Gangsta life(ITA)

Cap19: poeta clarus

Mentre i miei uomini continuavano la conquista dell'Italia, aiutatati dai Farzetti, che volevano controllare la Sicilia, io mi arricchivo sempre di più, ero diventato il gangsta più famoso del mondo, tutti i notiziari parlavano della mia gang, ma per fortuna non avevano nessuna prova che mi incastrasse. In ogni parte del mondo avevo degli affiliati, che mandavo nei paesi non conquistati.
Le due fazioni della gang erano diventate dodici, ogni giorno mi arrivavano soldi già riciclati da tutto il mondo, guadagnavo circa un milione di dollari al giorno, ero nella top 1000 delle persone più ricche del mondo.
I capi delle fazioni si occupavano di tutto, questo faceva sì che io riuscissi a concentrarmi solo sulle canzoni, infatti riuscii a pubblicare in pochissimo tempo un altro album: "This is my world", che come gli altri ebbe un grande successo.
Avendo più tempo a disposizione decisi di intraprendere gli studi della lingua latina, che mi affascinava tanto; infatti scrissi una canzone in latino.
Oltre ai vecchi temi musicali, scrivevo anche canzoni d'amore, sullo stile della poesia classica italiana, oltre ai temi dell'amicizia e della mia fortuna, restarono però invariati i temi della mia vita da gangsta, cioè quelli che avevo sempre usato.
Le mie canzoni erano cantate in tutto il mondo, e questo mi arricchiva ancora di più, infatti ero tra i rapper più famosi e amati di tutti i tempi.
Nel frattempo la battaglia in Italia continuava, tutti i giorni gli uomini che mandavo lì venivano uccisi o arrestati, ciò accadeva però anche nel resto del mondo.
Ogni giorno perdevo centinaia di uomini, ciò era pericoloso, perchè ogmi nuovo arresto poteva essere per me fatale, poichè bastava una singola persona che avesse parlato di me e sarebbe finita, infatti causavo così tanti problemi che sarei stato condannato a morte.
Mentre ero avvolto nei miei pensieri, scomparve improvvisamente tutto e fui avvolto da una luce bianca.