capitolo 16

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Descrivere a Liam e Niall la mattina successiva cosa avesse provato quella sera, gli venne praticamente impossibile: non riusciva proprio a trovare le parole adatte per parlare di quell'atmosfera che si era creata, di come avessero pianto insieme sentendo la storia di Louis per poi dichiarare apertamente di amarsi l'un l'altro. Harry non era proprio riuscito a spiegare loro quello che realmente provasse per Louis, forse l'unico a saperlo era il suo cuore.
- Sei fatto troppo sdolcinato, Styles! - aveva detto Niall, mentre si sistemava i capelli biondi davanti allo specchio dopo che Harry aveva sussurrato un "lo amo" buttandosi così sul letto, con la faccia contro il cuscino.
Harry poi rise - E' l'amore che fa quest'effetto, dovresti provare ad innamorarti - disse.
- Na! Non fa per me, sono uno spirito libero io - finì di sistemarsi i capelli e nello stesso momento uscì Liam dal bagno intento ad abbottonarsi la camicia: come sempre Harry era già pronto ma aveva preferito aspettare i suoi amici quella mattina per poter raccontare loro quello che era successo. I due erano rimasti abbastanza sbalorditi dal racconto di Azkaban e Harry aveva chiesto loro di non parlarne con nessuno. Si fidava di loro e per questo sapeva che non l'avrebbero mai fatto.
- Prima o poi ti innamorerai di qualcuno, Niall - disse Liam.
Niall fece un gesto con la mano in segno di disinteresse - Meglio poi che prima - rise - Non voglio ridurmi come il nostro povero Harry, che ogni volta che parla del professor Tomlinson sembra diventato cretino all'improvviso - rise e anche gli altri due lo fecero e Harry lanciò istintivamente il cuscino contro Niall.
- Hey, non insultarmi così! - ridacchiò.
- Non ti sto insultando, è solo la verità, dovresti vederti - Harry arrossì alle parole di Niall e si coprì il volto con entrambe le mani - Lascialo stare, Harry, è solo stupido! - disse poi Liam.
- Ieri sera volevo dormire con lui - Harry fece il broncio mentre Liam si sedeva al suo fianco per mettersi le scarpe. - Perchè non l'hai fatto? - chiese poi.
- Lui non voleva, ha paura che ci possano scoprire - fece spallucce.
Liam gli poggiò una mano sulla spalla - Harry, non ha per niente tutti i torti, sarebbe un guaio per entrambi -
- Lo so! Però volevo dormire con lui! - sbuffò sbattendo poi la testa contro la spalla di Liam e simulando un pianto. Liam rise vedendo la sua reazione, mentre Niall continuava a fare roteare gli occhi verso l'alto.
- Cosa ti ha fatto quello lì, lo sai solo tu - disse il biondo, sistemandosi la cravatta.
Harry gli fece la linguaccia e quello scoppiò a ridere. Alla fine sapeva che stava scherzando, perchè era il suo migliore amico e si divertiva a vederlo in quello stato. Dopo aver oziato ancora un po' in camera, decisero di scendere per la colazione, giusto in tempo per mangiare qualcosa al volo e poi dirigersi alla prima lezione della giornata.

Quel pomeriggio aveva avuto gli allenamenti di Quidditch e non aveva potuto fare a meno di desiderare che Louis spuntasse da un momento all'altro per guardarlo da lontano mentre si allenava: in effetti l'ultima volta che Louis era venuto ad un suo allenamento di Quidditch aveva quasi rischiato di morire, quindi forse era stato un bene il fatto che non si fosse presentato quel pomeriggio. In compenso, negli spalti dell'enorme campo, c'era Evelyn. Anche quel giorno era truccata più del solito e aveva delle labbra rosso fuoco con le quali mandò un bacio a Harry mentre si allenava.
Niall non aveva potuto fare a meno di scoppiare a ridere subito dopo aver visto il gesto imbarazzato con cui Harry l'aveva salutata. Per tutto l'allenamento era stata lì a battere le mani ogni volta che la mazza di Harry toccava un bolide e Niall non aveva fatto altro che prenderlo in giro tutto il tempo con frasi come "chissà se lo sa che al posto dei capelli lunghi, preferisci qualche altra cosa lunga" meritandosi uno scappellotto da parte di Harry svariate volte.
Non aveva tutti i torti, ma Niall non riusciva mai a trovare un modo appropriato per dire le cose.
Il dramma comunque avvenne esattamente dopo l'allenamento di Quidditch. Si era diretto insieme ai suoi compagni di squadra negli spogliatoi e dopo aver parlato della partita che si sarebbe tenuta quella domenica contro i Corvonero, avevano fatto tutti una doccia veloce e lui si era trattenuto a parlare con Niall del più e del meno. Pensava soprattutto che avrebbe dovuto svolgere i suoi compiti di Divinazione ed era già piuttosto tardi, considerando che qualche ora dopo sarebbe dovuto andare da Louis come ogni sera.
Esattamente nel momento in cui uscirono lui e il suo migliore amico dallo spogliatoio, si presentò vicino a loro Evelyn, con il libro di Difesa stretto tra le mani. Si parò davanti a Harry con un sorriso a trentadue denti.
- Ciao Harry - fece.
- Ehi Evelyn - rispose il riccio, più freddo che mai.
Harry sperava che Niall rimanesse con lui, ma ovviamente si era allontanato per trattenere le risate: non si poteva mai contare su di lui in quelle situazioni. - Mi chiedevo se... ti andrebbe di farci un giro ora, magari possiamo anche studiare insieme Difesa, ti va? - Harry fece un lungo sospiro, probabilmente per poter mantenere la calma, ma non gli servì proprio a niente, anzi.
- Evelyn, ascoltami - disse serio - In quale lingua te lo devo fare capire che non mi interessi per niente? - la reazione di Evelyn fu immediata. Spalancò gli occhi guardandolo con una certa aria delusa.
- Ma... - tentò di dire, ma Harry la interruppe.
- Sono impegnato con un'altra persona e credimi che in ogni caso non sceglierei senza dubbio te - il riccio sentì ridacchiare Niall da lontano e desiderò lanciargli addosso un bolide, per farlo almeno zittire.
- Ah - disse poi semplicemente lei.
- E' da almeno un paio di anni che cerco di fartelo capire, non puoi essere così stupida da non averlo capito tu stessa -
- Quindi stai con qualcuno? - sembrò che la ragazza avesse colto soltanto quella parte del discorso che Harry le aveva fatto e desiderò picchiarsi da solo. Il riccio rimase zitto per un momento rendendosi conto che forse aveva fatto un enorme sbaglio a dirglielo, ma era stata una risposta del tutto istintiva, non aveva riflettuto prima di parlare. - S... sì! - rispose dopo qualche secondo.
- Bene, ti auguro tanta felicità con lei, allora - disse la bionda e Niall sghignazzò ancora di più. Lei assottigliò lo sguardo e quasi Harry ebbe paura: in fondo era pur sempre una di quelle ragazzine, vipere fino al midollo che erano finite nei Grifondoro probabilmente per un enorme sbaglio del Cappello Parlante al momento dello smistamento. Si allontanò, muovendo i lunghi capelli biondi che quasi sfiorarono Harry.
Il suo amico si avvicinò a lui - E' stata la scena più divertente che abbia mai visto - rise ancora e Harry lo seguì a ruota. Sicuramente adesso si era tolto per sempre un enorme peso, ovvero quella ragazzina insistente che continuava a flirtare con lui. Adesso si sentiva anche meglio.

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