva aprire la mano.

Si sentì strattonare verso l'alto. Era sospesa a mezz'aria, circondata da bagliori bianchi e rossi. Davanti ai suoi occhi apparve una sequenza di momenti della vita di Jurgen ragazzino. Non poteva sentire niente ma capiva quello che stava succedendo. Era come essere davanti allo schermo di un cinema. Poco più in là apparve Maleigha, anch'essa in una sequenza velocizzata di eventi.

Ambra capì. Stava guardando lo scorrere delle loro vite dopo la sua manipolazione del passato.

Jurgen conobbe altre persone ed ebbe diverse relazioni, tutte molto brevi. Maleigha nello stesso periodo cominciò una relazione, che durò molto a lungo, e non era con Dokhon. La sua vita continuò, felice e senza interferenze. Jurgen terminò la scuola, alternò relazioni brevi a lunghi periodi da single. Non si iscrisse alla piscina in cui avrebbe conosciuto Ambra. Quest'ultima non venne mai a sapere dell'esistenza di Stone Heart.

In quel momento la visione si interruppe.

2 anni dopo.

Ambra percorse il corridoio dell'ospedale correndo. L'avevano appena chiamata al reparto rianimazione. Davanti alla stanza c'era la sua collega, Martina.

«Ciao. Ho fatto prima che ho potuto. Lui chi è?» chiese Ambra.

«È appena arrivato.» spiegò Martina. «Si chiama Jurgen, ha 25 anni. Ha tentato di uccidersi con delle pillole. L'abbiamo salvato per un pelo.»

«Ok, me ne occupo io.» rispose Ambra. «Tu va pure, ti faccio avere le analisi il prima possibile.»

Jurgen aprì gli occhi. Ci mise qualche secondo a realizzare di essere in un letto d'ospedale.

«Buongiorno.» disse una voce accanto a lui.

Era un'infermiera.

Tentò di sollevarsi sui cuscini.

«Non muoverti, hai bisogno di riposare. Quelle schifezze che hai preso avrebbero ucciso un orso.»

Jurgen aprì bocca per ribattere.

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