19° - Un magnifico disastro

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«Hai le guance rosse

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«Hai le guance rosse... sei brilla?»
«La colpa è tua, eh! Mi continui a far bere queste dannate birre.»

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Sabato, 7 Luglio 2018

Tornati dal weekend in Puglia, Edoardo mi ha chiesto di tenermi libera per questo fine settimana perché vuole portarmi in un posto. La cosa mi è sembrata strana, quindi ho preso il tutto con leggerezza così, nel caso di un bidone, non mi sarei affatto stupita.
Ricevo un WhatsApp con scritto di scendere, allora prendo lo zaino, saluto i miei e lo raggiungo.
«Mi dici dove stiamo andando?»
Gli unici indizi che ho sono le cose che mi ha detto di portare: abbigliamento comodo, pigiama perché dormiamo fuori e quindi un cambio, qualcosa di pesante se dovesse far freddo e una bottiglia d'acqua. Sono giorni che cerco di scoprirlo, ma non ho ottenuto risposte.
«Mi stai sfinendo, Ele! Ma non ti si può fare una sorpresa senza che stai a chiedere cento volte dove andiamo?» domanda esasperato.
«Uffa, va bene...» alzo gli occhi al cielo, fintamente offesa, mentre lui sorride e accende il motore della macchina.
Durante il viaggio, durato qualche oretta, ho cercato di intrattenerlo e stranamente siamo riusciti a ridere e scherzare senza finire per litigare. Non so a cosa devo questo suo cambiamento ed insolito buonumore, ma è bello poter passare del tempo con lui senza dover necessariamente discutere. Non nego che il pensiero di cosa abbia detto alla sua ragazza per essere qui con me sia sempre nella mia testa, però voglio godermi questi momenti e quindi ignoro la questione.

Siamo a Madonna di Campiglio, luogo dove avrei voluto portare le mie amiche per fare delle passeggiate, mai mi sarei aspettata di essere qui con lui. Lo guardo per capire di più di questa trasferta, quando finalmente dice qualcosa.
«Sei pronta per fare una bella camminata di... tenendo conto delle foto che vorrai fare, penso almeno cinque ore?» dice con fare molto scenico.
«Cosa?»
«C'è un percorso panoramico che parte da qui e finisce in un rifugio a più di 2000 metri. Passeremo la notte lì, ho già prenotato tutto.»
«Non ho mai fatto una camminata così lunga, e se non ce la faccio?» chiedo preoccupata più per la sua presenza che per la camminata in sé.
Io e lui... una notte fuori da soli, è impazzito?
«Ci fermiamo quante volte vuoi, ma non è difficile, stai tranquilla!»
Iniziamo a camminare e, prima di perdere la connessione, scrivo a Beatrice per informarla su ciò che sto per fare - non se sia stata avvisata da lui, ma almeno così non si preoccupa.

Passate un paio di ore ho già chiesto ad Edoardo di fermarsi infinite volte - non pensate male, è per le foto; questo percorso ha dei paesaggi pazzeschi, ora capisco perché lo definiscono panoramico.
«Ele, ti prego, se continui così dovremo dormire in mezzo al bosco.»
«Perché? Manca ancora tanto?»
«No, ma stiamo perdendo parecchio tempo... tra non molto tramonterà il sole e a quel punto non sarà facile arrivare al rifugio.»
«No, Edo, io ho paura del bosco la notte. Ci sono gli orsi, lo sai?»
Lui ride e scuote la testa, proseguendo lungo il sentiero.
«Vieni sempre qui quando parli di montagna?»
«No, ma questa è una delle mie preferite. Poi capirai, ma quel rifugio ti regala una pace impossibile da trovare altrove.»
«Il mare...» sussurro più per me stessa che per lui.
«Al mare fa caldo, non sei mai completamente rilassato», afferma con sicurezza.
Forse non ha torto, il mare nel pieno della sua stagione è sempre caotico e probabilmente il caldo e la troppa gente non ci permettono di goderci totalmente la sua magia. Devo dire che dopo averlo vissuto d'inverno, grazie a mia sorella e Matteo, sarà complicato trovare qualcosa di più emozionante e bello.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 16, 2020 ⏰

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