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Cinque
Io e gli altri siamo appena arrivati davanti la presunta casa di questo sconosciuto. Abbiamo chiesto aiuto ad alcuni passanti di indicarci la sua casa, e sembrava che tutti lo conoscessero. Infatti, l'ennesimo signore a cui abbiamo chiesto indicazioni ci disse di stare molto attenti. È manipolatore, inganna tutti, e ha seri problemi mentali. È stato ricoverato molte volte in ospedale e altre è stato portato persino in un manicomio ma, dopo la malattia terminale che gli è stata diagnosticata, hanno deciso di rilasciarlo. Non gli rimane neanche un anno di vita.

Busso al grande portone rosso, rovinato, ma non riceviamo nessuna risposta. Busso ancora, ma poi vedo il grosso piede di Luther che si schianta contro di essa facendola cadere a terra.
"È stato più semplice del previsto" dico alzando gli occhi al cielo.

Entriamo in una stanza sudicia, umida e puzzolente. È rovinata, i muri sono pieni di crepe, le grandi scale di legno sono rotte e alcune finestre non hanno nemmeno il vetro.
"Posso aiutarvi?" Chiede una voce alle nostre spalle.
Io e i ragazzi ci giriamo allo stesso tempo.

"Cercherò di essere il più chiaro e diretto possibile" inizia a dire Diego facendo un passo avanti. Alzo gli occhi al cielo preparandosi mentalmente alla figuraccia che stiamo per fare.
"Come fai a conoscerci? Come sai quello che stavamo cercando e come fai a sapere dell'esistenza di quella casa?" Chiede velocemente, nervoso.

L'uomo davanti a noi ride.
"Venite con me, vi spiegherò tutto davanti ad una tazza di tè" afferma facendoci cenno di seguirlo in quello che sembra un "salotto".
Ci sediamo tutti e quattro sul divano, come sempre Luther occupa metà spazio, mentre l'uomo davanti a noi si siede a sua volta.
A guardarlo non sembra come tutti lo descrivono, anzi, è tutto il contrario. Ovviamente non lo conosco bene, quindi non so com'è il suo carattere, ma sembra buono.

"Anche io ho viaggiato nel tempo come voi, ma ho deciso di rimanere qui" inizia a dire sorseggiando il suo tè.
"Sono ormai più di cinquant'anni che vivo in questa casa, e tutto questo solo per stare con la donna che amavo e che amo ancora. È scomparsa circa un mese fa.." dice finché quell'idiota di Diego non fa la sua ennesima entrata in scena.

"Noi vogliamo sapere come fai a conoscerci" dice chiaro mentre io gli do un pacchero dietro la testa. Certe volte sembra proprio un bambino.

"Ero un vecchio amico di vostro padre. Lui sapeva che prima o poi sareste venuti qui, aveva previsto tutto, e mi aveva detto di conservarvi un posto sicuro. Un posto che nessuno conoscesse, ovviamente tutti tranne me"

"E proprio nessuno è a conoscenza di quel posto?" Chiedo io, sospetto.
Sul suo viso vedo comparire uno strano sorriso.

"Forse, chi lo sa" continua a sorridere mentre porta in cucina la sua tazza.

"Cinque, non agitarti" Allison cerca di tranquillizzarmi, ma io ovviamente non le presto la minima attenzione.

"Questo qui ci sta ingannando, starà succedendo qualcosa di brutto" sospiro agitato passando le mani tra i capelli.
Se solo succedesse qualcosa a Sette io non riuscirei mai a perdonarmelo.

"Cinque, lei sta bene" mi tranquillizza anche Luther, ma io non gli credo.
Mi alzo in piedi e raggiungo quell'uomo.

"Dov'è lei?" Urlo afferrandolo per il colletto della maglia.

"Ti consiglio di ritornare a casa" ghigna.

Senza dire niente, prendo i miei fratelli e dopo pochi secondi siamo già davanti casa.
Ho una brutta sensazione.

***

Sette
Sono ormai diverse ore che gli altri sono fuori e che Klaus sta dormendo, sembra finito in coma.
Fuori si è alzato un vento fin troppo freddo dato che siamo in estate, la cosa è strana infatti.
Vorrei uscire nonostante si geli, ma questo stupido incantesimo di Allison mi tiene bloccata.

Mi sto annoiando a morte e Klaus non so tra quante ore si sveglierà. Mi fa innervosire un sacco. Io continuo a ripeterglielo in continuazione che deve smetterla di drogarsi e di bere, ma lui non mi ascolta mai. Lo capisco quando mi dice che Dave gli manca un sacco, ma questo non è un buon motivo per ridursi in quel modo.

Ad interrompere i miei pensieri è la porta che si apre di scatto per il forte vento. Vado a chiuderla, ma dopo qualche secondo si riapre di nuovo.
Ed ecco che, quel forte mal di testa, mi ritorna.
Mi inginocchio a terra, senza forze.
"Klaus!" Cerco di chiamarlo, ma lui ovviamente non mi sente.
"Fa male!" Urlo stremata dal dolore, ma non fa altro che aumentare.
Le lacrime rigano velocemente le mie guance e in un attimo, per il troppo dolore, svengo.

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A quanto pare nessuno ha potuto salvare Sette :D
Anywayyy ora mi tolgo dai piedi perché altrimenti finisce che vi spoilero qualcosa, quindi meglio evitare HAHAHAHAHAHAHAHAHAH.
Soo, ci vediamo al prossimo capitolo.
Xoxo,

-h


Il Diario Di Sette/ Number Five [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora