Anno 6000 a.C
- In una landa lontana dall'Eden -L'angelo Aziraphale discese dal cielo, etereo e limpido come la luce che gli attraversava il volto corrucciato, che, man a mano si avvicinava alla terra tornava a rilassarsi.
Non tornava Lassù da un po' e, non poteva dire che
non gli era mancato il Paradiso, ma...
Troppi angeli gli avevano lanciato occhiate di compassione domandandogli se non si annoiasse a stare laggiù tutto da solo all'Eden, a badare a quegli umani, il 'bizzarro e nuovo passatempo del capo.'
Lui invece li rassicurava con un sorriso che si illuminava davvero quando provava a spiegargli quanto li trovasse interessanti.
E poi, non era l'unico a bazzicare quelle mura...
Quest'ultima parte l'aveva tenuta per sé, naturalmente.Aziraphale scosse la testa. Non era il momento di pensare all'Eden o a chi la frequentasse sporadicamente...
Guardò lo scrigno avvolto in sigilli celesti, era piccolo e compatto ma pesava tantissimo.
La tensione sul suo volto non era svanita del tutto.
Non gli avevano detto cosa contenesse ma erano stati categorici (soprattutto Gabriel) sul NON aprirlo per qualsiasi motivo e che doveva essere nascosto a tutti per questioni di sicurezza.
Tutti be', tranne lui.
Il suo lato ottimista lo portava ad andare fiero di quel compito così fondamentale ma le loro erano sembrate quasi delle frecciatine.
Non lo dovevano trovare coloro che contavano davvero.
Angeli superiori e tutti gli altri ordini celesti. Per non menzionare quelli che stavano...
Oh l'Inferno non doveva saperlo neanche. Per questo avevano scelto lui, l'angelo sulla terra, colui che aveva come unici contatti gli umani e niente più.Aveva obbedito tenendosi per se le sue obiezioni, trovando come unico conforto il fatto che le tutte le decisioni dell'Altissima sono a modo loro ineffabili. Pensava a questo Aziraphale mentre si avvicinava a quello scorcio arido di mondo dove nessuno lo avrebbe mai trovato.
Lo scrigno era difficile da portare nonostante le sue dimensioni. Trasportarlo gli aveva fatto incurvare la schiena, le braccia erano tese e cariche verso la terra.
Non avrebbe retto per molto ancora.
Volò imboccando le creste di roccia rossastra fino a intercettare il buio delle gallerie, lontane da ogni traccia di vita, lontane e inospitali per chiunque.
E per niente attrezzate al passaggio di un angelo dall'apertura alare che si era ridotta al minimo assieme alla luce sulla sua testa.
Aziraphale le ripiegò il più possibile scivolando dentro quel ventre oscuro finché gli fu impossibile proseguire in quel modo.L'angelo inviato e lo scrigno sacro si fermarono davanti a una lunga galleria che andava dritta nel cuore della terra.
Un cupo senso di solitudine e di desolazione gli fece arricciare le piume finché due occhi d'oro scintillanti bucarono quel buio opprimente."Chi osa disturbare il mio prezioso sonno?!"
Aziraphale ascoltò un sibilo incessante. Un demone. Com'era possibile? Era stato discreto e-
Riconobbe quella voce."Crawley?"
Il soffio si interruppe di colpo, rivelando una cascata di riccioli rossi come il vino più puro.
"Oh, sei tu." Disse uscendo allo scoperto.
Aziraphale lo guardò perplesso ma poi fece del suo meglio per ricomporsi.
"Che ci fai qui?"
Il demone lo fissò incuriosito.
"Potrei farti la stessa domanda, angelo. Gli umani si sono già stancati dell'Eden e sono fuggiti?"
Un sorrisetto di soddisfazione fece capolino dal suo volto affilato.
Aziraphale corrucciò la fronte, le dita premute bene contro lo scrigno.
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Our days on Earth
FanficJust our ineffable husbands doing stuff together... Ciao a tutti! Questa è una raccolta di piccole realtà quotidiane che devono affrontare i nostri due protagonisti alle prese con la vita sulla terra e tra di loro... In uno scenario dove l'Apocali...