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"BASTARDO!" 
La guancia si infiamma all'improvviso. Brucia. Fa male.
Nessuno mi aveva mai dato una sberla all'improvviso. 
Senza volerlo comincio a piangere.
"MI SPIEGHI CHE PROBLEMI HAI?!", interviene Kuroo in mia difesa.
Siamo nel corridoio della scuola, le lezioni sono cominciate solo da due ore. Io e Kuroo stavamo andando alle macchinette insieme. Non c'era nessuno nei paraggi stranamente. All'improvviso mi aveva preso la mano. Non aveva detto nulla, ma mi aveva reso felice. Poi ho sentito de passi avvicinarsi velocemente nella nostra direzione e mi sono girato. 
Così lei mi ha tirato uno schiaffo.
E ora sono seduto per terra appoggiato al muro, con la guancia dolorante e gli occhi pieni di lacrime, mentre ascolto Kuroo urlare.
"DEVI SMETTERLA DI TORMENTARE KENMA OK?!"
Yamato-senpai ha la faccia sconvolta. Quello sconvolto qui dovrei essere io.
"M-ma lui ha rovinato tutto. TUTTO! è TUTTA COLPA SUA", urla indicandomi.
"Vattene"
"Sei cambiato, Tetsurou ...", dice con disprezzo.
"Ho detto VATTENE!", grida Kuroo, facendola scappare via.
Vederlo così arrabbiato mi stupisce.
Lo vedo ansimare debolmente, poi si gira verso di me che probabilmente ho la guancia tutta rossa. Non dice nulla, mi tende la mano e basta. La afferro e mi tira su da terra facendomi finire dritto tra le sue braccia. 
"Micetto, ti devi essere spaventato", sussurra.
"..."
"Fa tanto male?"
"Un po'"
"Quella brutta-"
"Andiamo a prendere quelle barrette o no?"
"Hai ragione, non pensiamoci su"
Mi sorride e ci incamminiamo.

Il pomeriggio stesso, subito dopo gli allenamenti, negli spogliatoi, racconto a Yaku quello che è successo.
"Non ci posso credere!", esclama indignato.
"Ma come si permette quella sgualdrina!"
"Va tutto bene Yaku, dopotutto è acqua passata ormai. Sai a dire il vero un po' la capisco, del resto fossi io a venire abbandonato da Kuroo, probabilmente mi troverei nella sua stessa situazione"
Siamo soli nello spogliatoio, se ne sono andati tutti, anche se sono certo che Kuroo è fuori ad aspettarmi. In realtà quello che ci sta mettendo un'infinità a cambiarsi sono io, Yaku mi sta solo facendo compagnia.
"Sai sono contento che le cose tra voi due si siano risolte. Ma posso farti una domanda?"
"Ok"
"Quando avete intenzione di dirlo agli altri?"
Sobbalzo. 
"Ehm, non saprei, ma non credo molto presto"
"Ma dai!", esclama Yaku per poi aggiungere, "Prima o poi dovrete farlo!"
"Si ma stiamo uscendo solo da poco, è presto ancora"
"Secondo me al meno al resto della squadra potreste dirlo, è come stare in famiglia alla fine, no?"
"Non lo so..."
"Ok ok, evito di metterti pressione. Comunque ora devo proprio andare, mia madre mi uccide se faccio tardi ancora una volta. Però ripensa a quello che ti ho detto ok?"
Annuisco pensieroso.
"A domani, Kenma!"
"Ciao ciao", rispondo a bassa voce mentre la porta si richiude alle sue spalle.
Finisco di mettere le mie cose nella sacca, mi spruzzo un po' di deodorante che non si sa mai, ed esco. 
Come previsto trovo  Kuroo che mi aspetta subito fuori la scuola. 
"Hey micetto, pensi di riuscire a metterci un po' di meno a cambiarti? Guarda che fa freddo qua fuori"
"Non è che mi devi per forza aspettare", replico impassibile.
"La fai facile tu! Ma non hai idea di quanto sia difficile per me stare lontano da te. Ogni volta che non ci vediamo per troppo tempo mi sembra come se il mio cuore stesse per disintegrarsi!", il suo tono è stupidamente drammatico. Lo so che cerca di farmi ridere, ma tutto quello che riesco a fare è arrossire pesantemente e concentrare lo sguardo sul marciapiede per contenere l'imbarazzo.
"Kenma, ti va di venire da me stasera?", chiede poi tornando serio.
"Ok..."
"Ti devo parlare di una cosa molto importante"
"Ok... Cosa?"
"Preferisco parlarne con più calma, se per te va bene"
Annuisco e non aggiungo altro. Sono curioso.
Mentre camminiamo non parliamo, è stata una sessione di allenamento faticosa e tutto ciò che voglio ora è sdraiarmi su un letto e dormire. 
Quando arriviamo a casa di Kuroo è già buio e mentre lui sta aprendo la porta di casa il mio stomaco brontola talmente forte che ci mettiamo a ridere.
"Scusa, è che ho una fame terribile", dico togliendomi le scarpe all'ingresso.
"Si, anche io. Cosa vuoi per cena?"
"Hmmmmm, ramen precotto?"
"Ottima scelta, da veri buongustai!"
"Scommetto che tanto in frigo non c'è altro come sempre", bisbiglio sorridendo, ma Kuroo mi sente e ride.
Dopo cena saliamo di sopra e siccome siamo entrambi stanchi ci cambiamo e andiamo direttamente a letto. é venerdì, domani non abbiamo scuola.
"Quindi?", chiedo appena Kuroo si si siede sul letto accanto a me infilando le gambe sotto le coperte.
"Hm?"
"Non mi dovevi parlare di una cosa importante?"
"Ah si, giusto! Me l'ero quasi scordato. Ecco volevo solo chiederti se prima o poi hai intenzione di dire a qualcuno di noi"
Rimango un attimo perplesso. Guardo Kuroo mentre si sistema il cuscino dietro la schiena per stare più comodo. Mi metto seduto pure io.
"Beh, forse si, ma ne avevamo già parlato, no?"
"Si però penso che nel caso volessimo fare coming out, farlo come coppia ci darebbe più coraggio, no?"
"Kuroo io non me la sento tanto"
"Micetto, non dico che lo dobbiamo fare per forza, però volevo provare a prendere in considerazione l'idea di dirlo a qualcuno. Non devono saperlo tutti"
"E a chi vorresti dirlo?"
"Ai ragazzi?"
"Hmmm", non sono per niente convinto. Mi ritorna in mente un episodio del passato, avevo circa dieci anni ed ero andato a trovare mia nonna in campagna. Ero uscito a passeggiare (quando ancora mi sbattevano fuori di casa per farmi prendere un po' d'aria), e stavo camminando in riva ad un fiumiciattolo. Più avanti c'era una scuola ed evidentemente le lezioni erano appena finite perché ad un certo punto ho visto una folla di liceali che si avvicinava. Sono rimasto a guardarli per un po' fin quando non ho visto tre ragazzi che stavano dando parecchio fastidio ad un altro ragazzo; lui me lo ricordo bene, era mingherlino e i suoi capelli gli coprivano gli occhi. Non sentivo bene quello che dicevano ma ad un certo punto si è intromesso un altro ragazzo in difesa del mingherlino, e a quel punto uno dei bulli ha urlato, così forte che i loro compagni più avanti si sono girati quasi tutti: "Guardali sti due froci! Toglietemi una curiosità chi è che lo prende nel culo?". Tutti hanno riso, tranne i due ragazzi, uno dei due, quello più alto, allora ha detto: "Ma cosa stai dicendo?". Al che un altro dei bulli replica: "Ma piantala! Sappiamo tutti che avete fatto cosacce nello spogliatoio della palestra! Fate davvero schifo!"
In quel momento, io ero già fin troppo consapevole della mia sessualità, e mi sono sentito preso in causa e offeso da quella parole. 
Ricordare questi fatti fa male. 
"Kenma, guardami", dice dolcemente prendendomi il viso tra le mani e sollevandolo leggermente così che io possa guardarlo negli occhi, "Se tu non ti senti ancora pronto per fare coming out va benissimo, però penso che sarà difficile tenerlo nascosto a lungo"
"Per via di Yamato-senpai, dici?"
"Al di là di quella zoccola, io quando siamo in giro insieme voglio che ci teniamo per mano, voglio poterti guardare in faccia e dirti che sei stupendo e voglio baciarti, a prescindere da dove ci troviamo. Voglio che troviamo il coraggio di amarci a prescindere da tutto e tutti. Perché detto onestamente a me non frega proprio un cazzo di quello che dicono gli altri, a me importa solo di te" 
Dopo quelle parole, mi viene d'istinto tendermi in avanti per far combaciare le nostre labbra in un tenero bacio.
"è quello che voglio anche io", dico, "ma forse sono troppo codardo"
Kuroo mi guarda negli occhi, e dal suo sguardo capisco che lui non mi crede codardo. 
Sorrido leggermente.
"Però,", aggiungo, "forse ai ragazzi potremmo dirlo davvero"
"Davvero?"
"Alla fine è come stare in famiglia no?"

Siamo in palestra, ci stiamo allenando a coppie. 
Sto facendo delle alzate a Kuroo e lui le riceve tutte alla perfezione, come sempre. 
Ad un certo punto la segretaria entra in palestra e parla con il coach che ci annuncia che deve assentarsi brevemente ed esce seguito dalla segretaria.
Io e Kuroo ci scambiamo uno sguardo d'intesa.
"Ragazzi scusate un attimo", dice Kuroo in modo che tutti possano sentirlo. Gli altri si voltano a guardarlo.
Sta per succedere. Sto per fare coming out.
"Io e Kenma dobbiamo dirvi una cosa importante"
"Cosa?", sento chiedere a Yamamoto.
Io pianto gli occhi a terra e cerco di ignorare il battito del mio cuore.
Sento gli sguardi di tutti puntati addosso, lì, pronti a giudicarmi, esattamente come è successo a quei due ragazzi di quell'estate.
Comincio a sudare.
All'improvviso la mano di Kuroo afferra la mia decisa ma allo stesso tempo delicata. Alzo la testa e vengo travolto dal suo sorriso che mi infonde sicurezza. 
Già, non sono solo. C'è Kuroo qui con me. Finché lui è qua sento che ce la posso fare. 
"Allora, non so come la prenderete,", comincia, "però pensavamo che fosse giusto dirvelo perchè siamo una squadra e tra di noi non dovrebbero esserci segreti di questo genere"
"Si ok abbiamo capito, ora muoviti che non possiamo stare qui fino a sera", taglia corto Yaku facendomi l'occhiolino.
"Si, ehmm, quello che io e Kenma volevamo dirvi è che ...", mi guarda un ultima volta per poi pronunciare l'ultima frase tutto d'un fiato: "... siamo gay e ci siamo messi insieme"
Nessuno fiata. Ci fissano tutti stupiti. 
Io serro gli occhi più forte possibile sperando che non comincino ad urlarci contro.
Sento applaudire.
Schiudo gli occhi e vedo Yaku che ci sorride e applaudisce lentamente. Non capisco. Poi Lev gli fa eco, seguito da Yamamoto e poi Inuoka e Shibayama e poi tutti gli altri. Lo stupore sui loro volti lascia il posto alla comprensione e la solidarietà.
 Alla fine ci troviamo sommersi da uno scroscio di applausi.
"Ecco perché hai mollato quella gran figa di Yamato! Perché ti piace il cazzo! Ma potevi dirlo prima invece di farci rosicare come dei coglioni!", esclama Yamamoto ridendo come un pazzo, senza smettere di applaudire.
Guardo nuovamente Kuroo, cercando di capire ma rimango sorpreso nel notare una lieve lacrima scendergli giù dalla guancia.
A questo punto non c'è più niente da capire, e mi lascio travolgere dalla felicità di essere accettato.

"Kuroo, fai piano così mi lasci i segni!", dico, ma lui non mi ascolta e continua a succhiarmi con forza il collo.
"Micetto, ti amo tantissimo, voglio stare sempre con te"
"Questo l'ho capito ma se mi stacchi il collo la vedo dura"
Alla fine Kuroo si stacca e mi fissa dritto negli occhi, senza smettere di sorridere. 
Gli accarezzo delicatamente la guancia e mi godo quel bagliore così contagioso che vedo nei suoi occhi neri come il carbone.
"Ti amo tanto anche io, Kuroo", dico per poi baciarlo, lasciando che lui mi stringa forte a sé.




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E dopo anni e anni eccomi di nuovo qui!

Mi dispiace non aver aggiornato per più di un mese ma la scuola mi sta tenendo incollata ai libri.

Spero che continuerete a leggere anche se pubblicherò con poca regolarità. Sto già lavorando al prossimo capitolo che, ve lo anticipo già, sarà SMUT! (!AVVERTENZA! io adoro scrivere robe sconce quindi sarà moooooooooooolto esplicito, non scandalizzatevi)
Poi volevo fare un piccolo speciale sulla YakuLev, perché dai ci vuole.

Ed infine ultimissima cosa vorrei che, se avete voglia, mi diceste tra la IwaOi e la TsukkiYama su quale delle due vorreste che io scrivessi una nuova storia. Peché purtroppo ci stiamo avvicinando alla fine ma a me piace troppo scrivere e quindi avevo pensato di iniziere qualcosa di nuovo.

E niente come sempre ci vediamo al prossimo capitolo che spero arrivi prima dell'ultima volta.

Ciauuuuuuuuuuuu

Mi importa solo di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora