Perché mi sono lasciata convincere?
Infilo la maglia dentro la gonna che mi ha prestato Jessie, mentre la guardo frugare tra i miei vestiti alla ricerca di qualcosa di decente che, so per certo, non troverà.
«Mio dio, dobbiamo andare a fare shopping il più presto possibile», commenta, prendendo un paio dei miei jeans sbiaditi e ributtandoli nell'armadio con una smorfia di disapprovazione.
«Questa gonna mi sta da schifo». Mi giro verso di lei con le mani sui fianchi per farmi guardare.
«Sì, hai ragione», annuisce, riprendendo a scavare nell'armadio.
«Ah, grazie!». Non so se ridere o se offendermi per la sua schiettezza, ma io apprezzo la sua sincerità senza filtri.
Jessie ignora il mio commento sarcastico. Si gira mostrandomi un paio di pantaloncini di jeans, sfrangiati alle estremità: non ricordo di averli messi più di una volta. Sono un regalo di Gwen.
«Questi sono perfetti, faranno risaltare il tuo bel culetto». Jessie me li lancia e io li indosso subito, ottenendo un cenno di approvazione da parte sua. La vedo illuminarsi di nuovo, mentre infila una mano nel cumulo di vestiti sparsi sul letto. Afferra un top monospalla, di colore nero, tra i suoi abiti. Quando me lo porge, lo metto senza fare domande.
La manica lunga del top copre il mio braccio destro, lasciando il sinistro scoperto. Ho un po' freddino, ma tutto sommato sto bene.
«Così sei uno schianto. Non sapevo che avessi tutti quei tatuaggi». Jessie rimane a bocca aperta, fissandomi come se fossi una cavia da laboratorio. «Cavolo, sono bellissimi», commenta affascinata.
Ho sempre avuto una passione per i tatuaggi. Mi sembravano un bel modo per esprimersi senza bisogno delle parole, anche se sotto il regime dei miei genitori era vietato.
Quando me ne sono andata di casa e ho iniziato a lavorare al bar, c'era un ragazzo che veniva spesso, un tatuatore apprendista che aveva una simpatia per me. Ho lasciato che mi usasse come cavia per quasi un anno, ma ha smesso subito quando ha capito che da me non poteva avere altro.
Questo dimostra che gli uomini sono tutti uguali.Non so cosa rispondere a Jessie, quindi mi limito a un "grazie", mentre mi infilo i Dottor Martens neri che mi ha prestato. Ha detto che voleva regalarmeli: ne ha quattro paia e questi non li mette mai, ma ho rifiutato. Penso che glieli comprerò appena ne avrò modo, perché sono bellissimi e nel mio stile.
Quando usciamo, il taxi che abbiamo chiamato ci sta già aspettando. L'aria fredda della sera m'investe, facendomi rabbrividire dalla testa ai piedi.
«Ricordami perché lo sto facendo», sibilo, stringendomi nelle spalle.
Ascolto Jessie dare l'indirizzo al tassista, prima di sistemarsi sui sedili posteriori vicino a me.
«Lo stai facendo perché sei mia amica, adesso, e le amiche ti fanno da spalla alle feste, soprattutto se c'è in giro il ragazzo strafigo su cui hanno messo gli occhi».
Mi ha supplicato di accompagnarla e ha giurato che non saremmo rientrate tardi. Alla fine, ho accettato per sfinimento.
Ieri mi ha parlato per tutta la sera di questo tipo, Daniel, Dylan o D qualcosa, che l'ha aiutata a portare una valigia pesante, quindi, secondo la sua logica, adesso sono pronti per iniziare una relazione, che lui lo voglia o no.
Se dovessi pensarla così anch'io, tra tutte le persone che mi hanno aiutato avrei una lista di pretendenti che è pari a... Beh, uno, perché solo una persona che nell'ultimo periodo mi sta sempre fra i piedi, pronta ad aiutarmi come un cavaliere fallito di qualche favola ridicola. Non volevo fare la stronza, ma li conosco i tipi come lui, con quell'aria da ragazzo misterioso che ti attira nella sua trappola per poi spezzarti il cuore.

STAI LEGGENDO
SENZA FARLO APPOSTA
RomansaAllie è una ragazza forte, determinata e testarda. È sempre stata abituata a cavarsela da sola, soprattutto da quando un tragico incidente le sconvolge la vita, portandole via l'unica cosa in grado di farla stare bene: suo fratello maggiore Matt...