Capitolo 3

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Quando Ambra aprì gli occhi, si trovò sul tetto di un grattacielo. Era il più alto della città, raggiungeva i 2564 metri. Il sole stava calando sull'orizzonte, ma la luce le dava comunque fastidio agli occhi, come in pieno giorno. In un angolo vicino al cornicione c'era Maleigha, insieme ad un ragazzo.

«Eccola.» disse Jurgen. «Avviciniamoci.»

Dopo aver fatto pochi passi sentirono il ragazzo urlare e scoppiare in lacrime.

«Perché mi fai questo?» chiese Geller con voce rotta.

«Mi dispiace.» rispose Maleigha. «Non ha senso continuare a stare insieme.»

«Sai qual è l'unica cosa che non ha senso? Il fatto che mi stai lasciando senza darmi uno schifo di spiegazione. Credevo che tu fossi diversa. Che fossi una di noi.»

«Lo sono. Io so provare sentimenti. E per te li provo. Ma non posso continuare questa storia.»

«Ti rendi conto di quello che dici? Ti ascolti quando parli?»

«Mi dispiace.»

«Sai che ti dico, fottiti. Mi fai schifo. Non puoi illudere così le persone. Ti auguro solo di vivere una vita di merda, che è quello che ti meriti.»

Il ragazzo si allontanò di corsa, li superò e sparì in un ascensore alle loro spalle.

«Siamo arrivati troppo tardi.» commentò Ambra. «Torna indietro, a prima di questo incontro.»

Jurgen estrasse Stone Heart e lo strinse forte con la mano sinistra. La figura di Maleigha apparve distorta per un attimo, e poi tornò nitida.

«Non ci riesco.»

«Che vuol dire?»

«Hai visto quell'interferenza? È come se non ci fosse un ricordo precedente a questo istante. Oppure c'è e Maleigha non vuole che lo vediamo.»

«E come facciamo a capire perché lo ha lasciato?»

«Dobbiamo ripercorrere tutta la loro storia. Dal momento in cui si sono conosciuti.»

«Quanto tempo ci vorrà?»

«Troppo, se vieni anche tu.»

«In che senso?»

«Se uso Stone Heart da solo, senza fare entrare un'altra persona nei ricordi, posso viaggiare molto più velocemente. In pochi minuti posso tornare indietro e cambiare qualcosa, poi ti raggiungo qui e ne vediamo gli effetti.»

«Sicuro di riuscirci da solo?»

«Certo. Non sembra difficile. Se Maleigha non ha saputo dare una spiegazione al ragazzo, probabilmente una vera motivazione non c'è, ed è stato solo un capriccio. Alterare una cosa del genere è una sciocchezza.»

«Va bene, ti aspetto.»

Qualche minuto dopo.

Jurgen ricomparve accanto ad Ambra. Maleigha sparì, per poi riapparire vicino all'ascensore e dirigersi nello stesso punto. L'incontro con il ragazzo stava per ripetersi.

«Allora, come è andata?» chiese Ambra.

«Come pensavo. Non ho trovato niente che non funzionasse nel loro rapporto.»

«E quindi?»

«E quindi è un problema. Nessun evento significativo da alterare. Ho solo cancellato un piccolo litigio risalente a due giorni fa, ma dubito che basti.»

Arrivò anche il ragazzo, e raggiunse Maleigha. La scena si ripetè allo stesso modo, identica in ogni dettaglio.

«Oh no. Non è servito a niente.»

«Come temevo. Andiamocene, cambiamo ricordo.»

«Aspetta. Guarda cosa sta facendo. Ha lasciato cadere un foglietto. Non l'ha fatto la prima volta.»

«Non sarà niente di importante. Dai, andiamo.»

«Come fai a dirlo? Fammi dare un'occhiata, ci metto un minuto.»

Ambra raggiunse il foglietto e lo raccolse.

«D - 1800 giorni. Che cosa significa? La lettera D ti dice qualcosa?»

«Il ragazzo che abbiamo appena visto si chiama Geller. Non so per cosa stia la D.»

«Jurgen, lei lo ha lasciato qui solo dopo che tu hai alterato il ricordo del loro litigio. Potrebbe significare che è cambiato il motivo per cui lei lo ha lasciato, un motivo che Maleigha non voleva che vedessimo, e che credo abbia a che fare con questo biglietto.»

«C'è solo un modo per scoprirlo. Andiamo alla sua relazione precedente.»

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