18° Capitolo - Confusione

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«Perché?» domanda con disperazione

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«Perché?» domanda con disperazione.

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Edoardo POV

In fondo non è così male il lavoro. Sì, certo, con la scuola avevo molto più tempo libero e i pomeriggi potevo passarli a cazzeggiare con gli amici, ma sapere di non avere interrogazioni, verifiche e non dover sempre avere l'ansia dei voti non è poi così male. Ah, senza dimenticare il benefit più importante in assoluto: lo stipendio!
Devo dire che anche i colleghi non sono male, soprattutto alcuni tipo Eleonora, lei è molto simpatica... beh, anche carina.

«Edo, guarda che venerdì sera devi accompagnare Michela in aeroporto e poi passare a casa sua a prendere Silver - lo teniamo noi finché non torna.»
Silver è il cane di mia sorella, quando lei è via lo teniamo sempre noi perché suo marito fa orari strani per via del lavoro e non vogliamo lasciarlo per troppo tempo solo in casa.
«Mamma, venerdì volevo uscire con Ludo...»
«Ci uscirai un'altra volta», risponde secca.
Che palle, possibile che debba essere sempre io quello a cui chiedere favori in questa famiglia?
«Ah, non pensare di prendere impegni per sabato! Abbiamo organizzato la serata gioco, c'è anche Sara, l'ho appena invitata ed era entusiasta», dice Monica.
Monica, oltre ad essere mia sorella, è la migliore amica della mia ragazza e non perde mai occasione di invitarla, nominarla e piazzarmela in qualsiasi cosa facciamo.
La guardo male e resto zitto. Mi fa proprio incazzare che non abbia mai la possibilità di decidere per me stesso: ogni serata, ogni weekend, ogni vacanza, devo sempre seguire ciò che hanno deciso e organizzato le mie sorelle o i miei genitori. Questa situazione mi ha stancato ed è una delle ragioni per cui non ho voluto continuare gli studi, ovviamente la decisione ha scatenato liti infinite con tutta la famiglia. L'unica che mi capisce è Lavinia, la mia sorella più piccola, che però per via dell'età il suo punto di vista non è preso in considerazione durante le discussioni, quindi resto io contro tutti.

Decido di chiamare Sara, la mia ragazza, per cercare di convincerla a cambiare idea su sabato... non ho voglia di vederla anche questo weekend.

Sara: Amore!
Edoardo: Ehi, come va?
Sara: Bene... Monica ti ha detto di Sabato? Non vedo l'ora!
Edoardo: Me lo ha appena detto, ma io sinceramente sono stanco e non ho molta voglia...
Sara: Va beh, ma ora di sabato... poi nel caso stiamo insieme senza giocare.
Edoardo: E cosa vieni a fare se dormo e basta?
Sara: Dai, vengo per cena... non penso dormi già a quell'ora.
Edoardo: Come vuoi.
Sara: Tutto ok?
Edoardo: Sì.
Sara: Problemi a lavoro?
Edoardo: No, perché?
Sara: Sei strano, sembri arrabbiato...
Edoardo: No, è tutto ok, sono solo stanco.
Sara: Va bene, dai... sabato ti faccio un po' di coccole rigeneranti!
Edoardo: Ok.
Sara: Non troppo entusiasmo, eh!
Edoardo: Cosa vuoi che ti dica? Sai come sono.
Sara: Ok ok... devo andare, mi sta chiamando mia mamma. Ciao amore, ti amo.
Edoardo: Ti amo, ciao.

Quanto cazzo mi sta addosso? Non possiamo stare insieme ogni weekend, dai. Non vedo l'ora sia Natale, così se ne va da suo padre e per almeno una settimana non la vedo.
So che sembro stronzo, ma questo è perché sono esasperato: ho conosciuto Sara quando andavo alle elementari, eravamo nella stessa classe di catechismo, ci siamo messi insieme alle superiori, ma è praticamente come una sorella - l'ennesima - perché lei era sempre a casa mia in quanto grande amica di Monica. Immaginate quindi di avere una persona sempre perennemente in casa, anche quando magari hai voglia di stare per i cazzi tuoi o passare del tempo con gli amici. Quando è dal padre, che abita a Roma perché i suoi genitori sono separati, per me è una boccata d'aria. La amo, è solo che ho bisogno dei miei spazi.

Sabato, 02 Dicembre 2017

«Edo, come va a lavoro? Ti piace?» domanda Roberto, il marito di Michela.
«Bene, dai! Per ora non sto facendo grandi cose, ma il responsabile è molto contento e sta iniziando a farmi gestire dei progetti tutto da solo. Sono contento, poi è un lavoro molto dinamico perché devi sempre interagire con gli altri reparti.»
«Immagino... l'importante è che ti piaccia!»
Roberto è il mio preferito tra i fidanzati delle mie sorelle, mi ascolta sempre, parliamo di qualsiasi cosa e, a differenza degli altri, non mi giudica perché ho deciso di non iscrivermi in università.

«Amore, giochiamo in coppia? Dai, sai che non sono brava a Risiko.»
Alzo gli occhi al cielo, ma la accontento. Diciamo che la serata non è iniziata nel migliore dei modi, sono distratto e lei vuole tutte le mie attenzione, ma nella testa ho qualcosa... qualcuno. Sto cercando di reprimere certi pensieri perché non conosco nulla di lei, non so nemmeno se sia fidanzata, in ogni caso cosa importa? Sono qui con Sara, la mia ragazza, quindi devo mettere a tacere queste strane voci.
«Moni, quando facciamo la nostra cena pre-natalizia? Non hai ancora organizzato nulla», domanda Sara.
«Ma sai che pensavo di farla il 14 Dicembre? Stavo cercando un bel ristorante, magari anche caratteristico con delle belle decorazioni.»
«Io non ci sono il 14.»
Vorrei dire loro di farla lo stesso, ma so già che mi prenderei solo una valanga di insulti.
«Come mai?»
«Sara, ho la cena aziendale», rispondo seccato.
«Va beh, ma devi andare per forza?»
«Che domanda del cazzo è? Ci voglio andare io. Sono nuovo ed è un'occasione per conoscere meglio i colleghi.»
«Sei diventato ossessionato da questo lavoro. Ormai non pensi ad altro.»
«Scusami tanto se io non perdo tempo dietro a dei cazzo di libri come fai tu.»
Lei ci rimane male e, senza dire niente, esce dalla stanza.
«Vai subito a scusarti e poi fammi il favore di non farti vedere fino a domani.»
«Certo, Monica, non sia mai che tocco la tua principessa», le rispondo con una smorfia.
Mi alzo e vado verso camera mia, dove immagino sia andata Sara. Quando entro la trovo seduta sul mio letto in lacrime.
«Adesso però non esagerare. Non ho detto niente di che.»
«Perché?» domanda con disperazione.
«Perché, cosa?»
«Perché devi trattarmi come se non fosse gradita la mia presenza? Sono settimane, Edoardo, settimane che mi fai sentire come se non volessi più stare con me. Sono sempre io a chiederti di vederci, o Monica che organizza uscite e serate. Cosa ti ho fatto? Non mi ami più?»
Adesso cosa cazzo le rispondo? Che ho in testa un'altra persona? Che sono solo confuso e distratto? Che vorrei tornasse tutto come prima, ma ultimamente la sua presenza mi infastidisce? Dovrei darle ragione, dovrei ammettere che preferisco quando lei non è qui perché posso pensare a chi voglio senza sentirmi in colpa... ma come lo spiego alla mia famiglia, alle mie sorelle, a Monica?
«Amore, vieni qui», le dico, avvicinandomi per abbracciarla.
Lei si tuffa e appoggia il viso rigato dalle lacrime sul mio petto. Cerco di calmarla, le accarezzo i capelli e penso a quanto faccio schifo: consolo la mia ragazza, ma dentro di me so che è solo una pezza posta sopra un buco che prima o poi mi risucchierà del tutto.

***

Carissime anime, ecco il POV di Edoardo come promesso.
Non temete, questo non sarà l'unico perché c'è molto altro da dire e da scoprire su questo ragazzo.

Cosa ne pensate? Che idea vi siete fatti per ora?

Spero di non dovermi interrompere ancora e potervi dare un capitolo a settimana. Come spiegato nel profilo, non sto passando un ottimo periodo e purtroppo oggi ho ricevuto un'altra brutta notizia che riguarda la salute di un parente. Se sparisco è solo per questo... 🥺

Aspetto con ansia i vostri pareri!

Un abbraccio a tutti,
Elle 🌙

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