In agosto, era chiaro che Suga non stava piú bene come prima.
Indossava la parrucca per la maggior parte del tempo ormai. Aveva perso peso. Molto spesso non era a scuola perchè doveva visitare i dottori con piú frequenza. Daichi gli chiese notizie, ma inutilmente. Suga avrebbe semplicemente sorriso e ignorato l'argomento come aveva sempre fatto.
Non era peggiorato ancora fino a quando non partirono per Tokyo. Il viaggio in bus passò tranquillo, ma Suga si alzò alle prime luci dell'alba gemendo. Svegliò Daichi, che era seduto di fianco a lui.
"Come stai?" chiese Daichi.
Suga era pallido.
"Sto bene" disse fermamente.
"Sei sicuro di stare bene per andare al ritiro?" chiese Daichi, la sua voce piena di preoccupazione. "Sono sicuro che possiamo concordare di farti tornare prima".
Suga sospirò. "Tutto ciò che posso fare adesso è quello che riesco. Voglio esserci, Daichi, e starò per tutta la settimana".
"Ho sentito che sarà faticoso. E caldo."
"I miei genitori hanno già chiamato e trovato tutto gli ospedali in zona. Nel peggiore dei casi posso andare in quello piú vicino". Suga diede una pacca a Daichi sul braccio. "Sto bene. Non preoccuparti così tanto."
"Ma--"
"Starà bene", disse Ashai, che si era sporto dal corridoio.
"Però, la sua salute..."
"Ha appena detto che starà bene. Sono sicuro che sarà così. E nel peggiore dei casi, Suga starà fermo per un po' e andrà all'ospedale.
"Sono proprio qui, lo sai. " mormorò Suga." Poi, scusa per averti svegliato, Asahi".
"Va tutto bene, " disse con uno sbadiglio. "Siamo quasi arrivati comunque. Credo"
Era proprio così. In due ore arrivarono sani e salvi in Saitama. Furono accolti dal Nekoma. L'entusiasmo era nell'aria.
Suga stette lontano dal gruppo per un po'. Stava già sudando, e l'umidità non era certo di aiuto. Anche la palestra era insopportabile. Tutta la squadra si cambiò in fretta. Suga cercò di ignorare il modo in cui le sue costole stavano iniziando a sporgere, o come i suoi capelli continuassero a rimanere attaccati alla sua maglia.
"In cerchio!" urlò Ukai.
"Suga", disse Asahi, "la tua parrucca sta scivolando".
"Ah! Grazie."
La aggiustò in fetta prima di raggiungere il cerchio. Ukai stava guardando i suoi appunti mentre la squadra si stava raccogliendo.
"Sugawara".
"Si?"
"Non giocherai piú di quindici minuti per volta. E sei esente da qualsiasi punizione la squadra dovrà fare. Ordini del dottore."
Suga si inchinò leggermente. "Capisco".
"Solo... vacci piano, okay?"
Dopo ci fu il turno delle comunicazioni generali: cosa migliorare, cosa osservare, e la formazione iniziale. Suga finì per passare la maggior parte del giorno in panchina, finchè Hinata e Kageyama non riuscirono piú a sincronizzarsi. Rimase in campo piú a lungo che potè.
Il primo giorno passò senza intoppi. Cosí come il secondo, e il terzo. Daichi provava costantemente a far mangiare Suga di piú ad ogni pasto, cosa che portava l'alzatore a spingere via il piatto e dire a Daichi di calmarsi.
"Sto bene, Daichi", ripeteva. "Smettila di infastidirmi! Sei peggio di mia madre!".
"Sono solo preoccupato"
"E io sono capace di badare a me stesso".
I litigi del capitano e del vice capitano non andavano a genio alla squadra. Questo, oltre alle continue sconfitte, al difficile rapporto tra quelli del primo anno e il caldo, non era un granchè. Al quarto giorno tutti erano nervosi.
La situazione non aiutò quando, verso fine giornata, Suga cadde in ginocchio a metà di una partita di allenamento.
"Suga!"
L'alzatore era in ginocchio, le mani sulla bocca. Era sicuramente piú verde del solito. Il coach Ukai fu il primo a reagire.
"Lasciategli spazio!" sbraitò ai compagni che si erano affollati. A malincuore loro si spostarono.
Il professor Takeda si inginocchiò di fianco a Sugawara. "Stai bene, Sugawara?"
Suga sembrava combattuto, ma alla fine scosse la testa.
"Va bene. Andiamo fuori, okay? Andiamo subito all'ospedale. Ti ci porto. Ukai, chiama i genitori. Se qualcuno può raccogliere le cose di Suga e lasciarle nella stanza. Le prenderemo quando torniamo."
"L'avete sentito!" urlò Ukai. "Kinoshita raccogli le sue cose. Narita, esci fuori. Kageyama, Hinata, prendete i loro posti."
Kiyoko passò a Suga una bottiglia d'acqua. Lui la prese, ma non bevve. Takeda lo accompagnò fuori dalla palestra e verso il parcheggio. Fu l'ultima volta che qualcuno vide l'alzatore quel giorno.
Dopo due set persi, la giornatà finì. Il Karasuno fece la sua punizione con la solita dignità.
La cena fu silenziosa. Nessuno se la sentiva di allenarsi dopo quello che era successo, tranne Hinata e Kageyama. Entrambi andarono nelle loro zone e si allenarono piú duramente di quanto non avessero mai fatto, finchè Daichi non li rimproverò per essersi stancati troppo e li mandò a letto.
Fu piú tardi, durante la riunione dei capitani, che vennero rivelate le condizioni di Suga. Non era ancora tornato dall'ospedale. Nessuno aveva ricevuto aggiornamenti su come stesse.
Daichi era ovviamente teso e si era distanziato piú volte durante la riunione. Nonostante non fosse il vero vice capitano della squadra, Asahi fu veloce a riempire il posto. Prese doverosamente appunti e parlò quando Daichi non lo faceva.
"Quindi cosa succede a Sugawara?" Kuroo chiese a Daichi quando tutti si sedettero per giocare a carte. "È malato? Ho sentito i coach dire che starà in ospedale per il resto della settimana".
Daichi non rispose, cosí Asahi lo fede per lui.
"Cancro".
Tutti erano in silenzio, e davano a Daichi e Asahi sguardi compassionevoli.
"Mi dispiace," disse Kuroo piano, dando pacche alla mano di Daichi. Daichi annuì come ringraziamento.
"Comunque starà meglio, vero?" chiese Akaashi.
Asahi si aspettava il solito 'Certo!' di Daichi. Non arrivò mai. Si girò per vedere il capitano che guardava le sue gambe con la mascella contratta.
"Daichi?" chiese.
Sembrò come se il ragazzo che era, gli fosse stato strappato via. Sbattè le palpebre lentamente e alzò lo sguardo.
"A proposito... Suga non voleva che lo dicessi a nessuno, ma credo che dovrei essere sincero con voi..."
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Four out of six || Daisuga (traduzione)
Fanfic*ATTENZIONE*: STORIA NON MIA. Io l'ho soltanto trovata sul sito "archive of our own" e ho deciso di tradurla. Tutti i diritti e i complimenti vanno alla scrittrice sugamama_crowshi. Anche le fanart che ho messo all'inizio di ogni storia non sono mie...