capitolo otto;

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Dio.

Fu il primo pensiero di Finn quando vide Millie entrare alla festa con Sadie e Noah.

È esageratamente bella stasera.

Ma d'altronde lo era sempre.

Gli occhi di molte persone si posarono su di lei, stupiti dal fatto che fosse lì.

Millie alzò gli occhi al cielo, notandolo, e incrociò le braccia infastidita.

«ricordatemi il motivo per cui sono qui?»

«non farci caso, andiamo» disse Noah, dirigendosi verso il suo migliore amico, che aveva precedentemente adocchiato da lontano.

Sadie prese per mano Millie che, con un sospiro, li seguì.

Sia Noah che Sadie lo abbracciarono, a turno, augurandogli buon compleanno.

A Sadie non sfuggì il modo in cui sua cugina avesse alzato gli occhi al cielo quando aveva abbracciato Finn.

Quando arrivò il suo turno, Millie gli rivolse un piccolo, timido sorriso «auguri» disse discretamente, voltando poi la testa e guardandosi intorno, tutti quegli sguardi addosso la mettevano a disagio.

Finn la vide stringersi nelle spalle in soggezione.

«che avete da guardare?» disse perciò, facendo tornare molti dei presenti alle loro attività precedenti.

Si guadagnò un sorriso da parte della ragazza che, ai suoi occhi, era la più bella di tutta la festa, che era proprio di fronte a lui, e Dio solo sa i pensieri che gli passarono per la testa quando la vide abbassare lo sguardo timidamente.

Ma nessuno di quei pensieri venne messo in atto, dato che poco tempo dopo, la ragazza si allontanò verso il bancone con Sadie.

La seguì con lo sguardo mentre andava via, dopo di che sospirò.

«che hai?» chiese Gaten.

«nulla»

La verità è che non lo sapeva.

Non sapeva cosa gli prendesse ultimamente.

Non sapeva perché si sentisse così, perché pensasse a lei in modo diverso, o perché avesse così tanta fottuta voglia di baciarla.

«non è che ti piace, vero?» chiese Caleb, attirando immediatamente l'attenzione di Noah.

Finn spalancò gli occhi.

«No! No, ma che vi passa per la testa? Siete fusi?»

«woah calmo, era tanto per dire, ma mi sa tanto che te la sei presa sul serio una bella cotta, ah?»

«ti dico che ti sbagli» rispose, cercando di convincerli, e cercando di convincere anche se stesso.

La verità è che dopo quella conversazione, per quanto cercasse di distrarsi, c'era un'unica domanda che gli frullava nella testa, una domanda la cui risposta era ignota persino a lui stesso: «ho una cotta per Millie?»

-

Millie era seduta su una sedia vicino al bancone della cucina della casa dove si teneva la festa, che non era casa di Finn.

Anche perché Millie non sarebbe lì altrimenti: se i genitori del ragazzo la vedessero a casa loro, i suoi genitori lo verrebbero a sapere e la metterebbero in punizione fino ai 18 anni, probabilmente.

La festa si teneva, infatti, nella nuova casa di Gaten, che aveva lasciato la casa dei suoi genitori e si era trasferito per essere più vicino all'università, per una questione di comodità.

Ma tornando al punto, Millie era seduta vicino al bancone, e stava mangiando un muffin.
Il terzo muffin della serata, in realtà.

Era molto annoiata.
Aveva ballato qualche canzone con Sadie, aveva persino ballato per un bel po' di tempo con un ragazzo.
Poi però aveva iniziato ad allungare le mani, dopo numerosi rifiuti da parte della ragazza, e lo aveva mandato a quel paese.

Avrebbe tanto voluto tornare a casa, ma sarebbe tornata a casa di Sadie con Sadie e Noah, dove avrebbero dormito tutti e tre, e non voleva privare gli altri due del loro divertimento, perciò era lì a guardare gli altri invitati ballare, mentre mangiava muffin e beveva bevande analcoliche:

«no alcool durante la gravidanza» ripeteva sempre sua nonna a sua zia quando quest'ultima era incinta, fino a qualche mese prima.

I suoi occhi vagavano per la stanza, in mezzo alle decine di invitati che ballavano.
Si soffermò a guardare una scena che, per qualche motivo, non le faceva molto piacere.

Finn.

Non era solo, però.

Era con una ragazza.
Erano molto vicini.
Lui le disse qualcosa.
Lei scoppiò a ridere rumorosamente, avvicinandosi di più a lui.
Lui rise a sua volta, mettendole una mano dietro la schiena, guardando poi dietro la ragazza e incrociando lo sguardo infastidito, quasi ferito, di un'altra ragazza.

Dio, che fastidio- infastidita come non mai, nonostante non avesse nessun motivo -o diritto- di esserlo, Millie tornò alla realtà quando si accorse che Finn guardava proprio nella sua direzione.

Distolse lo sguardo, imbarazzata dalla sua reazione, e lasciò il bicchiere, ormai distrutto dalla stretta troppo forte della sua mano dovuta alla scena che ha dovuto subire.

che cavolo di problemi ho?

«alla fine te ne sei innamorata» disse una voce dietro di lei.

Si voltò di scatto.

«ma- ma sei impaz-»

«non sono impazzita, Millie. Ho notato come li guardavi»

«io- beh non nego che non mi dispiacerebbe essere quella ragazza in questo momento»

Sadie sospirò.

«ma amore è una parola troppo grande, Sadie»

«ti piace davvero, quindi?»

Abbassò lo sguardo.

«un po' sì, credo» mormorò.

Sadie annuì, mettendo una mano sulla sua. Comprendeva come si sentisse.

«Dio, che gran casino» iniziò la bionda «è proprio una bella merda»

night changes | fillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora