<<Tu, non puoi, brutta megera>>,urlò Tabitha, sua "madre" oscillava leggermente, come se fosse impaziente di venderla.
La donna aveva le mani poggiate una sopra l'altra sul suo grembo, gli occhi accesi la osservavano senza nessun sentimento di tristezza o rimorso, anzi, prestò molta più attenzione alla ciocca di capelli argentei che le era scivolata via dalla complessa acconciatura.
<<Non puoi prendere e trattare la mia vita come se ti appartenesse>> Asia guardò quella donna che a volte avrebbe voluto non conoscere cosa stava facendo quella pazza? stava per vendere sua sorella, per usarla?.
Tabitha tremava sul posto, strinse i pugni, la sua mano si alzò in aria, e si fermò ad un istante dalla guancia bianca della madre...
Da lontano poteva sembrare una bella scena, una figlia che carezzava la guancia della madre amorevole.
Tabitha fermò la mano un secondo prima di colpire la guancia della donna che aveva davanti.
Passarono secondi, minuti, o forse ore, non lo sapeva, sospirò, se la sua vera madre fosse stata li, se avesse visto che la sua bambina stava per malmenare una povera cretina la avrebbe rimproverata.
Mentre si chiedeva se far ricominciare la corsa della sua mano verso la guancia della signora o meno si ricordò di quello che le aveva detto quando un bambino l'aveva insultata e lei gli aveva dato un calcio.
Sua madre aveva detto : <<Tabitha, tesoro mio, oggi pomeriggio andremo a casa della signora Wright, mi ha detto che hai dato un calcio a suo figlio...devi chiedere scusa>>,lei aveva risposto:<<Ma mamma, quel bambino mi ha detto cose brutte, se lo meritava>> ,<<Si ,bambina mia, ma dandogli un calcio sei passata anche tu dalla parte del torto >> aveva proseguito sua madre, lei aveva messo il broncio: avrebbe voluto supporto.
Sua madre la prese in braccio e sorridendo le chiese <<Tabi, sai cosa ha detto quell'uomo che è stato arrestato di recente? Mi pare si chiami Oscar, Oscar Wilde>>, <<Oscar Wilde è quel signore che è stato arrestato perché ama gli uomini?>> aveva chiesto a sua volta lei ,<<si, lui ha detto "Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza">> avevano riso, e come un sogno piano piano il ricordo sfumò.
Abbassò la mano, sentì un "brava, bambina mia", come se sua madre l'avesse osservata.
Non si sarebbe mai abbassata al livello della sua matrigna, non sarebbe diventato un mostro che provava divertimento nel vedere la sofferenza degli altri.
preferì andarsene, in camera sua, forse avrebbe potuto calmarsi.
Sentì Asia seguirla.
Era da un bel po' che si trovava nella sua stanza, seduta e stretta nelle coperte, non aveva freddo o caldo, in quel momento si sentiva svuotata di tutte le sensazioni che era in grado di provare un essere umano.
Sua sorella intrecciava suoi capelli ricci nelle mani, nel silenzio più tombale Tabitha cominciò a canticchiare, con la voce stonata che si ritrovava, quella voce che non riusciva a seguire alcun genere di musica...<<Quella colomba voleva essere libera...>> cominciò,<<Ma ogni volta che provava a scappare...>> continuò Asia, <<Il ferro gelido incatenava le sue ali...>> proseguì la prima <<e la ancorava alla prigionia>> concluse la sua sorellastra ridendo.
<<Se la cantassimo a dei bambini?>>, chiese Tabitha, <<Farebbero incubi...>> rispose Asia, <<Perché?>> domandò lei<<La tua voce fa fare incubi>>Sussurrò la sorellastra, questa sentì sua sorella alzarsi, la guardò, sembrava offesa, passò qualche istante ed Asia si ritrovò ad osservare da molto, ma molto vicino la stoffa giallastra di un cuscino, <<Scema>> urlò Tabitha,<<Vogliamo davvero chiedere a tutti chi è più scemo?>> chiese Asia alzandosi, mentre impugnava anche lei la sua morbida arma imbottita di piume.
Passarono milioni di minuti, <<Ho vinto>> sospirò Asia, <<Ti piacerebbe>> ribatté Tabitha.
Si guardarono negli occhi, <<Tabi...>>,lei capì subito : <<Quella donna non ha il permesso di scegliere come devo vivere, chi devo sposare...>>,sibilò Tabitha,<<Tabitha quel ragazzo non è così male, sposandolo potresti fare del bene a tante persone, potresti in qualche modo insegnare ai bambini, costruire orfanotrofi...>>, la sorellastra la osservò, Asia sapeva che i bambini lei li amava, sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro, anche sposare la persona più viscida che avesse mai conosciuto dopo la sua matrigna, ovviamente.
<<No che non potrei insegnare, non so neanche scrivere>>, <<Vero>> si ricordò lei, <<Asia, a quell'uomo faccio schifo, hai sentito? Non mi ama, e non potrebbe mai farlo, in alcun modo>>
<<Sposeresti mai uno che dal primo momento che ti vede non fa altro che insultarti?>>, Asia la guardò triste, non aveva la più pallida idea di come fare, a quanto pare sua madre non aveva neanche minimamente contemplato l'idea di far sposare lei al posto di Tabitha...
Al piano di sotto le parole venivano a malapena percepite, ma sentirono tutti perfettamente quello che aveva detto Tabitha sul suo futuro sposo, il padre del ragazzo sorrise al figlio <<Figliolo la tua futura moglie si comporta proprio come una cavalla imbizzarrita>>.
<<Non preoccuparti padre, so addomesticare gli animali che non seguono i miei ordini, vedrai che diventerà docile, sarà la cavalla più dolce che tu abbia mai visto...>>
Angolo Autrice
Spero che la storia stia andando bene, commentate se volete, anche per segnalarmi eventuali errori o incongruenze nella trama🥰❤
Bye
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꧁𝓲𝓻𝓻𝓪𝔃𝓲𝓸𝓷𝓪𝓵𝓮 𝓬𝓸𝓶𝓮 𝓲𝓬𝓪𝓻𝓸꧂
Fantasy-Uno- cominciò Tabitha, si montò le finte ali sulla schiena, sentì il peso dell'impalcatura e la morbidezza delle piume che le faceva il solletico sulle guance, -Due- continuò mentre si allontanava dalla cima della cascata e cominciava a correre,la...