Young Omens: part one

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La porta del negozio si chiuse bruscamente.
Aziraphale, impegnato con un cliente piuttosto importante, seguì con gli occhi Crowley che si dirigeva a spasso svelto sul retro. Sembrava furioso.
L'angelo sollevò un sopracciglio sperando che non fosse una cosa seria, il più delle volte non lo era.
Restò col cliente riuscendo a concludere un accordo che sognava di fare da tempo.
Esultò da solo prima di raggiungere Crowley.

"Che è successo mio caro?" Domandò cercando di tornare serio, fallendo miseramente.

Il demone si era alzato ed era in cerca di alcol.
Frugò ovunque. Era già a conoscenza di qualche nascondiglio ma per ora non aveva avuto fortuna.

"Dov'è?! Dove diamine lo hai nascosto?!" Urlò Crowley frugando insistentemente tra pile di libri, poltrone, perfino sotto al tappeto...

Aziraphale si schiarì la voce facendo voltare il demone, poi spostò un pesante volume e tirò fuori un Bourbon d'annata.
Crowley sbuffò aggrottando la fronte.

"Bfff... patetico..." disse dopo aver letto il titolo, era la Bibbia.

L'angelo prese anche due bicchieri e dopo averli riempiti ne porse uno a Crowley.

"Accomodati"

L'altro, incapace di stare seduto in maniera normale, si mise a cavalcioni sul bracciolo del divanetto ed ancora furioso mandò giù un bel sorso.
Aziraphale lo guardò senza stupirsi troppo. Semplicemente rimase in attesa della dichiarazione del compare.

"Mi hanno dato del vecchio" disse infine con voce fredda ed un po' ferita.
"A me! Vecchio a me! Stupidi ragazzini... se non fossimo stati in una metropoli in pieno giorno li avrei traumatizzati volentieri!"

Aziraphale prese un sorso.

"Ma tu non sei vecchio... certo, non sei neanche un ragazzino, anzi siamo, ma non è poi così grave"

"Allora lo pensi anche tu! Da quando si va in giro a gridare contro l'età?!"

L'angelo fece spallucce.
Gli piaceva così com'era.
Per esseri come loro l'età era una cosa piuttosto futile, in realtà potevano cambiare forma, aspetto o sesso se lo richiedevano.
Ma Aziraphale non ci aveva mai pensato. Si era preso questo corpo e lo aveva accolto con grande gioia e profondo amore. Non lo avrebbe mai cambiato.

Per Crowley la questione era diversa.
I mutamenti non lo spaventavano. In fondo ne aveva già subiti di peggiori e poi gli piaceva sperimentare, cambiare, osare.
Aveva mutato sesso più volte, il genere era una cosa fluida per lui e poi si sa, le donne vestono meglio...
Si divertiva anche con poco, ad esempio con le acconciature. Gli piaceva cambiarle adattandole a seconda dell'epoca in corso.
Aziraphale lo aveva visto in tutte le salse.
Capelli lunghi, acconciature stravaganti, caschetto, corti...
Non poteva nascondere di provare una certa curiosità nello scoprire il suo prossimo taglio.
Ne aveva stilato perfino una classifica personale.

Il demone si era fatto stranamente silenzioso.
Non prometteva affatto bene.

"A che stai pensando?" Domandò Aziraphale con una vena di preoccupazione.

Crowley finì di bere il bourbon. Appoggiò sonoramente il bicchiere vuoto sul tavolino e si alzò.

"A dopo angelo"

Aziraphale non ebbe il tempo di replicare che l'altro era già svanito in strada.
Aggrottò la fronte e finì anche lui di bere.

Tornò a casa verso le sette, Crowley non era ancora tornato.
Si regalò un lungo bagno caldo e verso le nove si preparò qualcosa per cena.
Continuò a guardare l'orologio, ancora nessuna notizia.
Cercò di distrarsi con un po' di televisione.
23.45, l'ora che segnava lo schermo ormai in stand by. Non voleva andare a letto senza sapere che fine avesse fatto il compare.
Decise così di andare in cucina a farsi un tè nero, proprio mentre si stava versando l'acqua bollente nella tazza sentì la porta chiudersi.
Corse subito all'ingresso.

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