4

2.3K 114 35
                                    

Mi sveglio che Kuroo non è più accanto a me. 
Sono parecchio in imbarazzo per gli avvenimenti di ieri sera. Mi alzo dal letto e scendo le scale. Sento un rumore di passi provenire dalla cucina. Nell'aria si sente anche un piacevole odore di pancake.
Come immaginavo Kuroo è in piedi davanti ai fornelli intento a versare l'impasto nella padella. Indossa già la sua uniforme. 
Appena si accorge della mia presenza mi saluta allegramente: "Buongiorno, Kenma! Dormito bene?"
Annuisco senza emettere alcun suono.
"Dai, mentre finisco di preparare la colazione tu va a vestirti e poi scendi di nuovo, così mangiamo"
"Ok", dico piano per poi incamminarmi nuovamente verso le scale.
Sento il volto andare a fuoco. Non mi era mai capitato di essere così in imbarazzo nei confronti di Kuroo. Non è la prima volta che dormiamo nello stesso letto, però ora sembra tutto così diverso. 
E sbagliato. Soprattutto sbagliato.
Mentre indosso l'uniforme della scuola penso intensamente. 
Di sicuro in circostanze normali sarebbe stato un avvenimento che mi avrebbe reso felice, molto felice. Però ora, ora che finalmente è successo qualcosa di così bello, mi sento imbarazzato.
Da me stesso però.
Sono imbarazzato per aver dormito insieme al mio migliore amico che conosco sin dall'infanzia, che è fidanzato con una ragazza estremamente gelosa nei suoi confronti; sono imbarazzato perché provo dei sentimenti disgustosamente forti per questo mio amico; e, infine, sono imbarazzato perché sono contento che lui abbia, in un certo senso, tradito la sua ragazza per stare con me. Mi sento in colpa.
Scendo le scale per l'ennesima volta questa mattina, per poi ritrovarmi nuovamente seduto al tavolo davanti a Kuroo, mangiando di gusto i suoi pancake.
Sono proprio buoni.
Tuttavia il senso di colpa mi impedisce di godermi appieno la colazione. Cerco in tutti i modi di sopprimerlo, ma con scarsi risultati. 
Poco dopo usciamo di casa. 
"Che materie hai oggi, Kenma?", mi chiede Kuroo mentre chiude la porta a chiave.
"Inglese, matematica, educazione fisica, arte e... non mi ricordo più"
"Sempre sul pezzo, vedo", commenta ridacchiando.
Oltrepassiamo il cancello e usciamo in strada, quando il mio occhio viene catturato da una ragazza che indossa la nostra stessa uniforme; ha i capelli castani tagliati a caschetto e qualche lentiggine spruzzata sul viso. Viene nella nostra direzione. La riconosco.
"Kuroo, quella non è mica un'amica di Yamato-senpai?"
Dopo aver dato una veloce occhiata risponde: "Ah, hai ragione. Penso si chiami Tenko, ma non ne sono sicuro"
Noto che, camminando tranquillamente verso di noi, mi sta scrutando in malo modo. Kuroo le fa un cenno in segno di saluto e lei ricambia, mostrandosi improvvisamente allegra: "Buongiorno, Kuroo-kun! Che sorpresa vederti, non sapevo abitassi qui"
"'Che sorpresa' dovrei dirlo io. Come mai da queste parti?"
"Sono venuta a trovare i miei nonni che stanno in fondo alla strada e ho dormito da loro", Tenko-senpai sorride, ma ogni tanto mi rivolge delle occhiatacce.
"Quindi", continua poi "andiamo a scuola insieme?"
"Oh scusa", le risponde Kuroo con mia sorpresa "ma Kenma ha dimenticato il suo libro di biologia in casa, quindi credo che lo aspetterò"
"Ma quella non è mica casa tua, Kuroo-kun?", la ragazza comincia a farsi sospettosa. Sento i miei palmi sudare.
Faccio per dire qualcosa per togliermi da quella situazione, ma Kuroo mi precede.
"Oh si, Kenma ha dormito qui sta notte", sgrano gli occhi. Non riesco a credere alle sue parole, e a quanto pare, a giudicare dalla sua faccia incredula, nemmeno Tenko-senpai.
Con un ultimo scambio di saluti lei se ne va, lasciandoci soli.
"Mi spieghi che ti è saltato in mente di dirle?! Sarebbe bastata una scusa qualsiasi!", sbotto non appena sono sicuro che nessuno può sentirci.
"Hey Kenma, calmati. Perché te la prendi tanto?"
"PERCHé, MI CHIEDI?! PERCHè QUELLA ANDRà SICURAMENTE A DIRLO A YAMATO-SENPAI, E FINIREMO NEI CASINI ENTRAMBI!"
"Ma ti senti quando parli? Non abbiamo fatto nulla di male, non siamo mica amanti o robe del genere!"
Mi blocco di colpo. 
"No,", dico, "hai ragione. Scusa". Detto ciò prendo la mia borsa e mi incammino per conto mio a passo svelto verso scuola, lasciando Kuroo solo davanti a casa sua. 
Per evitare di incrociarlo prendo la strada più lunga. Tanto ci vedremo di nuovo a scuola.

Arrivato a scuola vedo Yamato-senpai che parla insieme a delle sue amiche davanti agli armadietti. Tra di loro c'è pure Tenko-senpai. Di sicuro deve averle già riferito quello che è successo poco fa, proprio per questo mi aspetto il peggio. 
Passo accanto a loro trattenendo il fiato per la tensione, ma non accade assolutamente nulla, e raggiungo la mia aula subito dopo. Si è solo limitata a fulminarmi con lo sguardo.
So benissimo di non andare per niente a genio a Yamato-senpai. Potrei addirittura dire che mi detesta; proprio per questo sono sorpreso che non abbia battuto coglio pur sapendo che ho dormito insieme a Kuroo, oltretutto il giorno stesso in cui lui l'ha snobbata per poi invitarmi a cena. 
Ciononostante, il mio senso di colpa cresce sempre di più.
Durante le lezioni non riesco a concentrarmi. 
In pausa pranzo decido di consumare il mio pasto all'aperto, cosa che non faccio assolutamente mai. 
Noto Yaku seduto su una panchina all'ombra. Mi metto accanto a lui.
"Sta per grandinare forse?", dice Yaku con tono scherzoso.
"Ti prego, oggi non è proprio giornata"
"Ancora Kuroo?"
Annuisco.
"Dai racconta, che è successo sta volta?"
Gli racconto tutto nei minimi particolari. 
"E hai pure il coraggio di lamentarti?!", esclama infine. "Sai qual è stata la cosa più romantica accaduta tra me e Lev? Quando mi ha chiesto di accompagnarlo in bagno perché voleva che controllassi che non gli fosse venuto il ciclo!"
"Yaku, tu non capisci, Kuroo è fidanzato!"
"E con ciò? Soffiagli la ragazza!"
"Ma sei scemo?! Kuroo ama Yamato-senpai. E poi non è gay"
"Beh, se la snobba per stare con te, forse non la ama poi così tanto"
Vorrei aggiungere tante altre cose, ma so che è meglio cambiare argomento. Colgo la palla al balzo quando vedo Lev uscire dall'edificio principale. Yaku si illumina di colpo.
"Va a parlargli", gli dico.
"Non so a cosa servirà, ma va bene", detto ciò si alza e corre verso il ragazzo russo.
Non importa quanto Yaku si lamenti del suo rapporto con Lev, non rinuncerà mai alla sua compagnia e farà qualsiasi cosa per mantenere la sua posizione di amico, a modo suo però.
Finisco il mio pranzo in solitudine.
Di ritorno alla mia classe incrocio Kuroo insieme a Yamato-senpai. Tento di passare inosservato, invano.
"Hey Kenma!", mi chiama per poi correre verso di me.
"Oi, perché sta mattina te ne sei andato via a quel modo? Così mi fai preoccupare eh"
"Scusa", dico con un filo di voce. Sento lo sguardo opprimente di Yamato-senpai addosso.
"Kenma? Ma che ti prende oggi?"
"Niente"
"Non dirmi che è ancora per quella storia di Yamato! Stai tranquillo, lei non è arrabbiata"
Come fa a non essersi accorto che Yamato-senpai cerca sempre di uccidermi con lo sguardo?
"Ok", commento a voce sempre più bassa. 
Lo squillo della campanella mi salva. Ci salutiamo e andiamo ognuno nella propria classe.
La situazione si fa sempre più tesa. La mia senpai sta tramando qualcosa, me lo sento. In tutto questo il mio senso di colpa cresce ancora di più.

Sono seduto alla mia scrivania e sto facendo i compiti di matematica, ma non ci sto capendo un granché. 
Di pomeriggio, agli allenamenti, Yamato-senpai si è presentata di nuovo. 
Yaku mi ha detto di provare a portarle via -o per meglio dire- a riprendermi Kuroo, ma il fatto è che sembrano così felici insieme. 
Quando non ci sono io. 
Ho pensato più volte che sarebbe stato meglio lasciar perdere, a dargliela vinta, ma proprio non ci riesco. Mi salgono le lacrime agli occhi ogni volta che immagino la mia vita senza di lui. 
Quindi ho deciso che proteggerò con tutte le mie forze quel posto che occupo tutt'ora vicino a lui. E per farlo sopprimerò l'imbarazzo e il senso di colpa, e mi godrò ogni attimo.
Dopodomani ci sarà il ritrovo con il Karasuno, e non vedo l'ora. Anche perché rivedrò il mio kouhai Shoyo, insieme a quel suo bizzarro amico, Kageyama. 
Ho intenzione di rendere gli attimi sul campo i più belli mai vissuti.
Si fotta Yamato Nagisa.



_________________________________________

Alloooooooora, sembra che il nostro Kenma, dopo aver riflettuto decisamente tanto, sia arrivato ad un punto di svolta! Ma sarà davvero così semplice ignorare la sua rivalità con Yamato? Mi sa che vi tocca aspettare per scoprirlo ;)

Vabbè, comunque questo capitolo è lunghissimo, e mi sono impegnata particolarmente perché dovevo preparare per bene le premesse per le prossime parti di questa storia. Spero non sia stato noioso o altro.
Se vi va lasciate un commento così so dove posso migliorare.

E niente, al prossimo capitolo :D

Mi importa solo di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora