capitolo 9

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Aspettava quel momento dall'inizio dell'anno scolastico e con l'arrivo di dicembre era anche arrivata la tanto attesa prima gita ad Hogsmeade: di solito quando si arrivava a scuola era la prima cosa di cui si iniziava a parlare perchè forse era una delle cose più emozionanti ed era l'unico momento in cui gli studenti di Hogwarts staccavano la spina dai ritmi scolastici.
A rendere tutto ancora più speciale era stata la neve. Aveva nevicato tutta la notte precedente e uno strato di almeno un metro di neve si era sparso per tutta Hogwarts e probabilmente anche ad Hogsmeade si sarebbe verificata una situazione simile. Harry era incredibilmente felice quella mattina, soprattutto perchè Louis Tomlinson rientrava tra i professori che avrebbero accompagnato gli alunni durante quella gita e passare una giornata intera "con lui" era qualcosa che lo rendeva senza dubbio più eccitato del previsto. Certo, sicuramente non sarebbero potuti stare proprio insieme, ma sapere che lui era presente lì era una cosa che lo faceva stare bene, soprattutto dopo gli ultimi mesi passati lontani l'uno dall'altro se non ogni tanto la sera.
Da quando si era svegliato, però, non aveva fatto altro che sentire la voce di Niall che parlava unicamente di Mielandia e aveva avuto il forte desiderio di infilargli un boccino in bocca pur di farlo stare zitto. Ogni volta era sempre così, Niall era quello che più si emozionava per queste cose e la sua faccia davanti alla vastissima scelta di dolci di Mielandia era qualcosa di impagabile.
Prima di uscire dalla Sala Comune Harry indossò un cappotto pesante, con il cappuccio e la sua amatissima sciarpa bordeaux e gialla e infine un berretto di lana grigio con una grande "H" che sua nonna gli aveva cucito poco prima di andare ad Hogwarts quell'anno.
Insieme a Niall e Liam arrivò all'ingresso di Hogwarts dove si radunavano tutti prima di muoversi insieme per Hogsmeade: lì la professoressa McGranitt stava raccogliendo le autorizzazioni firmate dai genitori di ogni alunno e Harry con le mani che tremavano dal freddo porse la sua alla professoressa, prima di accorgersi che esattamente dietro di lei c'era Louis che lo fissava con sguardo magnetico. Mentre la professoressa McGranitt cercava la firma di uno dei due genitori di Harry nel foglio, lui se ne stava lì a fissare Louis che di prima mattina era ancora più bello: era come sempre vestito interamente di nero e portava una sciarpa con delle frange verdi e dei guanti in pelle. Harry abbozzò un sorrisetto prima che la professoressa potesse riconsegnargli l'autorizzazione.
Il riccio si diresse dai suoi amici con le mani che tremavano dal freddo e le guance leggermente rosse per il vento che si scontrava contro il suo volto: era contento però di dover camminare sulla neve, era una cosa che amava sin da quando era bambino.
- I miei genitori - disse Niall - mi hanno spedito dei soldi, così posso finalmente comprare tutti i dolci del mondo. - Harry scosse la testa ridacchiando, e si sbattè una mano contro la fronte.
- Riesci a non parlare per almeno dieci minuti di Mielandia? - disse Liam esasperato.
- E' da settembre che aspetto questo momento, credi sia facile trattenersi adesso? - rispose Niall, ma la conversazione fu troncata dalla voce del professor Tomlinson che richiamava tutti gli alunni all'attenzione: aveva iniziato a elencare una serie di regole che gli alunni avrebbero dovuto seguire, rivolte soprattutto ai ragazzi del terzo anno che si sarebbero recati nel villaggio per la prima volta e per questo motivo Harry non diede ascolto a quelle parole visto che conosceva a menadito le norme da seguire quando si andava ad Hogsmeade. Pensò però che quel giorno ne avrebbe approfittato per iniziare a comprare i regali di Natale e poiché i suoi pensieri avevano come sottofondo la voce di Louis Tomlinson, si chiese se avesse dovuto comprare un regalo anche per lui quell'anno.
Si mise le mani in tasca e decise di guardarlo mentre parlava e si perse per l'ennesima volta nell'azzurro dei suoi occhi, fino a quando non sentì qualcuno strattonarlo dal cappotto e desiderò volentieri che quella persona sparisse immediatamente.
Il suo desiderio aumentò non appena si voltò e vide che a strattonarlo in quel modo era stata la bionda Evelyn Garrett, nonché l'ultima persona al mondo con cui avrebbe voluto parlare Harry quel giorno.
- Harry - fece lei con un sorriso timido.
- Dimmi - rispose il riccio, un po' freddo, guardando prima lei e poi tornando a fissare Louis come se non potesse assolutamente farne a meno.
- Mi chiedevo se... ti andasse di prendere una Burrobirra con me ai Tre Manici di Scopa più tardi - chiese poi lei, mordendosi il labbro. Harry non seppe assolutamente che rispondere, non aveva per niente voglia di prendere una Burrobirra con lei, non avevano nemmeno un rapporto di amicizia tale da poter scherzare su qualcosa o trovare argomenti di discussioni validi che non rendessero tutto incredibilmente imbarazzante e noioso.
Ma soprattutto Harry non era per niente interessato a lei, quindi perchè avrebbe dovuto dirle di sì? A renderlo ancora più confuso fu Louis: si accorse che aveva appena finito il suo discorso e lo stava fissando da lontano.
- Umh... - iniziò Harry guardando il suo professore e incrociando il suo sguardo per poi voltarsi verso Evelyn - In realtà l'avevo già promesso a Niall e Liam, cioè... - si trovò in difficoltà, ma quella fu l'unica scusa che gli venne in mente.
- Oh - rispose lei - Va bene allora, fa niente - Harry notò una punta di delusione nel suo tono di voce, ma non poteva fare altrimenti. Non appena la bionda si allontanò, Harry si voltò di nuovo verso il suo professore per vedere se lo stesse ancora guardando e in realtà aveva appena spostato lo sguardo da un'altra parte.
Harry sorrise e subito dopo si diresse verso gli alunni Grifondoro del sesto anno prima di poter partire tutti insieme per andare a Hogsmeade, giusto qualche minuto dopo.

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