Cap1: Senza speranze

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Tutto inizió quel dannato giorno in quel dannato posto. Se non ricordo male era nel febbraio dell'anno 1992, come al solito dalla finestra della mia camera vedevo una pattuglia, tutto il giorno quella volante aveva la sirena accesa, proprio fuori casa mia, quel rumore era assordante. Dall'altra parte della strada c'erano dei gangsta, indossavano tutti abiti azzurri. Uno di loro portava un cappello su cui era raffigurato un serpente, simbolo della gang dei Clainds. Mai avrei osato oltrepassare la strada di notte.

Nonostante l'evidente gruppetto gangsta il poliziotto continuava ad ignorarli, consapevole della loro appartenenza alla potente gang, il cui capo era un "amico" del governatore della California.

Dalla mia finestra ne vedevo di tutti i colori, ma la cosa che piú amavo osservare era Samantha. La sua casa era proprio dall' altra parte della strada, infatti era fuori il suo appartamento che di solito stavano i gangsta.

Suo padre era un pezzo grosso dei Clainds e nessuno osava avvicinarsi a lei, avevo scelto di amare la ragazza sbagliata.

La mia casa era una topaia, una villetta che cadeva a pezzi, con due piccole stanze e un bagno.

Mia madre morí sei anni prima e mio padre era un alcolizzato, avevamo bisogno di soldi e l' unico in grado di lavorare ero io. Lavoravo in una panetteria nel centro di Los Angeles; un lavoretto da quattro soldi, che per noi erano peró indispensabili.

Nel ghetto ero circondato da amici: spacciatori e rapinatori.

Il mio migliore amico era appena uscito dal carcere minorile per mobbing, era con lui che passavo le serate, aspirava a diventare un gangsta a tutti gli effetti per ottenere rispetto all' interno del ghetto, al contraio io sognavo di traslocare e di evadere da questa vita, ma il mio sogno sembrava sempre piú lontano; nulla intorno a me rafforzava il mio desiderio, vedevo solo droga e armi nel mio quartiere ed erano poche le possibilitá di uscire da quell' ambiete dal mio punto di vista schifoso.

Ma torniamo a noi, dicevo che tutto inizió nel febbraio del 1992, erano piú o meno le cinque del pomeriggio quando quel bastardo del mio datore di lavoro dopo aver lavorato con lui per tre anni decise di licenziarmi per dare il mio posto ad un altro ragazzo, era il figlio di un riccone in cerca di un mestiere da imparare, un apprendista insomma.

Nonostante vivessero in un imponente palazzo a Beverly Hills, il padre voleva che il figlio imparasse a campare facendogli insegnare un mestiere.

Quel giorno tornai a casa e vidi le solite cose dalla finestra, ció mi angosciava, capii che non avevo speranze.

Dopo alcuni giorni mio padre fu arrestato per guida in stato di ebrezza, in oltre era in possesso di alcuni grammi di coca, rimasi solo e senza soldi, un sedicenne negro di periferia, non avevo piú ambizioni.

Quella stessa sera ero in macchina con

l' amico di cui vi parlavo prima, Scrutch.

Mi chiese di accompagnarlo dal negozio di abbigliamento piú vicino, all' inizio credevo volesse fare compere, ma quando mi pose un passamontagna capii che le sue intenzioni erano altre. Entrammo nel negozio, Scrutch estrasse una pistola e la puntó contro il negoziante che subito inserí tutti i soldi guadagnati durante la giornata all' interno di un sacco. Ero stato coinvolto in qualcosa che mai avrei pensato di fare: una rapina.

Scrutch mi diede una parte dell' incasso, mi spettarono 500$; nin avevo mai guadagnato tanto in una sola giornata nella mia vita. Il negoziante avvisó la polizia del furto, iniziarono a cercarci all'interno del ghetto, fortunatamente io e Scrutch trovammo rifugio da un suo zio fuori cittá per passare la notte.

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