15° Capitolo - Brutte parole

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Questa domanda mi ha tormentato per tutto il tempo e gli effetti collaterali sono due occhiaie in grado di fare da trolley e un forte mal di testa

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Questa domanda mi ha tormentato per tutto il tempo e gli effetti collaterali sono due occhiaie in grado di fare da trolley e un forte mal di testa.

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Domenica, 20 Maggio 2018

Ho passato l'intera notte senza chiudere occhio. I pensieri sono troppi e la confusione che ho dentro è sempre più grande. Ieri sera sono scappata da Hero prima che potesse accadere qualcosa di cui pentirmi, ma ciò che mi turba maggiormente è capirne la ragione: sono scappata perché lo volevo veramente o perché ho paura sia sbagliato lasciarmi andare con lui? Questa domanda mi ha tormentato per tutto il tempo e gli effetti collaterali sono due occhiaie in grado di fare da trolley e un forte mal di testa.
Mi reco in cucina, così da poter prendere una bustina di Oki che fortunatamente mi sono portata da Milano e. pochi minuti dopo, arriva Hero.
«Ehi, tutto bene?», domanda preoccupato.
«Ehi... sì sì, ho passato una nottata difficile per i troppi pensieri, scusami.»
Non avrei dovuto concludere la risposta con le scuse, ma devo ammettere che mi sento molto in colpa per essere scappata da lui ieri sera. Spero di non averlo ferito, o comunque che non ci sia rimasto male.
«Mi dispiace, avresti potuto chiamarmi.»
Lo guardo in silenzio e spero possa capire che non è il caso io racconti queste cose a lui, fortunatamente cambia discorso. «Oggi vorrei andare ad un brunch con degli amici, è un problema?»
«No no, figuriamoci. Te l'ho detto: non voglio essere un peso. Cercherò magari di recuperare il sonno perso questa notte.»
«Elle, non hai capito... intendo andarci con te!»
«Ah...» sono sempre la solita ingenua.
«Non ti avrei invitata qui per il weekend, se avessi pensato di farmi gli affari miei. Dai, preparati che ci aspettano per le 11 e il posto non è vicino. Ah, porta anche le cose per il rientro in Italia, non passiamo più da casa.»
Annuisco e torno in camera.

Ore 09.00

Saluto Martha e la ringrazio per il weekend, anche se ci siamo viste pochissimo., lei mi abbraccia, dicendo che spera di rivedermi presto e dentro di me so che lo vorrei anche io.
«Il viaggio è più o meno di due ore... quindi, se vuoi dormire, non farti problemi», annuncia Hero appena saliti in macchina.
Lo guardo e, prima di rispondergli, mi perdo ancora una volta nella sua bellezza. Oggi ha i capelli più spettinati del solito e risulta ancora più attraente.
«Grazie per il pensiero, ma preferisco restare sveglia.»
«Non ti fidi della mia guida?», domanda scherzosamente.
«Non dire scemenze, Hero! Siamo qui insieme, sei stato così gentile da farmi venire per il fine settimana e per ringraziarti dormo in macchina mentre guidi?» Sorride e accende il motore.
Il viaggio passa molto velocemente, la sua compagnia è davvero piacevole. È in grado di rendermi tranquilla ed è una sensazione bellissima. Questi due giorni con lui, nonostante i pensieri, mi hanno rigenerata e spero di tenere questa calma anche per il rientro.

Appena arrivati si avvicina al bancone della reception per dare il nome, subito dopo un ragazzo ci porta al nostro tavolo, posizionato in giardino. La location è davvero elegante, sembra quasi il ricevimento di un matrimonio, ma da quel che ho visto dovrebbe essere lo stile utilizzato dall'Hotel - che organizza ogni domenica dei brunch molto ambiti e suppongo anche costosi.
Prima di prendere posto mi presento agli amici di Hero e successivamente mi siedo accanto a lui. Nella tavolata ci sono ragazzi più o meno della sua età conosciuti ad Oxford, alcuni già sposati con figli, altri che sembrano essere appena usciti dal liceo, ma quelli che catturano maggiormente la mia attenzione non saprei in che categoria metterli. Hanno tutti molti tatuaggi e uno sguardo piuttosto spaventoso, come stile ricordano Hero, ma lui non fa paura.
Cominciano a farmi un po' di domande: che lavoro faccio, come ho conosciuto Hero, che tipo di rapporto abbiamo ecc... sulle domande personali non ho nulla da ridire, comprendo la loro curiosità, ma quelle inerenti Hero mi indispettiscono un po'. Sembra diano per scontato che la mia presenza di oggi significhi che vada a letto con lui. Sono io che non comprendo l'humor inglese? Bo...
Appena terminato il terzo grado, cominciano a scherzare su cose successe durante i loro anni di università e mi rendo conto che ad Hero questo tuffo nei ricordi non piace affatto. Hanno parlato anche del padre, George mi sembra di aver sentito, ma lui ha glissato il tutto cambiando discorso in varie occasioni.
Perché? Effettivamente da quando lo conosco non lo ha praticamente mai nominato, se non per chiedere alla madre come mai non fosse con lui, o per dirmi che lo ha praticamente obbligato a studiare ad Oxford.
Noto che il suo umore è cambiato totalmente: ha smesso di parlare, quando lo interpellano risponde quasi scocciato e non ride più a nulla. Una ragazza del gruppo glielo fa notare, dicendogli: "dai Hero, sei irriconoscibile! Bevi qualcosa e smettila di recitare la parte del bravo ragazzo. Con tutte le cose che hai combinato, non sei credibile". Guardo Hero, sperando di capire a cosa si stia riferendo questa ragazza, lui però serra la mascella cercando di non risponderle per evitare scenate.
Sento qualcosa nello stomaco, come se mi desse fastidio che lo abbiano indisposto in questo modo. Perché ha voluto fare questa uscita, se i suoi amici lo stuzzicano così? Vorrei poter intervenire, però devo prima capire delle cose e spero durante il viaggio di ritorno di riuscire ad ottenere qualche spiegazione.

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