Capitolo 9

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Erano passati 4 giorni dal bacio, e Daichi aveva cercato di evitare l'argomento con tutte le sue forze.

Tutti sembravano aver notato che c'era qualcosa di strano tra il loro capitano e il vice capitano. Daichi era più gentile con lui, tenendolo però a distanza. Suga, nel frattempo, sembrava più triste. La squadra aveva pensato che fosse perché non gli era più permesso giocare con loro, ma diventava sempre più ovvio che la causa era una certa persona.

Fu la più improbabile delle persone a confortare il capitano.

"Asahi?" Daichi sorrise. "Che succede?"

"Tu. C'è qualcosa che ti sta dando fastidio."

"È così ovvio?"

La piccola smorfia di Asahi fu la risposta che gli serviva. Daichi sospirò e si appoggiò al muro. Silenzio. Asahi alla fine lo incalzò leggermente.

"È qualcosa che ha a che fare con Suga?"

"Sì." Fece una pausa. "Non ne voglio parlare. Almeno, non qui".

Asahi annuì. "Um... I miei genitori non sono a casa, se ti va puoi venire."

"Grazie".

                       ........................

"Ti ha baciato?!"

"Non urlarlo!" ruggì Daichi.

"Scusa, scusa". Asahi abbassò la voce, anche se avrebbe voluto ricordare a Daichi che non c'era nessun'altro in casa oltre a loro. "Um, quindi come è stato?"

"Asahi, credo che tu non abbia capito il punto. Suga. Il nostro compagno di classe. Il nostro compagno di squadra. Mi ha baciato."

Asahi annuì lentamente. "E...?"

Daichi si coricò sulla schiena. "Non importa."

"No, dimmi cosa c'è che non va."

Daichi esitò.

"Asahi, io non sono... gay."

"Non devi dirlo come se fosse una malattia. Non è che essere gay sia volgare o sbagliato."

Daichi si voltò. Il perenne broncio di Asahi si accentuò.

"Oh, non dirmi che sei una di quelle persone etero."

"Che cosa intendi con 'una di quelle persone etero'? Perché lo stai dicendo come se fossi gay?"

Silenzio assoluto.

A Daichi servirono diversi minuti per elaborare quello che stava succedendo. Poi ansimò.

"Aspetta... Asahi, non sarai... Lo sei?"

Asahi distolse lo sguardo.

"Perché non me l'hai detto?" chiese Daichi.

"Perché avevo paura che succedesse una cosa del genere".

Daichi si vergognò subito di sé stesso. Come aveva potuto far sembrare a uno dei suoi migliori amici che fare coming out significava essere respinto? Che razza di capitano era? Che razza di amico era?

Asahi si accorse subito della sofferenza di Daichi.

"Va tutto bene! Sei la prima persona a cui l'ho detto, ma non è andata male come pansavo sarebbe stato".

"Cavolo, grazie," disse Daichi impassibile.

"Ascolta, Daichi. Siamo alle superiori! Le persone mi fanno già innervosire, e pensano che sono al quinto anno, e mi dicono che sono troppo volubile. Immagina se sapessero che sono gay. Non potrei sopportarlo. Preferisco finire la scuola in modo tranquillo senza altri drammi".

"Oh, non è così".

"Hm?"

Daichi rise. "Stavo solo pensando a quanto sia ironico che tu sei più maturo di me a riguardo". La sua risata svanì come aveva immaginato. "Io ci tengo a Suga. Ci tengo davvero. Ma non credo di potergli mentire così. Non so se posso amarlo in questo modo."

"Capisco".

I due sedettero in silenzio di nuovo, entrambi rimuginando i propri pensieri.

"Non voglio mettermi con lui perché è il suo ultimo desiderio, capisci?" disse Daichi. "Voglio mettermi con lui perché ci tengo."

Asahi fece un verso in segno di assenso. "Beh, um... Ti è piaciuto il bacio?"

Daichi non rispose subito. Asahi fu subito preoccupato. "Daichi?"

"E se mi fosse piaciuto?"

"Questo non ti rende necessariamente gay, lo sai?"

"Lo so".

Asahi alzò le spalle. "Cosa avete da perdere?"

Daichi rise per l'ironia. "Sai, Suga ha detto la stessa cosa prima di baciarmi".

"Quindi cosa hai intenzione di fare?"

Il capitano alzò le spalle. "Beh, dovrò parlargli presto, non è vero?"

Four out of six || Daisuga (traduzione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora