"Allora ti va di seguirmi in un posto? Non è lontano da qui"
Stiamo camminando da circa dieci minuti. Lev è silenzioso e io non dico nulla e mi concentro su sapore, che ho ancora in bocca, della cioccolata al caramello.
Ogni tanto alzo lo sguardo e ogni volta noto l'espressione di Lev, che non mi dice assolutamente nulla. Di solito il suo viso è come un libro aperto, mentre ora è serio.
Ci faccio poco caso e inizio invece a chiedermi dove mi stia portando. Non conosco bene questa zona della città e, siccome le strade dei quartieri che stiamo attraversando si fanno via via sempre più desolate, comincia a salirmi il dubbio che Lev si sia in realtà perso. Cosa che sarebbe totalmente da lui.
Dopo altri cinque minuti di camminata decido di chiedere spiegazioni:
"Oi, Lev, mi dici dove mi stai-", ma vengo interrotto subito.
"Ecco, ci siamo!", constata Lev fermandosi davanti ad un edificio imponente dalle finestre sbarrate. Ha tutta l'aria di essere abbandonato da tempo.
"Non farai sul serio, spero", commento. Ma Lev mi guarda in faccia, sorride, con il suo sorriso in grado di farmi sciogliere in un istante, e replica: "Sono serissimo, ci sono già stato con mia sorella qualche anno fa quindi so quello che faccio. E poi se hai paura, puoi sempre stringerti a me"
Il suo sguardo ammiccante e il tono provocatorio mi fanno innervosire e arrossire allo stesso tempo. Non ho nemmeno il tempo di contestare questa assurdità che lui mi prende per mano e mi trascina con se.
La porta è incatenata, ma il muro ha un buco abbastanza grande da farci passare entrambi a gattoni. L'interno è buio e sono costretto ad accendere la torcia del cellulare. Con quel poco di luce che ho noto che quello che sembra un grande salone principale è quasi deserto, se non fosse per alcuni scatoloni impolverati e qualche architrave crollata. Mi salgono i brividi.
Sento la mano di Lev stringermi più forte. Per fortuna che non può vedere la mia faccia.
"Cos'è questo posto?", chiedo.
"Non ne sono sicuro, ma penso che un tempo fosse la succursale di una grande azienda di antibiotici. Però è stata abbandonata. Ormai è in disuso da circa sei anni."
"Capisco... Ma allora perché hai deciso di portarmi qui?"
"Se mi segui lo scoprirai"
Mi guida verso una scalinata che sembra tutto tranne che stabile. Mi spiega che ci sono un bel po' di rampe da fare e che quello che mi vuole far vedere sta sul tetto.
Esausti arriviamo fino in cima, davanti ad una porta rossa. La serratura è rotta ma ci sono delle grosse catene.
"Sono li solo per bellezza, con qualche colpo vedrai che si apre", mi assicura Lev. Ed in effetti ha ragione.
Usciamo sul tetto di quel vecchio palazzo e l'aria fredda ci investe tutto d'un colpo. Non c'è letteralmente niente qua sopra; l'illuminazione è scarsissima, il panorama non è un granché, da solo sulla strada priva di lampioni da cui siamo arrivati. Rimango un po' deluso ma Lev mi intima di restare fermo dove sono e di chiudere gli occhi. Sono scettico, ma arrivati a questo punto tanto vale dargli retta. Lo sento allontanarsi di qualche metro per poi cominciare ad armeggiare con qualcosa. Sento dei rumori sordi e ho la tentazione di aprire gli occhi.
"Ok, fatto. Ora puoi guardare"
Tolgo le mani dal mio viso e quello che vedo mi lascia senza fiato.
Sopra alla balaustra che da su quella strada tanto desolata sono appese a due pali, che non avevo notato, tante lucine colorate, tipo quelle che si usano a natale, che illuminano tutto intorno, e permettono di vedere in lontananza la Tokyo Tower. Il paesaggio, adesso, è stupendo.
Guardo Lev in cerca di risposte.
"Ti piace? L'ho fatto per te", mi domanda.
"Lev, è bellissimo!"
"Speravo tanto che ti piacesse"
"Ma perché tutto questo?"
"Perché volevo fare qualcosa di speciale per te che sei speciale"
Mi fermo a guardarlo.
"Che intendi dire?"
Lui ricambia il mio sguardo e mi sorride dolcemente: "Per me sei speciale Yaku, mi piaci"
Non rispondo. Non so che dire. Non sono nemmeno sicuro di aver capito bene.
"Vuoi rimanere in silenzio per il resto della serata?"
Io continuo a non dare cenni di risposta.
"Vorrà dire che parlerò io", afferma infine Lev. "Sai, non ho mai veramente riflettuto sul fatto che due ragazzi o due ragazze possano stare insieme. Mi hanno insegnato che i ragazzi stanno con le ragazze e viceversa, perciò non mi sono mai posto concretamente il problema. Però quando il capitano e Kenma hanno detto di essersi messi insieme, mi si è accesa una lampadina. Inizialmente ero confuso: però poi ci ho pensato su bene e sono giunto alla conclusione che non importa se la persona di cui sono innamorato è maschio o femmina"
Finalmente torno in me e formulo: "Si ma a te sono sempre e solo importate le ragazze, com'è che tutto d'un tratto comincia a piacerti un ragazzo?"
"Ma allora non hai capito: non mi interessa se sei maschi o femmina, l'importante è che sei tu. Dopo questa rivelazione ho cominciato senza volerlo a guardare al di là del sesso e mi sei apparso davanti tu"
Le mie guance avvampano e comincio ad indietreggiare. Il cuore batte a mille e ad un tratto mi rendo conto di avere paura. Mai avrei pensato che questa storia sarebbe andata a finire così, non l'avevo minimamente messo in conto.
"Yaku, perché ti allontani, mica mordo", Lev avanza per raggiungermi. Tento di fuggire ma lui mi afferra il braccio e mi costringe a sostare di fronte a lui.
"Mi dici che ti prende? Ti ho appena detto che ricambio i tuoi sentimenti!"
"Scusa! La verità è che non avrei mai pensato che finisse così. Sinceramente non ci credo, non ci voglio credere!"
"Ma perché?!"
"PERCHé NESSUNO MI GARANTISCE CHE UN GIORNO NON CAMBIERAI IDEA!"
"Yaku-"
"CHI MI DICE CHE MAGARI UN GIORNO CAPIRAI CHE IN REALTà TI FA SCHIFO BACIARE I RAGAZZI E CHE LE RAGAZZE SONO MOLTO MEGLIO?!"
Senza rendermene conto ho alzato la voce. Sto rovinando tutto.
Faccio per girarmi e lasciare definitivamente questo posto ma Lev mi prende bruscamente per le spalle e mi bacia. Così. Senza preavviso.
"Questo ti basta come risposta?"
Ci guardiamo intensamente. Devo avere ancora un'espressione incredula. Ma quando lui mi sorride, io non posso fare a meno di lasciarmi andare e dire: "Allora adesso tu mi appartieni"
"Certamente, piccoletto"
__________________________________________
E dopo tanto tempo eccoci giunti alla fine!
Allora la scena smut è stata imbarazzantissima da scrivere e allo stesso tempo divertente, e niente l KuroKen resta, a parer mio la ship più pucciosa.
Sono contenta di aver fatto anche un piccolo close up su Yaku e Lev, che ritengo stiano troppo bene insieme.Mi farebbe piacere se scriveste come vi è sembrata la storia nel complesso (ovviamente se vi va) e cosa potrei migliorare. Anche perché nelle vacanze di natale avevo intenzione di iniziare una nuova serie, ma devo ancora decidere se dedicarla alla IwaOi o alla TsukkiYama.
Detto ciò vi ringrazio davvero per aver seguito questa storia fino ad adesso, per me significa molto sapere che c'è gente che gradisce quello che scrivo.
E niente allora ci vediamo presto ciuuuuuu
STAI LEGGENDO
Mi importa solo di te
FanfictionHeyyyyyy, questa FanFiction sarà sulla KuroKen (in assoluto il mio OTP)! Non vedevo l'ora di cominciare a scrivere e spero che non sia una schifezza. Ovviamente questa è una storia boy x boy e ci saranno scene spinte (che senso avrebbe se no?) qui...