17° Capitolo - Gravi errori

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Mi inginocchio davanti a lui per farmi guardare negli occhi e, tenendo il suo viso fra le mani, gli dico

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Mi inginocchio davanti a lui per farmi guardare negli occhi e, tenendo il suo viso fra le mani, gli dico...

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Venerdì, 29 Giugno 2018

Rebecca e Mirco sono partiti, quindi ci restano tre giorni per fare tutto ciò che vogliamo. E cosa potremmo mai fare, avendo a disposizione una delle regioni d'Italia con il mare più bello?
«Ma se giocassimo a beach volley?» domanda Alessandro -  un altro nostro collega che, così come Davide e Gianluca, lavora nel reparto di Beatrice.
«Sì, dai! Potremmo fare maschi contro femmine», rispondo sotto gli occhi scontrosi delle mie amiche.
«Non possiamo goderci il mare e rilassarci?»
«Dai, Lucia, una partitella... abbiamo altri due giorni per poltrire al sole.»
Rotea gli occhi, ma alla fine accettano tutti.
Ecco le squadre:

Donne - Beatrice, Eleonora, Marina, Camilla e Lucia

Uomini - Alessandro, Hero, Edoardo, Davide e Gianluca

Ci posizioniamo e facciamo iniziare Lucia, la nostra punta di diamante perché fino a qualche anno fa giocava a pallavolo.
«Pronti?» urla Giorgia che ci fa da arbitro.
Lucia fa la prima battuta e i ragazzi non riescono a prenderla. Primo punto per noi.
«Raga, non è patata bollente... dovete penderla!» Li sfottiamo un po', così da rendere il tutto più interessante. È risaputo che nelle competizioni contro le donne, l'ego maschile è in prima linea.
«Oh, non avevo capito», risponde Gianluca.
Riparte sempre Lucia e fa un bellissimo lancio che si dirige tra Edoardo e Hero.
Oddio, speriamo bene.
Vedo entrambi dirigersi verso la palla, ma nessuno dei due la chiama. Ti prego, fa che... ecco, è successo. Troppo concentrati non hanno fatto caso che si stavano dirigendo nella stessa direzione e si sono quindi scontrati per poi finire sulla sabbia. Sono scoppiati tutti a ridere, ma io ho smesso di respirare perché, vedrete, ora iniziano ad insultarsi e litigare e finirà in tragedia come sempre. Nessun proferisce parola mentre i due seduti si massaggiano le parti colpite. Edoardo alza lo sguardo su Hero che ricambia. È arrivato il momento. Mi incammino, sapendo già che dovrò separarli, invece scoppiano entrambi a ridere. Questa sì che è una novità!
«Ele, possiamo mixare le squadre? Se giocassi con dei birilli, avrei più possibilità di vittoria!»
Guardiamo Alessandro e, tra le risate di tutti, gli neghiamo questa possibilità.
Mi sento decisamente più leggera. Vederli ridere è stato bello, anche se strano, e vorrei tanto andasse bene questo insolito weekend fuori porta. Non credo saranno mai amici, però se almeno riuscissero a tollerarsi...
Ad ogni modo, com'è finita la partita? Li abbiamo stracciati con facilità, ma qualche punto glielo abbiamo concesso... non vorremmo mai sotterrare del tutto l'orgoglio maschile dei nostri cari colleghi.

Ore 21.30

Sono nella mia stanza in attesa di capire se stasera faremo qualcosa e dove, nel mentre sto scrivendo - ho un blog all'interno del quale scrivo per lo più dei miei viaggi, ma a volte cerco di tirare fuori cosa penso e le emozioni che provo, devo ammettere che questi sono i capitoli migliori.
Qualcuno bussa alla porta, immagino siano le mie amiche pronte per uscire.
«Hero...»
«Elle, ciao. Ascolta...»
«Ehi, ragazzi! Stiamo andando ad Otranto, siete pronti voi?» domanda Gianluca dal corridoio.
Ci giriamo a guardarlo ed entrambi annuiamo.
«Dicevi?» chiedo ad Hero che non ha finito la frase.
«Niente, volevo avvisarti che stavamo andando.»
La sua risposta non mi convince, ha un'espressione strana e prima sembrava volermi dire qualcosa di serio. Non indago per evitare scontri, l'ultima volta le mie domande non hanno portato a niente di buono; entro a prendere la borsa e raggiungo tutti gli altri alle macchine. Questo volta non vado con Hero, decido di stare con le mie amiche nella macchina di Beatrice.
«Amo, ma Hero sta portando Edoardo?»
«Sì, Mari... ma ho visto che c'è anche Federico, non dovrebbe succedere niente.»
«Oggi mi hanno stupita in spiaggia. Speravo in uno scontro, sarebbe stato molto divertente.»
«Bea!» la ammonisco.
«Ma sì, dai. Un po' di sale in questa vita, ci vuole...»
«Ma il ballo di ieri? Non ci hai detto niente!» Immaginavo sarebbe arrivata la domanda, speravo di no, ma era scontato.
«Cami, cosa vuoi che vi dica? Mi ha chiesto scusa per quella brutta parola usata, ha detto che era geloso, anche se questo non lo giustifica.»
«E tu?», domanda Marina. Bea sa già tutto, quindi lascia che siano loro a farmi domande e io a provare a dire cosa ho dentro, anche se è difficile perché non lo so nemmeno io.
«Io non gli ho detto nulla, ho continuato a ballare. Ho usato tutte le mie energie per non scoppiare il lacrime.»
«E Hero?», chiede Lucia.
«Hero è adorabile...»
«C'è un però...» continua Marina per me, io sospiro e lascio finire lì il discorso.
Non voglio dire molto su Hero perché mi piace tantissimo, ho solo bisogno di allontanarmi da Edoardo per capire se con lui posso costruire qualcosa; non voglio usarlo per dimenticare chi mi sta facendo soffrire, quindi ho bisogno di essere sicura su cosa provo.

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