Crowley lo stringeva tra le sue braccia dandogli dei teneri baci sulla nuca, era già mattino inoltrato ma a nessuno dei due sembrava importare, la loro convivenza procedeva inaspettatamente bene e quello che stavano condividendo in quell'istante sarebbe dovuto essere un momento idilliaco per entrambi.
Aziraphale però era inquieto, si sentiva stretto in una morsa da cui voleva uscire il prima possibile.
Aveva passato la nottata insonne, giungendo infine alla conclusione che l'unica via di fuga da quella domanda che continuava ad assillarlo senza sosta era tramite le parole di Crowley e l'angelo sapeva perfettamente che sarebbe stata una vera impresa farlo parlare della sua caduta.
Inoltre sentiva che avrebbe potuto ferire il suo compagno facendogli ricordare forse il momento più buio della sua intera esistenza.
Continuava a crogiolarsi nell'indecisione.
Avrebbe dovuto accontentarsi di quello che già sapeva, della versione che Crowley stesso gli aveva confidato con tono vago una volta nel diciannovesimo secolo al Sant James Park
"non sono propio caduto, ho solamente fatto una passeggiata nei bassifondi " gli sarebbe dovuto bastare questo e poi gli piaceva per ciò che era.
Era riuscito a perdonare l'imperdonabile perché è così che sono gli angeli caduti, imperdonabili.
Inoltre sapeva che a Crowley non piaceva parlare di sé, figuriamoci di una cosa del genere, lo avrebbe zittito immediatamente.Aziraphale si irrigidì sempre di più, suscitando l'attenzione del demone che percepì subito la sua irrequietezza.
"Angelo, che hai?" Smise di abbracciarlo e si mise in cerca dei suoi grandi occhi cerulei.
"Niente, pensieri mio caro" si sdraiò a pancia in giù cercando di evitare ogni possibile contatto visivo.
"Aziraphale smettila di fare l'idiota che non sei, se hai un problema dillo" adesso cercava di far ruotare l'amico verso di sé.
" non è esattamente un problema, è più un quesito che vorrei farti, anche se non sono sicuro che sia una buona idea"
L'altro sollevò il sopracciglio intrigato da quelle parole.
"Mi piacciono le cattive idee, spara"
Aziraphale si contorse nervosamente le mani infine si voltò verso Crowley.
" Hm.. Rammenti chi eri? Dico.. prima di cadere"
Crowley si gettò sul letto a peso morto, sbuffando e rimanendo in silenzio a guardare un punto fisso nel vuoto.
Aziraphale provò ad allungare una mano verso il compagno in segno di incoraggiamento.
I suoi splendidi occhi gialli luccicavano come delle stelle e dopo un breve momento di reticenza parlò: "non ricordo molto della mia vita precedente, è come se avessi vissuto due esistenze capisci? Della prima ho solo dei vaghi spezzoni e poi solo tenebre e zolfo."Gli rispose in maniera vaga, cercando di mascherare con un tono caldo e pacato quel velo di malinconia che forse stava riaffiorando.
Aziraphale si sentiva già tremendamente in colpa per aver posto una domanda del genere, al contempo era curioso più che mai di sapere cosa ricordasse della sua vita passata.
"Oh, capisco, ascolta...non parliamone mai più, questione chiusa per sempre" ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, era come se con quella domanda avesse aperto un vaso di Pandora.
"Che c'è non ti piaccio per quello che sono ora?" Crowley iniziò a spazientirsi ripensando a quella fastidiosa domanda indiscreta.
L'angelo sbarrò gli occhi e mise subito le mani avanti.
"No assolutamente! Non pensarci neanche, ero solo curioso di sapere se ti ricordavi qualcosa, tutto qui".
Aziraphale si sentì irrimediabilmente responsabile di averlo indispettito ed ora non sapeva come calmare Crowley che si stava mettendo sulla difensiva, pronto ad attaccare con la stessa ferocia di un cobra.
Contrariamente a quanto si era immaginato, il demone mutò la sua espressione corrucciata in una ben più comprensibile, oserei dire lampante.
"Oh ma certo ho capito! Hai visto i libri di astronomia, giusto? Ammettilo, sei troppo intelligente per cercare di mentirmi" asserì con una certa flemma e presto si accorse che in tutto questo tempo non aveva mai sbattuto le palpebre, ennesima caratteristica da rettile pensò.
Aziraphale chinò la testa in segno di resa.
"Non posso negarlo, dovevo solo comprendere il nesso, perché non me ne hai mai parlato?
In tutti questi secoli che ci conosciamo, neanche una parola"
Crowley fece una smorfia arricciando le labbra.
"Mm una volta ti avevo chiesto di venire su Alpha Centauri con me"
Aziraphale sbottò.
"Si Crowley, ma non mi hai mai detto di esserne stato il creatore!"
Cercò di ricomporsi abbassando il tono della voce, mentre il suo compare sembrava rimanere particolarmente mansueto.
"Pff... era implicito angelo, ma visto che la stai facendo così lunga ok, te lo dirò chiaramente, ebbene io ho partecipato alla creazione degli astri o se preferisci stelle... erano magnifiche e perfette, come tutto il cosmo del resto."
Si accorse che stava davvero per rivelare una parte di sé rimasta sepolta forse troppo a lungo e tutta la sua titubanza svanì di colpo quando trovò conforto nei grandi occhi rassicuranti dell'angelo.
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Our days on Earth
FanfictionJust our ineffable husbands doing stuff together... Ciao a tutti! Questa è una raccolta di piccole realtà quotidiane che devono affrontare i nostri due protagonisti alle prese con la vita sulla terra e tra di loro... In uno scenario dove l'Apocali...