«potrebbe toccarmi come l'ultima volta?»
Misi a fuoco me stesso, riuscì solo a percepire il contatto e la sua voce infantile- forse lo stava aspettando da non so quanto e voleva vedere come mi stessi comportando al reagire. Perché non mi sono fermato, perché sono andato oltre- non erano rimorsi i miei.
Guardandola appoggiarsi sul mio grembo non riuscì a fare a meno di sorriderle davanti, forse ero troppo agitato ma questo non l' avevo voluto io- le mie mani che lentamente accarezzavano i suoi fianchi coperti mentre non riuscivo a non cambiare inquadratura se non quella delle sue morbide labbra.
«Cosa stai facendo Alyssa..» sussurrai provando che tutto ciò era sbagliato, ma non riuscivo a smettere. «-vuoi questo dal tuo insegnate?»
Le mie mani cominciavano a sentire il caldo della pelle, cominciavano ad entrare al suo interno- sciogliendo l'elastico interno della camicetta rosa lentamente le sue spalle venivano scoperte e assaporate dal mio sguardo ; fino ad arrivare al punto più instabile di tutto questo.«Sei tu che vuoi questo da una tua alunna.»
Sorrise avvicinandosi al mio viso, e senza pensarci una seconda volta, spinsi il mio istinto verso le sue labbra vogliose unendole freneticamente.
Appoggiai la schiena senza troppi problemi alla sedia riuscendo a tirarmi dietro Alyssa di conseguenza, i miei occhi chiusi e perfettamente consapevoli della musica che si stava diffondendo all'interno della stanza.
Assaporai quel dolce ciglio lucido, «Non credo -» continuai accarezzando vivacemente il retro della schiena e cercando di slacciare quel inutile pezzo di stoffa che manteneva il seno ancora coperto. «non credo tu sappia cosa significa tutto questo.» raggiunsi la fine, staccandomi quel poco per guardarla muoversi verso di me in tutto il suo splendore.Lei nuda dal busto in sù, quel seno limpido e giovane che veniva compresso dagli arti goffamente appoggiati sulle mie cosce - sentivo le sue mani sul mio enorme problema, erano così vicine da mandarmi un segnale che era tutto fuorché positivo, ero letteralmente fuori da ogni cosa ragionevole su questo mondo, da ogni morale etica e da ogni concetto.
«Vorrei capire cosa si prova, professor Styles.» aggiunse mentre roteavo lo sguardo sul suo bacino sempre più intenzionato a voler sentire la mia erezione in costante crescita, guardai semplicemente come tutto questo venne realizzato con un solo sospiro.
«Alyssa-» chiusi gli occhi facendo cadere la mia testa indietro, da lì la confusione totale.
Cominciai a sentire i piccoli movimenti del suo ventre, il suo meraviglioso fiore appoggiato e aiutato a distruggere il mio dolore con quei voraci gesti costanti.
Sorrisi istintivamente, aiutandola nel continuo appoggiando le mani sui fianchi e cercando un modo per slacciare quell' inutile tessuto.
«Sei così brava e bella,» aggiunsi oltraggiando il viso verso le sue spalle e spostando le mani sulle cosce.
Presi delicatamente le calze stirate sulla pelle calda, stringendole dall'eccitazione dei suoi inesperti e vogliosi movimenti sul mio cazzo.
Avrei giurato che se non si fosse fermata probabilmente le sue urla sarebbero uscite fuori dall'istituto mentre desiderava di prenderlo, ma molto probabilmente non sarebbe successo così in fretta.«Harry-» sussurrò avvolgendo le braccia sul mio collo e cercandomi con le labbra «mi sento strana» i suoi gemiti aumentavano sempre di più, sentivo la sua voce attraversare i brividi della mia pelle- riuscivo ad ascoltare i suoi lamenti che quasi piangevano dall'emozione.
Sorrisi stringendo più voracemente il tessuto e aiutando con l'altra mano ad aumentare i movimenti, dovevo liberarmi del mio inutile strato - ne avevo un assoluto bisogno e forse sarei stato stupido a fargli notare cosa aveva fatto con dei semplici gesti iniziali, ma non mi importava.
«Alyssa,» incominciai fissando il suo bacino intensamente «Aspetto questo da non sai quanto tempo.» Salì con gli occhi sul seno sudato, quel ritmo costante provocava il viaggio mentale tra le sue più nascoste membra.
Morsi lentamente le mie labbra abbracciando subito dopo il suo busto, avvicinandola a me sentì quanto stesse tremando e quanto avrebbe voluto sentire le mie mani su di lei; probabilmente non aveva intuito che tutto quello era solo l'inizio.
I miei palmi che toccavano la seta della gonna e al contempo impazzivano sulla schiena giovane e stanca.
Le sue labbra che rapivano la pelle del mio collo, il suo respiro profondo che mi raffreddava e solleticava allo stesso modo. I lamenti vogliosi e richiamati dal mio nome-
le gambe attive incastrate perfettamente ai lati della seggiola, quale continuava a cigolare quasi pensando si potesse rompere - ma io continuavo a non realizzarne il contesto, forse era arrivato veramente il momento della mia vita, forse potevo realmente contare sulle dite le possibilità che il mio destino potesse improvvisamente cambiare in peggio.
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Sweet Lips - hes.
FanfictionPerché è così strano essere trascinati da qualcosa, così strano essere di qualcuno. + + + Daddy / AgeGap + hes. // sccdoma™ // tutti i diritti sono riservati.