☂️Two☂️

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È da tutto il giorno che sono chiusa in camera mia, ovviamente per colpa di Cinque, lo detesto.

Guardo il cielo fuori dalla finestra, ormai ha smesso di piovere da qualche ora, l'unica cosa che posso fare è uscire all'aria aperta.
Ho bisogno di camminare e di respirare aria fresca, non quella di queste quattro mura.
Prendo la mia giacca e poi scendo velocemente per le scale.

Proprio mentre sto attraversando il corridoio per arrivare alla porta, ecco che vedo tutti i i miei fratelli riuniti a parlare nello studio di nostro padre.
"Che cosa state facendo?" chiedo curiosa, ma Cinque, più furioso che mai, si avvicina a me.

"Tu non c'entri niente!" sbotta chiudendomi la porta in faccia, per di più a chiave.
Stranamente, non ho uno dei miei soliti attacchi di rabbia, ma fingo che non sia successo niente e mi avvio verso la porta.
No, non posso.

Ritorno indietro e apro la porta usando i miei poteri mentre mantengo lo sguardo fisso sulla maniglia.
"Pensi davvero di potermi fermare chiudendomi una porta in faccia?" gli chiedo arrabbiata, ma con un sorriso acido sul viso.

"Sette, esci da qui, non sono cose che ti riguardano" mi spiega in modo calmo, ma io continuo a sorridere.

"Sì invece, faccio parte di questa famiglia anche io" incrocio le braccia al petto facendo uno sforzo enorme per poter trattenere le lacrime.
So benissimo anche io che per loro sono solo una sconosciuta, ma non mi importa.

"No invece, e ora vai via!" sbotta arrabbiato, ma io non mi muovo di un millimetro.

"Io ti odio!" urlo così tanto forte da riuscire a frantumare in mille pezzi il vetro delle finestre.

"Guarda cosa hai fatto!" urla anche lui.

"È tutta colpa tua!" grido tra le lacrime rischiando quasi di colpirlo con il bicchiere che avevo preso in mano. Mi dispiace aver fatto cadere il vino di Klaus.

"Sette, piccola, sta calma" vedo arrivare proprio lui verso di me, infatti cerca di tranquillizzarmi.
Resto a guardarlo per qualche secondo, poi sposto gli occhi sui miei altri sei fratelli, spaventati.
Indietreggio di qualche passo accorgendomi solo ora del casino che ho combinato. Non riesco mai a rendermene conto quando esagero in questo modo.

Trattengo le lacrime e nel mentre guardo Cinque. Lo vedo accennare un passo, incerto, l'espressione del viso dispiaciuta, pronto a scusarsi, ma poi lo vedo tirarsi indietro.
"Scusate" sussurro semplicemente mentre, abbassando lo sguardo, ritorno in camera mia.

Mi butto sul letto affondando la testa nel cuscino e mi lascio andare ad uno dei miei soliti pianti.
Ho bisogno di lasciar uscire tutta la tristezza che ho nel corpo.
Sono io la causa di tutti i problemi qui dentro e devo andare via al più presto, o altrimenti gli altri saranno in costante pericolo con me intorno.

A distrarmi dai miei pensieri è qualcuno che entra in camera mia, poi riconosco la voce di Klaus.
"Piccola" sussurra stendendosi affianco a me.

Mi giro verso di lui.
"Che cosa vuoi?" chiedo.

"Voglio parlare di quello che è successo" mi risponde con tono ovvio mentre con la mano sposta una ciocca di capelli caduta sul mio viso.

"Perché eravate lì senza di me?" gli chiedo andando diritta al punto. Sono una persona molto diretta e non mi piace girare intorno alle cose.
Con questa domanda lo vedo andare parecchio in difficoltà, lo si capisce dall'espressione dei suoi occhi.

"È difficile da spiegare" cerca di dire, ma io mi giro voltandogli le spalle.

"Vattene via" sussurro gelida.

"Piccola, è per il tuo bene" cerca di consolarmi appoggiando una mano sulla mia spalla, ma io la scosto subito.

"Ho detto che devi andare via" ripeto. Lui fortunatamente mi ascolta e dopo qualche secondo è già fuori dalla mia camera.

Ho deciso, questa notte andrò via.

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Ecco a voi il secondo capitolo della storia, spero che vi sia piaciuto.
Mano mano diventerà tutto più interessante, dovete solo aspettare hahah.
E con questo vi saluto, al prossimo capitolo ❤.

Il Diario Di Sette/ Number Five [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora