Cap32:strategie economiche

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I miei nemici non erano più un problema, ora dovevo solo trovare un modo per approfittare della rivoluzione in corso per guadagnare soldi. Alcuni mesi prima avevo ordinato dalla Colombia centinaia di armi, che mi sarebbero servite per la guerra con i messicani, le armi non erano mai arrivate, avevo allora incaricato un mio ragazzo di occuparsi della faccenda e di portarmi quelle armi al più presto.
Due settimane dopo il capodanno quel ragazzo mi chiamò dicendomi che Talon Veer, al quale avevo ordinato le armi, aveva intenzione di vedermi al più presto e che ero stato invitato nella sua villa a Pereira.
Decisi che avrei accettato l'invito e lascia la gang nelle mani di Scrutch fino al mio titorno.
La partenza fu programmata per il 27 gennaio, portai con me due affiliati che mi avrebbero protetto in caso di attacco.
Atterrammo all'aereoporto di El Dorado alle 15:30 dello stesso giorno.
Appena scesi dall'aereo fummo prelevati da uno degli uomini di Talon.
"È lei Caster Mowley?"
"Sì, sono io. Tu chi diavolo sei?"
"Il mio nome è Rico Martinez e sono l'autista personale del signor Veer. Mi segua, la nostra auto è da questa parte."
Feci cenno ai miei uomini di tenere d'occhio quel ragazzo e ci avviammo verso la macchina. Rico ci invitò ad entrare in una limousine rossa, non avevo mi visto tanta ricchezza.
Ci vollero tre ore per arrivare alla villa di Talon, durante il tragitto non fu detta una parola.
Il cancello della tenuta era sorvegliato da tre gurdie che al nostro passaggio si misero sull'attenti.
Appena arrivati a destinazione, alcuni uomini vennero ad accoglierci e ci mostrarono dove avremmo trovato Talon, chiesi ad uno di loro di accompagnarci.
La villa era immensa e ricca di vari ornamenti come statue e quadri. Appena entrati ci dirigemmo verso una rampa di scale, diretti al piano di sopra, dove avremmo trovato la stanza di Talon.
L'uomo stava seduto dietro una scrivania e mi fece cenno di accomodarmi di foronte a lui.
Mi offrì un bicchiere di Aguardiente e mi disse, senza perdere tempo in presentazioni, che le armi erano state intercettate dai messicani alcune mesi prima.
"Caster, capirai che ci ho rimesso dei soldi. Quelle armi costavano centinaia di migliaia di dollari americani, dollari che tu avresti dovuto pagare."
Talon continuava ad insistere che avrei dovuto pagare, anche se le armi non erano arrivate. Mi offrì inoltre la sua amicizia e il suo aiuto bellico contro i messicani che lo avevano messo in ridicolo. Non avevo intenzione di pagare, ma gli promisi che gli avrei riportato quelle armi e che dopo ne avrei acquistate tante altre, che avrei poi rivenduto al doppio del prezzo ai rivoluzionari.
Riuscii a convincerlo, così mi promise che i suoi uomini mi avrebbero aiutato a riprendere le armi e a riparare il suo onore.
Ordinai alla metà dei miei gangsta di lasciare Compton e di dirigersi in Colombia, Talon gli avrebbe offerto degli alloggi. Partimmo per il messico dopo un mese.
Durante il mio soggiorno alla tenuta scoprii che gli uomini di Talon erano dei mercenari, una sorta di esercito privato e che si allenavano nel campo di addestramento di proprietà dell'uomo, il colombiano doveva possedere un partimonio incommensurabile per potersi permettere certi lussi.
Volevo scoprire come aveva fatto a guadagnare tutti quei soldi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 16, 2016 ⏰

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