Suga a volte veniva spostato al piano di sotto, insieme a un letto. Passava la maggior parte dei giorni dormendo, mangiava sempre meno.
Passò Natale. Poi il compleanno di Daichi, e quello di Asahi. Suga non era in grado di partecipare a niente, quindi le loro piccole feste furono svolte a casa sua. L'anno nuovo fu un tranquillo, privato evento. Suga riuscì a stare sveglio per le festività. Daichi era al suo fianco.
Fu in un tranquillo mercoledì di gennaio che Suga sorprese tutti con una carica di energia.
"Voglio il mapo tofu stasera" dichiarò.
"Kou, sei sicuro?" chiese suo padre. "Non è un po' troppo pesante?"
"Va tutto bene! Stasera voglio davvero quello. Non riesco a ricordarmi l'ultima volta che l'ho mangiato."
Sorrise. "Va bene allora. Dovrò correre al negozio e prendere un po' di macinato di maiale. Starai bene finché non torno?"
"Daichi mi terrà d'occhio". Si girò verso il suo ragazzo. "Vero?"
"Certo!"
Il papà di Suga rise. "Beh, so che posso fidarmi di lui. Tienilo fuori dai guai, okay? Tornerò presto. Tornerò," aggiunse, un po' più piano, a suo figlio.
"Ciao papà!"
Appena la porta si richiuse, Suga si alzò e si stracchiò.
"Usciamo!"
Daichi era scioccato. "È quasi buio. E si gela! Perché vuoi uscire adesso?"
Suga alzò le spalle. "Oh, non lo so. Perché è da un po' che non esco. In più, sento come se non potrò avere un' altra possibilità per farlo," disse. "E voglio vedere le stelle."
"Allora apro la porta sul retro. Possiamo sederci in giardino," disse Daichi. Si alzò, ma Suga gli prese il braccio. "Koushi?"
"Voglio andare al parco".
Daichi prese i loro telefoni e le chiavi mentre Suga si metteva i suoi vestiti invernali. Mandò un veloce messaggio al papà di Suga per fargli sapere dove sarebbero andati, prima di unirsi al suo fidanzato. Si vestirono entrambi- -Suga molto più di Daichi--prima di dirigersi fuori.
Per arrivare al parco bisognava fare una piccola passeggiata giù per una collina e attraversare una scoscesa pianura erbosa. Erano a metà strada quando Suga fermò Daichi. Indicò un piccolo punto piatto vicino ad una strada vuota, dove non c'era la luce dei lampioni.
"Fermiamoci qui!"
Daichi sospirò, ma accettò controvoglia.
I due erano sdraiati di schiena di fianco alla strada. L'erba, nonostante fosse rigida per la brina, era sorprendentemente comoda. Daichi e Suga erano fianco a fianco, le braccia si toccavano e le dita sotto i guanti erano allacciate. Il loro respiro si mischiava con l'aria fredda.
Non c'era nessuno fuori. Era calmo e buio, fatta eccezione per le stelle. Era tranquillo.
"Hey, Daichi?" sussurrò Suga.
"Si, Koushi".
"Ti devo confessare una cosa," disse dolcemente.
Daichi girò la testa per poterlo sentire meglio. "Oh?"
"Riguardo al cancro".
Daichi potè praticamente sentire il suo sangue gelarsi. "Ti ascolto," disse.
"Ricordi quando ti ho detto che probabilmente poteva essere controllato con la chemio aggressiva? Ho... Ho mentito. Era l'ultimo stadio di cancro fin dall'inizio. Ho detto a tutti che era stato diagnosticato e che i dottori avevano detto che poteva essere fermato, ma... "
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Four out of six || Daisuga (traduzione)
Fanfiction*ATTENZIONE*: STORIA NON MIA. Io l'ho soltanto trovata sul sito "archive of our own" e ho deciso di tradurla. Tutti i diritti e i complimenti vanno alla scrittrice sugamama_crowshi. Anche le fanart che ho messo all'inizio di ogni storia non sono mie...